L’apertura di Hamas per una pace a Gaza e altre notizie interessanti
di LIMES (Mirko Mussetti)
GAZA
Nel giorno dell’anniversario dellOperazione Diluvio di al-Aqṣā, Hamas si è detta pronta a raggiungere un accordo per una pace nella Striscia di Gaza, sulla base del piano in 20 punti proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Da Sharm el-Sheikh (Egitto), dove sono in corso i negoziati tra le delegazioni di Israele e del Movimento islamico di resistenza, emerge che il gruppo paramilitare filo-iraniano mantiene ancora qualche riserva. Chiede infatti “garanzie” che l’operazione bellica dello Stato ebraico “non si ripeta”. Il primo ministro del Qatar e mediatore chiave Mohammed bin Abdulrahman al-Thani è atteso oggi nella città sul Mar Rosso per “portare avanti il piano di cessate-il-fuoco e il rilascio degli ostaggi”.
Per approfondire: La giungla nella villa
NORD STREAM
Il primo ministro della Polonia Donald Tusk ha affermato che “non è nell’interesse di Varsavia” estradare verso la Germania un cittadino ucraino ricercato per il coinvolgimento nel sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 del settembre 2022. L’ex presidente del Consiglio europeo ha dichiarato che, sebbene la decisione finale spetti a un giudice, la Polonia rimane fermamente contraria all’esistenza di gasdotti che trasportano gas naturale dalla Federazione Russa al cuore produttivo d’Europa: “Il problema del North Stream non è che è stato fatto saltare in aria. Il problema è che è stato costruito”. Da tali affermazioni potrebbe scaturire una nuova crisi diplomatica tra la russofoba Varsavia e la danneggiata Berlino.
Per approfondire: L’ultimo miglio: la saga infinita di Nord Stream 2

CIA – UCRAINA
Il direttore della Central Intelligence Agency (Cia) John Ratcliffe ha declassificato un rapporto che rivela come i funzionari dell’Ucraina consideravano gli accordi commerciali della famiglia Biden a Kiev: “Un doppio standard all’interno del governo degli Stati Uniti in materia di corruzione e potere politico”. Invero il documento Pdf resta quasi totalmente censurato, lasciando non desecretato il contesto. L’alto funzionario e braccio destro di Donald Trump pare mandare un duplice monito: interno verso i burocrati più bellicisti e allineati alle politiche dell’amministrazione precedente, esterno verso l’entourage del presidente Volodymyr Zelensky.
Per approfondire: Preistoria delle forze speciali Usa in Ucraina

MADAGASCAR
Il presidente del Madagascar Andry Rajoelina ha espresso la volontà di intavolare un “dialogo nazionale” con i giovani riottosi che dal 25 settembre manifestano con virulenza il proprio malcontento per le condizioni socio-economiche dello Stato insulare. I gruppi più attivi hanno lanciato all’ex sindaco di Antananarivo un ultimatum di 48 ore per l’accettazione di tutte le loro richieste, pena uno sciopero nazionale. Rajoelina, che già in passato ha ricoperto la principale carica grazie a un colpo di Stato (2009-14), ha nel frattempo nominato come nuovo primo ministro il generale dell’Esercito Ruphin Fortunat Zafisambo.
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