Visione di gioco – Il giorno dopo
di TERMOMETRO GEOPOLITICO (Daniele Lanza)

Sono quasi finite o finiranno nei giorni a venire le battaglie di cui si è parlato a fiume in questi giorni: adesso, piuttosto che rimanere chini all’analisi da microscopio, sarebbe utile andare al dunque della questione, ossia carpire una visione d’insieme delle cose.
Il gioco strategico CONTINUA: cosa accade dopo Pokrovsk ? Tutti gli esperti (veri e in erba) lo sanno già. Si passa a KRAMATORASK-SLAVIANSK: si tratta di una coppia di città-fortezza, tra le quali si sviluppa l’ultima grande linea fortificata (una cinquantina di Km) costruita prima dell’inizio guerra. Si deve ammettere che è formidabile, anche se non inespugnabile come il mantra mediatico occidentale afferma: è una specie di “linea Maginot” , dopo la quale non c’è più NULLA (a quasi 4 anni dall’inizio delle ostilità, l’intero perimetro fortificato del Donbass è stato smantellato ormai, nel corso delle molteplici battaglie di cui si è parlato nel tempo).
La vittoria a Pokrovsk, detta molto brevemente, spalanca le porte strategicamente ad un assalto a tale linea che finora era stata evitata perchè farlo avrebbe comportato troppe perdite.
Ecco, a questo proposito pertanto, volevo solo condividere molto brevemente una VISIONE del gioco in corso – estremamente semplice – tanto per far comprendere nella maniera più lineare al lettore la dinamica in atto.
Nella mappa di sotto – segnata da me – si può osservare in basso la sacca di Pokrovsk, cerchiata in verde: è il cerchio verde PICCOLO.
La fine della battaglia e la graduale risoluzione di tutti gli altri fronti contemporaneamente attivi, porterà l’offensiva russa più a nord: Kramatorsk-Slaviansk, per l’appunto.
Ora……osservare con attenzione: su un piano strategico si mette in atto – in teoria – un movimento molto simile alla sacca di Pokrovsk in pratica, ma in scala molto maggiore.
Osservate il cerchio verde GRANDE, ora, prego, e raffrontatelo al cerchio PICCOLO più in basso (che rappresenta Pokrovsk in queste ore): ognuno rifletta per conto suo.
E verosimile intuire che la sindrome ossessivo compulsiva di Zelensky e della sua giunta a Kiev – già osservata in questi giorni – risulterà accentuata dopo la recente disfatta, ripresentandosi quindi ancor più virulenta alla prossima: vieterà o non autorizzerà qualsiasi arretramento, considerato anche l’oggettivo valore della linea difensiva in questione. La conseguenza è che la dinamica di Pokrovsk-Myrnograd si ripeterà sostanzialmente, solo demoltiplicata……e non si sa di quanto.
Siamo nel regno della speculazione più totale, ma è plausibile che se il trend fin qui osservato si mantiene, finisce che la linea Kramatorsk-Slaviansk (obiettivo del 2026 per lo stato maggiore russo), quando cadrà si porterà dietro non i 20-25’000 uomini di Pokrovsk, ma qualcosa come 100’000 stavolta.
Centomila, dei quali faranno parte TUTTE le riserve possibili ed immaginabili: tutti i paracadutisti, marines, incursori, intelligence militare che ancora gli rimangono e che saranno gettati nella fornace piuttosto che ammettere (come in queste ore) una sconfitta.
Proprio tutti stavolta, con poche eccezioni: considerate le perdite già sofferte sino ad oggi, lascerebbe le forze ucraine a zero.
MORALE = nell’ipotesi che gli spostamenti del fronte vadano come postulato e si materializzi una sacca come quella descritta nella mappa in basso, la guerra TERMINA ipso facto, per mancanza materiale di tutto da parte ucraina.
L’unico caso in cui questo non avvenga è che Zelensky sia obbligato sotto imperativo NATO a cedere il comando – carta bianca totale – al proprio stato maggiore che orchestri una ritirata generale a forze intatte (logico supporre che da Bruxelles ci proveranno, per emergenza di forza maggiore: il guaio però è che si ritrovano senza più linee fortificate alle spalle ovvero tra i russi e Kiev ci sarà solo più pianura e steppa non difendibile. Inoltre si dovrebbe giustificare di fronte all’opinione pubblica una ennesima sconfitta sul campo e di proporzioni nemmeno comunicabili, questo problematico sia per Zelensky e i suoi, sia per Bruxelles i cui media non potranno coprire una cosa del genere).
Sospendo il giudizio per ora, come detto è solo una visione: vaga ed imprecisa, ma in via di formazione (…).
#TGP #Russia #Ucraina
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