Israele vs Iran. E' l'ora dei militari

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4 risposte

  1. stefano.dandrea ha detto:

    Israele non può consentire all'Iran di costruire la bomba. Tutto il vantaggio strategico e la minaccia di distruggere in poche ore le capitali dei paesi arabi o islamici nemici verrebbe meno. Perciò, sebbene deliranti, potrebbe non trattarsi di minacce strategiche, bensì della verità.

    In un tempo in cui vengono iniziate guerre con azzardi e addirittura aggredendo alleati strategici, la guerra di israele contro l'Iran avrebbe una sua "logica". Il danno da valutare per gli israeliani sarebbe l'abbandono della politica filosionista degli stati uniti.  Se l'abbandono si verificasse, la guerra comporterebbe, in ogni caso, più esiti negativi che positivi per israele? E' pensabile un cambio di bandiera degi stati uniti?

    • simone.santini ha detto:

      Purtroppo concordo con te. Non credo che il rischio di perdere il “patronage” statunitense sia un freno credibile per Israele. Ovviamente a Tel Aviv sperano che siano gli americani a togliere le castagne dal fuoco, come sempre avvenuto, ma se questa volta non dovesse accadere, si muoveranno da soli. E’ poi evidente che gli Stati Uniti saranno costretti ad allinearsi, volenti o nolenti. Il sistema di potere americano può al massimo sviluppare una inazione nei confronti nell’Iran, non certo un cambiamento strategico. Del resto qualcuno ci ha provato in questi anni (Brzezinski e alcuni settori militari conservatori-realisti) ma senza successo. Ora, se i sionisti decidono di attaccare (temo abbiano già deciso) tutto il sistema politico americano seguirà (magari qualche ambiente col mal di pancia, ma se lo terrà). E mi par di capire che nessun altro alzerà un dito. Russia e Cina protesteranno ma non potranno incidere in alcun modo. E’ facile che il conflitto si estenda al Libano, ai Territori, forse anche all’Iraq (scontri inter-etnici), c’è la variabile Siria, ma intuisco che i sionisti siano consapevoli di creare una guerra regionale generalizzata (ma di non lunga durata, nella sua fase acuta) proprio per sistemare in modo definitivo il Medio Oriente a loro favore. Del resto per il sionismo non c’è alternativa ad una politica di potenza. Se si lasciano andare le cose secondo il loro corso naturale, Turchia Siria e Iran non possono che stringere una sinergia politico-economica (e dietro di loro la Russia nonché le Repubbliche caspiche ex sovietiche). Significa che nel giro di dieci anni Israele non conterebbe più nulla quale potenza regionale. La guerra è la sua unica prospettiva vincente.

  2. Tonguessy ha detto:

    Il Tempo della Storia non si muove per percorsi lineari. Non sempre, almeno. Abbiamo accanto a questo scenario credibile un altro scenario reale, piu' che credibile: gli USA stanno perdendo la supremazia e stanno conoscendo il declino. Gli USA sono i maggiori sostenitori di Israele. Senza i finanziamenti USA l'economia israeliana (che e' un'economia di guerra) semplicemente imploderebbe. Inoltre stiamo assistendo al curioso fenomeno delle classi medie israeliane che si stanno ribellando al sistematico saccheggio dei loro privilegi. Insomma Israele e' presa tra diversi fuochi, caso Iran compreso. 

    Non sto qui dicendo che l'aggressione dell'Iran non sia uno scenario plausibile (chi avrebbe scommesso un anno fa che la Libia era sotto tiro?) quanto il fatto che ci possano essere dei movimenti incontrollabili che minano alle basi tali scenari. Il crollo delle borse, per dirne uno. O il crollo del dollaro, magari dovuto alla massiccia vendita di bond da parte della Cina, per qualche ripicca o per tentare la strada della brisca egemonia di mercato.

     

    Insomma neanche la prematura morte di Richelieu (l'uomo piu' potente del suo tempo) era molto plausibile come ipotesi storica fino a pochi mesi prima delle cure mediche che lo portarono in tomba.

    Staremo a vedere, quindi, quale dei vari fattori storicamente attivi in questo periodo avra' il sopravvento.

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