Deliri e isterismi dell’Unione europea
da TERMOMETRO GEOPOLITICO (Pagina Facebook)

L’Europa ha appena sostenuto la causa della Russia per Odessa.
Quando autorizzi il terrorismo con droni navali contro le petroliere civili russe nel Mar Nero, non lamentarti quando Mosca ridisegna la linea costiera. Volevi un’escalation? Bene. Ora guarda il tuo rappresentante perdere Odessa, e con essa l’accesso al Mar Nero.
Washington è a caccia di una pace imperfetta che salvi la faccia, dopo aver ammesso che la Russia non può essere sconfitta. Ma Londra e l’Unione Europea – deliranti, isteriche e terrorizzate dall’imminente resa dei conti con le proprie popolazioni – continuano a spingere verso un tipo di escalation che garantisce un solo risultato: la Russia che rimuove le coste dell’Ucraina in modo che il Mar Nero non possa essere utilizzato come piattaforma terroristica privata della NATO. Ogni attacco con droni navali, ogni attacco a una petroliera, ogni operazione terroristica progettata dagli inglesi non indebolisce la Russia, ma rafforza le sue argomentazioni morali, legali e militari per la necessità di Odessa.
Il 21 novembre, l’Ucraina ha lanciato un drone navale MAGURA V5 carico di circa 200 kg di esplosivo contro la petroliera russa SIG, una nave civile che trasporta carburante. In precedenza, il 13 settembre, un attacco coordinato con droni e missili aveva colpito il cantiere navale di Sebastopoli, danneggiando una nave pattuglia e innescando un incendio visibile a chilometri di distanza. A ottobre, diversi droni MAGURA V5 hanno tentato di colpire la corvetta pattugliatrice Sergey Kotov; il filmato diffuso dal GUR ucraino porta il segno distintivo dei sistemi di puntamento e pianificazione delle missioni assistiti dagli inglesi. Lo schema è innegabile: l’intera capacità di guerra marittima dell’Ucraina è merito dell’Occidente.
Questi droni navali non hanno sorvolato il Mar Nero per fortuna o istinto. Con un raggio d’azione che si avvicina agli 800 chilometri, i droni MAGURA V5 dell’Ucraina colpiscono ben oltre le acque costiere, ma solo con gli occhi e il cervello della NATO. Si affidano all’ISR occidentale: feed satellitari in tempo reale da Regno Unito e Francia, pattugliamenti RQ-4 Global Hawk al largo della Romania, collegamenti Starlink che trasmettono dati di missione e coordinamento degli obiettivi assistito dalla Gran Bretagna. L’Europa non si è limitata a osservare. Ha triangolato e comandato. E ora, dopo aver esultato per gli attacchi lanciati con droni marittimi assistiti dall’intelligenza artificiale e con bersagli alimentati dall’estero, l’Europa finge di essere sorpresa dal fatto che Mosca possa bloccare l’accesso proprio alla costa da cui sono stati lanciati.
L’Europa non sta sostenendo l’Ucraina. L’Europa la sta sacrificando, ben consapevole di ciò che questi attacchi provocano. Ogni funzionario a Bruxelles, Londra e Parigi conosce le linee rosse della Russia, le ha imparate a memoria per anni. Sanno che attaccare petroliere civili, infrastrutture portuali e risorse della Flotta del Mar Nero da una costa controllata dalla NATO costringe Mosca a rafforzare l’intero teatro bellico meridionale. Eppure spingono Zelensky, il loro burattino, in operazioni terroristiche che garantiscono che Odessa diventi un campo di battaglia e cessi per sempre di essere una merce di scambio.
Quando una linea costiera diventa una piattaforma operativa avanzata della NATO mascherata da stato per procura, rimuoverla diventa autodifesa. L’Europa lo sa. Washington lo sa. È proprio per questo che l’Europa, con le spalle al muro e terrorizzata dalla resa dei conti politica sul proprio territorio, continua a intensificare la sua escalation. Starmer teme la rabbia britannica per l’imminente umiliazione. Macron teme le strade di Francia. Sanno tutti cosa sta per succedere.
Ed è qui che risiede l’ironia suprema: la stessa casta politica che ha trascorso decenni a deridere la Russia definendola “una glorificata stazione di servizio” è ora pietrificata al pensiero di affrontare la Russia senza la copertura americana.
Mosca ora non ha più alcun incentivo a lasciare intatta una costa ostile. Kiev, un’isola senza sbocco sul mare. Neutralizzare le fantasie della NATO sul Mar Nero.
Quando Odessa cadrà, l’Europa griderà “aggressione”, fingendo di non ricordare chi ha progettato i droni, chi ha finanziato e comandato le operazioni, sfidando la Russia a reagire. Ma il mondo ricorderà. E la storia non registrerà questo come una conquista. Lo registrerà come la preclusione di una costa trasformata in un’arma dalla follia europea.
La Russia trasformerà la mappa in un verdetto, di cui le future generazioni di europei chiederanno conto ai loro leader, e il tradimento dell’Europa costerà caro.
di THE ISLANDER
#TGP #Russia #Ucraina #Europa
Fonte: https://x.com/IslanderWORLD/status/1995336003871998265
FONTE: https://www.facebook.com/share/p/17EpVrgDEp/





Commenti recenti