Il giuramento (appena) ritoccato – un po' per scherzo e un po' no
Nel nome dell’Italia,
Nel nome di tutti i martiri della santa causa italiana, caduti sotto i colpi della tirannide, straniera o domestica,
Pei doveri che mi legano alla terra ove Dio o il destino m’ha posto, e ai fratelli che Dio o il destino m’ha dati
per l’amore, innato in ogni uomo, ai luoghi dove nacque mia madre e dove vivranno i miei figli
per l’odio, innato in ogni uomo, al male, all’ingiustizia, all’usurpazione, all’arbitrio
pel rossore ch’io sento in faccia ai cittadini di altre nazioni per non avere giustizia e indipendenza né classe dirigente che voglia e cerchi giustizia e indipendenza
pel fremito dell’anima mia creata alla libertà, impotente ad esercitarla, creata all’attività nel bene e impotente a farlo nel silenzio e nell’isolamento della servitù
per la memoria dell’antica potenza
per la coscienza della presente abbiezione
per le lacrime delle madri italiane
pei figli morti sul palco, nelle prigioni, in esilio e sui monti
per la miseria dei milioni:
Io
Credente nella missione del popolo italiano, come di ogni altro popolo, di costruire una grande civiltà, e nel dovere che ogni uomo nato italiano ha di contribuire al suo adempimento;
Convinto che dove Dio o il destino ha voluto fosse nazione, esistono le forze necessarie a crearla o a farla risorgere
che il popolo è depositario di quelle forze
che nel dirigerle pel popolo e col popolo sta il segreto della vittoria;
Convinto che la virtù sta nell’azione e nel sacrificio
che la potenza sta nell’unione e nella costanza della volontà;
Aderisco al FSI e giuro:
Di consacrarmi tutto e per sempre a costituire e far risorgere, assieme ai compatrioti, l’Italia in nazione una, indipendente, libera, repubblicana e socialista, di quel socialismo scolpito nella Costituzione del 1948.
Di promuovere con tutti i mezzi, di parola, di scritto, d’azione, l’educazione de’ miei fratelli italiani alla militanza nel partito sovranista, e alla virtù, che sola può rendere la ri-conquista durevole;
Di soccorrere coll’opera e col consiglio a’ miei fratelli nell’associazione,
ORA E SEMPRE.
Così giuro, invocando sulla mia testa l’ira di Dio, l’abbominio degli uomini e l’infamia dello spergiuro, s’io tradissi in tutto o in parte il mio giuramento.
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