Quale modello di sviluppo sostenere per l’Europa? Lo decide la BCE
di EPIC (Simona Marasi)
Abbiamo tradotto il rapporto di Corporate EuropeObservatory(a), pubblicato il 12 dicembre 2016, relativo all’identità delle aziende che beneficiano del nuovo programma finanziato dalla Banca Centrale Europea per stimolare l’economia reale.
La lettura merita più di una riflessione
La Banca Centrale Europea (BCE) crea soldi dal nulla per finanziare solo alcuni colossi del mercato rendendo evidente che non gioca un ruolo super partes.
L’indipendenza della BCE non garantisce che il suo operato sia super partes, al contrario l’indipendenza sembra usata come paravento per giustificare un intervento che viola pesantemente il principio di libera concorrenza. Gli aiuti di Stato alle aziende sono vietati in base a questo principio. Di fatto con il CSPP si avvantaggiano sensibilmente alcuni colossi che già detengono una posizione di vantaggio sul mercato. In estrema sintesi la BCE finanzia con prestiti a bassi tassi di interesse con durata anche trentennale alcune grandi aziende che operano in Unione Europea. I prestiti non sono vincolati alla realizzazione di specifici programmi o piani di interesse comune o all’attuazione di riforme a vantaggio dell’intera comunità, ma al fatto che le obbligazioni che emesse godano di un buon rating. Almeno dovremmo essere risparmiati dal sentire “manager” e politicanti pontificare sulla bontà della “naturale” selezione operata dal mercato che premia le aziende migliori, quelle con più capacità, che realizzano maggiori profitti, che fanno maggiori investimenti…. Come può un’azienda che non ha le dimensioni e il potere per emettere obbligazioni competere con colossi che possono disporre di prestiti anche trentennali a bassi tassi di interesse? Non serve essere economisti per capire che si tratta di un mercato dopato a vantaggio esclusivo di alcune “big company”, e i pusher sono le 6 banche nazionali coordinate dal “produttore” esclusivo…. la BCE.
La BCE crea soldi dal nulla per sostenere un modello di sviluppo industriale insostenibile dal punto di vista economico, ambientale, e sociale.
Scopriamo che queste grandi aziende appartengono a specifici settori: automobilistico, dei prodotti di lusso, delle infrastrutture e quello energetico limitatamente alle fonti non rinnovabili (petrolio, gas) e al nucleare. La BCE crea soldi ad hoc per sostenere questi settori, certo a noi cittadini non costa nulla in termini finanziari. Di fatto però la BCE sta ipotecando il nostro futuro e quello del pianeta continuando a sostenere un modello di sviluppo che scarica lontano, nel tempo e nello spazio, i propri insostenibili costi ambientali, sanitari, umani e sociali. E’ inaccettabile che la BCE con il suo dopare il mercato di fatto impedisca qualunque alternativa a questo folle modello di sviluppo basato su sfruttamento di risorse finite, sfruttamento del lavoro, creazione di inquinamento…
La BCE crea soldi dal nulla e insiste nel riversarli sul lato dell’Offerta
E’ assurdo che la BCE non crei risorse per finanziare le ricostruzioni post terremoto, la messa in sicurezza dei territori, la tutela ambientale, la creazione dei posti di lavoro necessari per azzerare la disoccupazione.
Il mercato esiste se esistono Domanda e Offerta. Come è possibile che ancora non si accetti il fatto che paracadutare soldi dal lato dell’offerta sperando che sgocciolino fino al lato della domanda, semplicemente non funziona.. Se veramente si vuole sostenere il mercato, la ripresa economica, bisogna sostenere l’altra parte quella della Domanda…ma pare che sia un tabù altro che Walk On The Wild Side
a) Il Corporate Europe Observatory (CEO) è una fondazione non-profit che si occupa di raccogliere e documentare le azioni e gli eventuali effetti del lobbying aziendale (cioè da parte di società nazionali o multinazionali) sui processi decisionali all’interno dei principali organi dell’Unione europea, la Commissione e il Parlamento europeo. E’ registrata ad Amsterdam ed ha un ufficio a Bruxelles.
Buona Lettura
Il quantitative easing della BCE finanzia le multinazionali e il cambiamento climatico
Corporate Europe Observatory ha decodificato l’elenco dei beneficiari del piano di acquisto delle obbligazioni societarie della Banca Centrale Europea. I risultati sono inquietanti, a meno che non si pensi che petrolio, auto eleganti, autostrade, champagne, e gioco d’azzardo siano sistemi buoni per investire soldi pubblici.
Nel giugno 2016 la Banca Centrale Europea (BCE) ha attivato un ulteriore programma finalizzato a rilanciare l’economia della zona euro. Negli ultimi anni sono state spese ingenti somme nel tentativo di stimolare la crescita – il cosiddetto ‘Quantitative Easing’ – con prestiti a basso costo messi a disposizione di banche e l’acquisto di titoli di stato, tra le altre misure. Finora, le banche sono state i destinatari principali. Questa volta, la BCE è andata oltre e ha iniziato a comprare obbligazioni societarie – in sostanza, ha iniziato a concedere prestiti a basso costo alle società, il che è fondamentalmente una sorta di aiuto economico ad alcuni dei maggiori attori sul “mercato” Europeo.
Dunque chi sono questi beneficiari? Quali aziende stanno godendo della benevolenza della grande banca?
Solo alcuni nomi sono emersi negli ultimi mesi, dato che la BCE non rivela i nomi delle aziende, ma solo i codici delle obbligazioni. Ebbene, Corporate Europe Observatory è andata a controllarli tutti, e il quadro che emerge è inquietante. In particolare, sembra che la BCE a suo modo stia contribuendo ad alimentare il cambiamento climatico, fornendo un sostegno finanziario sia alle aziende petrolifere e del gas, sia alle case automobilistiche, tra cui, Shell, Repsol, Volkswagen, e BMW.
Il programma
Il Programma di Acquisto di Obbligazioni Societarie (CSPP) è stato deciso nel marzo ed è decollato nel mese di giugno. Da allora, la BCE ha speso 46 miliardi di € in obbligazioni societarie (a partire dal 25 novembre 2016) [1]. Secondo una stima, è impostato per raggiungere i 125 miliardi di € entro settembre 2017 [2]. Non propriamente una piccola somma.
Le obbligazioni sono fondamentalmente una forma di prestito. L’acquirente presta il denaro all’emittente, l’interesse è pagato ad intervalli regolari, il valore nominale viene poi restituito a una data fissata, la data di scadenza. Quando un particolare tipo di obbligazioni sono molto richieste sul mercato, le società devono pagare meno interessi. “It feels good to be CSPP’d” [che bello potersi avvalere del CSPP)] ha scritto il Financial Times il 20 luglio 2016, citando una ricerca che mostrava come effettivamente le obbligazioni acquistate dalla BCE andassero meglio di altri titoli.
Emettere un’obbligazione non è semplice, richiede competenza nei mercati finanziari. Molte aziende hanno banche di proprietà che gestiscono le transazioni complesse. Si tratta di un mondo che non è accessibile alle Piccole Media Imprese (PMI), che per ricevere un credito si recano in banca, e di certo non vendono obbligazioni. Per questo motivo, il CSPP è un aiuto prezioso per le grandi aziende, e non per le PMI.
Le obbligazioni non vengono acquistate direttamente dalla BCE. La BCE coordina lo sforzo, ma l’acquisto vero e proprio avviene in modo decentrato, attraverso l’operato di sei banche centrali – tedesca, spagnola, italiana, belga, finlandese e francese. A tutte è stato assegnato il compito di individuare e acquistare titoli attraenti non solo del proprio paese, ma anche in altri paesi, così l’effetto si può propagare in un modo più o meno uniforme.
Tutte le sei banche centrali aggiornano regolarmente le informazioni sulle loro posizioni sul sito Internet della BCE. – [3] Purtroppo, tranne la Deutsche Bundesbank, non rivelano i nomi delle aziende, solo i codici utilizzati per designare una specifica obbligazione, il cosiddetto International Securities Identification Number (ISIN). Ma trovare i nomi tramite il codice ISIN è un lavoro semplice. Corporate Europe Observatory li ha controllati tutti per vedere quali investimenti la BCE abbia reputato degni di denaro pubblico.
Purtroppo, le somme detenute in obbligazioni delle singole imprese non vengono rivelate per una mancanza di trasparenza della BCE. Mentre molti fondi pensione devono pubblicare queste informazioni, sembra che la Banca nazionale di centinaia di milioni di cittadini europei non sia in grado di farlo! Tuttavia, c’è molto da imparare da questi elenchi.
Energia sporca e automobili
Dagli elenchi di Corporate Europe Observatory sembra emergere una strategia coerente in termini di settori. Maggiore priorità è data alle infrastrutture, comprese autostrade, treni, e anche aeroporti. Comunque, il programma non è affatto propiamente focalizzato sui servizi di pubblica utilità. Gli acquisti di obbligazioni nel loro insieme raccontano una storia; il CSPP così com’è, riguarda i cambiamenti climatici. C’è puzza di combustibili fossili nella lista delle società, con alcune delle più grandi compagnie petrolifere che godono di notevole attenzione da parte di Francoforte. La BCE ha acquistato almeno 11 volte dalla Shell, 16 volte dalla compagnia petrolifera italiana Eni, 6 volte da Repsol, 6 volte dall’austriaca OMV, e 7 volte dalla Total.
E’ però evidente che il settore numero uno è quello dei servizi di elettricità e gas. Se si contano gli acquisti di obbligazioni, per esempio in Spagna, il 53 per cento proviene da aziende coinvolte nel settore del gas, e il numero corrispondente in Italia è un sorprendente 68 per cento.
Anche se gli importi – il totale che la BCE detiene in queste aziende – non sono disponibili, l’elevato numero di transazioni indica un forte interesse per le aziende che più stanno contribuendo ai cambiamenti climatici.
La propensione per le società energetiche sporche è forte. A meno che Siemens intenda investire nella produzione di turbine eoliche con il denaro ricevuto dalla BCE, l’unica forma di energia ‘alternativa’ presente sulla lista è il nucleare, con il produttore di uranio arricchito URENCO e la società nucleare finlandese Teollisuuden Voima nella lista.
Gli acquisti di obbligazioni della BCE mostrano anche una forte preferenza per l’industria automobilistica. Questo è più chiaramente visibile nella lista degli acquisti nel Bundesbank tedesca. L’investimento più frequente da parte della BCE è in parità tra Daimler AG (produttore di Mercedes) e BMW con 15 acquisti a testa. Le obbligazioni Volkswagen arrivano a 7, mentre la casa automobilistica francese Renault è a 3. Infine, si deve presumere che la presenza della Exor la holding di partecipazioni della famiglia Agnelli sia per assicurarsi che anche le auto italiane Fiat e Ferrari sentano lo spirito del Natale.
Investimenti bizzarri e scandali
L’inclusione nel programma di acquisto di obbligazioni da parte di BCE di alcune società farà aggrottare le sopracciglia, in particolare Volkswagen, coinvolta nello scandalo in corso, Diesel-Gate, sulla rendicontazione fraudolenta delle emissioni.
Nella lista vi sono altre aziende attualmente coinvolte in scandali incluse:
L’estone Eesti Energia, coinvolta nella più grande miniera di sabbie bituminose degli Stati Uniti – [4] – l’energia più sporca che si possa immaginare – e fronteggiata da una forte resistenza locale;
Ryanair, tristemente nota per il suo disprezzo per i diritti del lavoro; – [5]
La società spagnola Gas Natural famosa per i tagli senza pietà di energia elettrica e gas, che recentemente hanno portato alla morte in un incendio di una anziana donna spagnola costretta ad usare le candele; – [6]
ENEL, il gigante italiano dei servizi energetici, coinvolta nella costruzione di dighe in Sud America che danneggeranno seriamente le comunità locali – a fronte della resistenza locale sono state registrate violazioni dei diritti umani – [7]
e Thales, produttore di missili, fucili, veicoli blindati e droni militari, che è stato coinvolto in molti scandali di corruzione nel corso degli anni, di cui uno in Sud Africa, che ha portato ad un atto d’accusa dell’allora vice presidente, ora presidente, Jacob Zuma. – [8]
Inoltre, le tre grandi società idriche private, Suez, Vivendi, e Veolia hanno un solido piazzamento nella lista francese degli acquisti. Questo potrebbe suscitare sentimenti di rabbia tra coloro che si oppongono alla privatizzazione dell’acqua, che è stata guidata da queste società francesi.
Altri investimenti appaiono semplicemente bizzarri. Perché, per esempio, enti pubblici dovrebbero investire e quindi sovvenzionare una società di gioco d’azzardo come Novomatic, di proprietà del miliardario Johan Graf con sede in Austria? E perché fondi pubblici dovrebbero fluire nelle casse di produttori di beni di lusso, tra cui LVMH, produttrice dello champagne Moët & Chandon, del cognac Hennessy e delle borse di lusso da donna Louis Vuitton, alcuni dei quali recano sull’etichetta un prezzo di migliaia di euro?
Che cosa è un buon investimento?
Tutto questo pone la domanda: in che modo la BCE sceglie gli investimenti ufficiali? Sembra che ci siano alcuni criteri, e nessuno di questi è di tipo qualitativo. La società deve essere costituita nella zona euro, non può essere una società finanziaria (o di un istituto di credito sotto la supervisione della BCE), non può essere un ente pubblico, e l’obbligazione in questione deve essere sostenuta da un rating positivo. – [9] Oltre a queste, non ci sono linee guida ufficiali di dominio pubblico.
Gli investimenti della BCE sono di ‘Quantitative Easing’ – creare denaro a buon mercato e utilizzabile per sostenere l’economia della zona euro. Le aziende in alcuni casi possono attendere fino a 31 anni prima di ripagare il prestito (la “scadenza” massima è a 31 anni), ma in nessun altro senso il CSPP è un programma di sviluppo a lungo termine. E il suo effetto sull’economia reale è ancora da vedere; se i miliardi di euro pompati in società giganti in realtà portino crescita, posti di lavoro, o qualsiasi altro dato positivo per l’economia della zona euro. Immaginate se questi 46.000.000.000 € fossero stati spesi, ad esempio, per l’isolamento delle case. Una stima approssimativa indica che questo sforzo eminentemente concreto contro il cambiamento climatico avrebbe potuto pagare l’isolamento di 66 milioni di case e avrebbe portato decine di migliaia di posti di lavoro. – [10]
Invece, ciò che è certo è che le grandi somme spese sono in effetti una sovvenzione pubblica per le aziende che peggiorano i cambiamenti climatici, mentre in nessun modo percepibile aiutano le persone comuni a riprendersi dalla crisi economica che dilaga ancora in Europa
1.https://www.ecb.europa.eu/mopo/implement/omt/html/index.en.html
2.https: //insights.abnamro.nl/en/2016/11/euro-corporate-watch-ecb-will-nee …
3.http://www.ecb.europa.eu/mopo/implement/omt/lending/html/index.en.html
4.http://www.tarsandsresist.org/tag/estonia/
5.http://uk.reuters.com/article/uk-ryanair-denmark-idUKKCN0PI21F20150708
6.http://ccaa.elpais.com/ccaa/2016/11/16/catalunya/1479301923_566406.html
7.https: //corporateeurope.org/sites/default/files/corporate_conquistadors -…
8.http://news.bbc.co.uk/2/hi/business/4408020.stm
9.https://www.ecb.europa.eu/ecb/legal/pdf/celex_32016d0016_en_txt.pdf
10.http://www.kinggroup.ie/web/energy-services/cavity-wall-insulation/
(traduzione di Simona Marasi, revisione di Antonello Martinez Gianfreda)
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