Trump presiede il vertice di Sharm el-Sheikh per la pace in Medio Oriente e altre notizie interessanti
di LIMES (Mirko Mussetti)

MEDIO ORIENTE
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha presieduto il summit di Sharm el-Sheikh (Egitto), dove una trentina di leader di paesi arabi ed europei si sono incontrati per architettare un futuro di pace per il Medio Oriente. Al centro del dialogo la cessazione del conflitto armato nella Striscia di Gaza. L’inquilino della Casa Bianca ha aperto a un ruolo per Hamas come forza dell’ordine nella devastata exclave palestinese: “Vogliono porre fine ai problemi e lo hanno accettato apertamente. Abbiamo concesso loro un periodo di tempo”. Il presidente dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi ha dato appuntamento a tutti i presenti a una conferenza sulla ricostruzione della Striscia a novembre. Poche ore prima del vertice, Trump ha chiesto apertamente al presidente di Israele Isaac Herzog la grazia per il primo ministro dello Stato ebraico Binyamin Netanyahu per le sue grane giudiziarie. Allo storico summit per la “pace definitiva” in Medio Oriente erano assenti proprio le parti belligeranti dell’ultima grande guerra: Israele e Hamas.
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PAESI BASSI VS CINA
Il governo dei Paesi Bassi ha messo sotto controllo Nexperia, produttore di semiconduttori con sede nei Paesi Bassi ma di proprietà del gruppo cinese Wingtech. Lo scopo è garantire la continuità delle forniture di chip in Europa. Nexperia, che gestisce stabilimenti in diversi paesi, tra cui il Regno Unito, produce componenti per l’industria automobilistica ed elettronica. Dopo aver rilevato “gravi carenze di governance” che avrebbero potuto compromettere competenze tecnologiche strategiche, l’Aia ha invocato il Goods availability act (Legge sulla disponibilità dei beni). Una misura eccezionale che consente al ministro dell’Economia Vincent Karremans di bloccare le decisioni di un’azienda che rischia di subire pressioni esterne, pur mantenendone attive le operazioni. Metà delle linee produttive sono situate nella Repubblica Popolare Cinese.
Per approfondire: La Cina dei chip
GOLPE IN MADAGASCAR
Durante un discorso sui social media da una località ignota, il presidente del Madagascar Andry Rajoelina ha rivelato di essere scappato dal paese insulare temendo per la sua incolumità. Nonostante la fuga – avvenuta a bordo di un aereo militare della Francia – Rajoelina non ha rassegnato le dimissioni, chiedendo piuttosto di fissare un luogo di incontro “per trovare una via d’uscita da questa situazione”. Antananarivo vive da settimane violenti moti di protesta di giovani generazioni, alle quali si sono aggiunte componenti dell’Esercito, tra cui l’unità Capsat.
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