Doppiopesismo criminale
da CONFLITTI E STRATEGIE (Gianni Petrosillo)
L’unico vero valore che attraversa l’Occidente, da una sponda all’altra dell’Atlantico, è il doppiopesismo criminale. Sempre pronto a condannare i delitti altrui, spesso provocati dalla sua stessa ingerenza, l’Occidente è altrettanto rapido nell’assolversi dai propri, che non sono provocati da nessuno.
Europa e Stati Uniti hanno spinto la Russia nelle condizioni di intervenire in Ucraina, alimentando poi il conflitto con sanzioni e forniture di armi, così che russi e ucraini si massacrassero a vicenda. Naturalmente, l’Occidente ha scelto di parteggiare per la peggior feccia umana, che continua ad addestrare nelle proprie scuole militari e politiche, al solo scopo di alzare il livello dello scontro e moltiplicare i morti. A copertura di questa macelleria sono state schierate truppe cammellate di finti esperti, giornalisti e intellettuali avariati, pronti a elaborare teorie giustificazioniste dei crimini. Non è una novità, ma un consolidato modus operandi democratico. I leader ucraini vengono accolti da eroi e abbracciati come fratelli nelle cancellerie europee, perché il simile attrae il simile.
Sul fronte palestinese, invece, l’Occidente si schiera con gli sterminatori. Chi osa chiamarli per quello che sono viene immediatamente accusato di antisemitismo. A fronte dei massacri commessi, tale accusa assume quasi i caratteri di un complimento. A chi compie il genocidio vengono garantiti armi e finanziamenti, mentre alla popolazione civile è negato persino l’accesso agli aiuti umanitari. Lo Stato d’Israele viene presentato come “la più grande democrazia del Medio Oriente”, formula che dovrebbe scagionarlo preventivamente dalla barbarie, anche quando quest’ultima si manifesta proprio sotto il travestimento democratico. Do you remember Lenin?
Così, mentre l’Europa si dissangua per prolungare l’agonia ucraina in una guerra che Kiev sta perdendo e non può che perdere, sul fronte palestinese si rivela, al di là di parole tardive e inconsistenti, complice degli assassini di Tel Aviv.
Ne consegue che il vero problema del nostro tempo si chiama proprio democrazia. È questa che uccide a milioni, mentre i cosiddetti regimi autoritari si rivelano l’unica speranza per l’umanità di non finire allo spiedo e di essere trattata con meno ferocia. Può sembrare un’ironia della sorte, ma è piuttosto un’astuzia della storia che rimescola costantemente carte e significati. Il tramonto della civiltà occidentale coinciderà con tempi, si spera, meno atroci di quelli attuali. Ma anche questo passaggio presenterà il suo tributo di tragedie. Non sappiamo ancora con esattezza per quali grandi sistemi di idee saremo chiamati a combattere, presto però la storia ci fornirà gli strumenti per le utopie del futuro e con esse anche le inevitabili delusioni. L’importante è continuare a lottare perché la vita prosegua, tra un cimitero e l’altro.
FONTE: https://www.conflittiestrategie.it/doppiopesismo-criminale





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