Francia: i sostenitori della sovranità maggioritari?
di JACQUES SAPIR
Le indagini sui candidati, potenziali o comprovati, alle elezioni presidenziali dell’aprile 2017 si stanno succedendo ora ad un ritmo rapido. Qualunque siano i dubbi o la legittima diffidenza che possiamo nutrire nei loro confronti, e questo è dovuto sia alle domande poste e alle ipotesi di costruzione, sia al fatto che le incertezze sono raramente menzionate, questi diversi sondaggi mostrano un’ atmosfera politica particolare che sembra attecchire fino alle elezioni. Questa atmosfera permette di capire certe manovre dietro le quinte, manovre sporche, che tendono anch’esse ad accelerare.
I sostenitori della sovranità maggioritari ?
La prima conclusione da trarre da questi diversi sondaggi è che la maggioranza dei francesi, forse anche la maggioranza assoluta, si prepara a votare al primo turno per dei candidati che qualificheremo come sostenitori della sovranità.
Jean-Luc Mélanchon, che ha l’intenzione di fare dell’elezione presidenziale un “referendum” sui trattati europei, ha ormai conquistato tra il 13% e il 15% delle intenzioni di voto. Presumibilmente gli resta ancora del potenziale. Nicolas Dupont-Aignan ora ottiene tra il 6% e l’8% (o più) e sembra anch’egli avere un grande potenziale di voti. Per quanto riguarda Marine le Pen, si vede attribuire tra il 26% e il 31% delle intenzioni di voto. In tutto, otteniamo tra il 45% e il 54% del totale di queste intenzioni. Naturalmente, la questione del rinvio dei voti è un altro problema, come si può pensare che alcuni dei voti che saranno diretti verso altri candidati siano, in realtà, dei voti “pro-sovranità”. Ma oggi è chiaro che c’è oltre il 50% dei francesi che è a favore di quella che viene chiamata « tesi della sovranità » e questo nonostante gli attacchi e le caricature provenienti sia dal P”S » che dai « Repubblicani ».
Occorre valutare cosa significhi un cambiamento epocale nelle intenzioni di voto. Significa che la maggioranza dei francesi ha integrato l’oscillazione che si è verificata nel contesto politico durante l’estate 2015 in occasione dello scontro tra la Grecia e le autorità europee. Questa oscillazione è stata sicuramente accelerata dalle conseguenze degli attentati del novembre 2015 e del luglio 2016, i flussi di rifugiati, cosi come si puo’ pensare che la mobilitazione contro la ‘”legge lavoro”, detta anche “legge El Khomri”, abbia aperto gli occhi di alcuni e abbia portato alla consapevolezza della forza distruttiva delle istituzioni europee. Dall’estate 2015 siamo entrati in un “periodo sovranista” [1] e questo momento politico, che si traduce nella dominazione della questione della sovranità e della Nazione su tutti gli altri, certamente continuerà fino alle elezioni presidenziali.
Il P « S » vota Juppé ?
In questo contesto, gli adeguamenti che si verificano in seno ad altre forze politiche diventano estremamente rivelatori. Il discorso del Presidente della Repubblica nella sala Wagram l’8 settembre, discorso che abbiamo commentato altrove [2], chiarisce la strategia che si sta adottando in seno ad un partito ampiamente screditato. Il Presidente si è schierato in difesa dell’Unione Europea di fronte al « nazionalismo ». Vuol dire mettere i puntini sulle “i”.
Ma questa UE è all’agonia, come abbiamo appena constatato con il vertice di Bratislava, che doveva decidere del futuro dell’Unione Europea senza il Regno Unito [3]. La lettura del comunicato finale mostra a che punto i Paesi sono divisi [4]. Da questo vertice non è venuto fuori niente di serio, e questo non è per nulla sorprendente. I mali di cui soffre l’UE, che sia in economia o nelle pratiche politiche, altro non sono che la traduzione diretta del perché è stata costruita.
Di conseguenza, è opportuno interrogarsi sull’atteggiamento che finge di prendere François Holland. Difendere l’Unione Europea, quando sei il Presidente più vilipeso nella storia della Quinta Repubblica, mentre quasi l’88% dei francesi non vuole che si ripresenti alle elezioni, puo’ avere solo un senso: preparare il posto per un candidato « Repubblicano » facendo credere che sia il male minore.
È proprio su questo che lavora in realtà la squadra del presidente e chiaramente ha fatto la sua scelta, preferendo Alain Juppé a Nicolas Sarkozy. Ne abbiamo la prova nel comportamento piuttosto indegno (ma in realtà abituale) di alcuni giornalisti durante la trasmissione su France-2 L’Emission politique di giovedì 15 settembre [5]. Ma non è detto che questo nuovo remake di un classico del film horror, il ritorno della mummia, incontri il successo sperato. La combattività di Nicolas Sarkozy potrebbe fare la differenza, almeno alle primarie. Pertanto, è probabile che molti socialisti, o più esattamente « hollandisti » o « solferiniens », come li aveva chiamati Jean-Luc Mélenchon, vadano a disturbare questo voto al fine di far passare Alain Juppé. Perché, che si tratti di Sarkozy o di Juppé, sono ambedue bigotti nella loro devozione alle istituzioni europee.
La truffa delle primarie
Abbiamo già detto tutto il male che pensavamo di questo meccanismo [6], denunciato con talento da Alexis Corbière in un recente libro [7]. In realtà, non si tratta di un meccanismo di selezione, ma di un meccanismo di eliminazione dei candidati meno conformi a favore di coloro che godono delle preferenze degli stati maggiori. Lo si può vedere sia a “sinistra” che tra i “Repubblicani”. Il fatto che chiunque, con una modica somma e firmando una “carta” » o un elenco di valori che impegna in realtà solo chi l’ha scritto, possa andare sia alle primarie del P « S » che a quelle dei « Repubblicani », falsa completamente la presunta parte “democratica” di queste primarie. Possiamo vederlo a “sinistra” dove, se ci attenessimo rigorosamente agli elettori aderenti ai principi di quest’ultima, vincerebbe Jean-Luc Mélenchon. Ma le primarie sono nella trappola dell’ apertura agli elettori dell’ altro campo. Lo mostra chiaramente il sondaggio Odoxa [8], che indica una preferenza per Emmanuel Macron se si fanno intervenire TUTTI i francesi. Succede la stessa cosa per le primarie dei « Repubblicani » dove Alain Juppé rischia di vincere solo perché degli elettori di sinistra saranno venuti a votare per lui.
Constatiamo cosi’ il lato perverso del meccanismo delle primarie, che è solo un meccanismo di pseudo-legittimazione di scelte determinate in modo non democratico. E capiamo, e approviamo, la decisione di Jean-Luc Mélenchon di non sottoporsi a questo meccanismo, così come capiamo, e approviamo la decisione di Nicolas Dupont-Aignan di non presentarsi alle primarie del « centro e destra”.
Per chi non votare
Tuttavia, le « primarie » avranno avuto il beneficio di nominare i candidati potenziali per i quali, nella logica e nella coscienza, non si puo’ votare. Questi sono tutti i candidati “europeisti”, che si tratti di Nicolas Sarkozy o François Hollande (se riuscisse, a dispetto di tutto, a presentarsi), di Alain Juppé o di Emmanuel Macron che ci promettono, uno in vecchio e l’altro in giovane, esattamente lo stesso programma, di François Fillon o di Bruno Le Maire.
Questi candidati hanno in comune che portano lo stesso programma di rinuncia e di resa a fronte della finanza internazionale, a fronte delle istituzioni europee. Portano lo stesso programma di austerità, deindustrializzazione e criminalizzazione delle lotte sociali. Non illudiamoci: oggi, la vera estrema destra in Francia, sono loro che la rappresentano.
[1] Cio’ che indicavo in Sapir J., Sovranità, Democrazia, Laicità, Parigi, edizioni Michalon, gennaio 2016
[2] J. Sapir « Com’è spiacevole avere un presidente arrabbiato », nota su il RussEurope, 09/09/2016, https://russeurope.Hypotheses.org/5226
[3] http://www.lepoint.fr/monde/l-italie-pas-prete-a-faire-semblant-quand-l-ue-ne-fonctionne-pas-17-09-2016-2069149_24.php
[4] http://www.entreprise.news/sommet-de-bratislava-texte-de-declaration-finale/
[5] http://tvmag.lefigaro.fr/programme-tv/l-emission-politique-lea-salame-depassee-par-nicolas-sarkozy_bcc8a84c-7bf4-11e6-9ef5-d234889e3a0a/
[6] Sapir, j., « Primarie primarie », nota pubblicata su RussEurope, 02/09/2016, https://russeurope.Hypotheses.org/5214
[7] A. Corbière, Intrappolati nelle primarie, Parigi, Cerf, settembre 2016.
[8] http://www.capital.fr/a-la-une/actualites/sondage-odoxa-macron-meilleur-candidat-de-la-gauche-pour-2017-1165878
Fonte: http://russeurope.hypotheses.org/5348
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