Grecia: come uscire dalla crisi
di Gennaro Zezza
D. B. Papadimitriou, M. Nikiforos, G. Zezza, ‘Greece: Getting out of the Recession’, Levy Institute Strategic Analysis, September, 2016.
In questo rapporto valutiamo l’impatto delle nuove misure di austerità che il governo greco ha approvato quest’anno, e sta mettendo in pratica, in cambio di una nuova tranche di “aiuti” e della promessa di ristrutturare il debito.
Notiamo che:
si conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che la strategia economica della “austerità espansiva” non funziona. La logica di tale strategia prevede che la riduzione dei salari porti ad un aumento di competitività di prezzo, che a sua volta faccia aumentare le esportazioni nette, con un contributo alla domanda aggregata che più che compensi l’impatto negativo dell’austerità fiscale. A fronte di una drammatica caduta dei salari reali, l’aumento nelle esportazioni – soprattutto del turismo – è stato insufficiente, e sembra aver spostato i flussi in prevalenza su un “turismo a basso costo”, che se fa aumentare di molto i visitatori non aumenta in modo proporzionale le entrate monetarie
si conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che gli “aiuti” non sono neanche sufficienti a rimborsare le tranches dei prestiti in scadenza, per non parlare degli interessi sul debito e dei debiti che il governo greco sta accumulando nei confronti dei fornitori. Il nuovo round di austerità più “aiuti” vedrà un aumento del debito pubblico (ed estero) totale
Detto questo, se il governo utilizzerà una parte dei fondi in arrivo per pagare gli arretrati ai fornitori, e per fare investimenti, si potrà evitare un’altra recessione nel 2016 e nel 2017.
Se gli investimenti sono cospicui, l’economia potrà tornare a crescere, anche se ad una velocità non sufficiente a riassorbire in tempi ragionevoli la disoccupazione.
Chiudiamo il rapporto con un aggiornamento della nostra proposta: una politica di rilancio dell’economia basata sulla emissione di una “valuta fiscale”, il Geuro, emessa in modalità tale da non generare deficit nella bilancia dei pagamenti.
Fonte:http://gennaro.zezza.it
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