Volantinaggio FSI per il NO Arezzo
Io e Luca Russi nella mattinata abbiamo distribuito un centinaio di volantini, avanzati dallo scorso volantinaggio a Siena di venerdì 19\11. Abbiamo lasciato volantini ad alcuni studenti dell’università, nella biblioteca, in alcuni bar del centro, e la via principale della città. Devo innanzitutto ringraziare Luca, il quale possiede un’estrema disinvoltura, pacatezza, e garbo, nel dialogare con le persone e invitarle a raccogliere un volantino, così come a farsi avvicinare da noi per eventuali dialoghi. Infatti, dopo due volantinaggi (uno a Scandicci, e l’altro recentissimo a Siena), e osservazioni delle sue maniere, ho finalmente sciolto la mia timidezza, e sono riuscito ad imitarlo. Infatti, siamo riusciti ad intavolare alcune discussioni con uno studente universitario che si stava informando di movimenti politici nell’area aretina, il quale ha mostrato interesse anche per il nostro partito. Una discussione è capitata con un muratore che lavorava in un bar al centro, il quale ha chiesto con interesse il motivo per il quale vogliamo uscire dall’Europa. Infine, c’è stato un tentativo fallito di lasciare i nostri volantini in una sede della CGIL. Un sindacalista che ha dichiarato di essere stato un dirigente del PCI degli anni ’70 ci ha chiesto se fossimo di sinistra o di destra. Dopo aver risposto che non ci identifichiamo né con l’uno né con l’altro schieramento, ci ha accusato di appartenere ad un movimento “fascistoide” simile a Casa Pound a causa del termine “Fronte”. Inutile spiegare che il termine proviene innanzitutto dai Fronti Popolari degli anni ’30 che hanno resistito al nazifascismo indicando sul volantino che il nostro obiettivo principale è quello di attuare la Costituzione. Poi ci ha accusato di essere troppo giovani per conoscere l’economia. Quindi, ha dichiarato di aver scritto un libro e ha iniziato a farci una lezione su Modigliani e il monetarismo. Dopo alcuni minuti però si è reso conto che io e Luca ne sapevamo più di lui, e si è accorto di aver finito gli argomenti. La sua ultima uscita è stata che: “l’euro ci ha permesso di comprare le materie prime a basso costo”. Noi abbiamo sempre risposto con educazione e tranquillità. Ma l’episodio ci ha colpito molto. Se l’uomo, come crediamo, era davvero in buona fede, sembra testimoniare un passaggio importante negli anni ’70. E’ come se in quegli anni lì, già prima della caduta del Muro, una nomenclatura colta, che pure si confrontava su materie affini alle nostre come il keynesismo, non fosse riuscita a cogliere delle tessere importanti del mosaico che ci ha condotto all’attuale disastro.
Jacopo D’Alessio
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