QED 75: La Germania lava più bianco?
di ALBERTO BAGNAI
Sappiamo tutti che i tedeschi sono un popolo molto pulito. La loro passione per le docce è nota. Tuttavia, suona un pochino paradossale che la loro attuale leadership conduca loro (e noi) allo scontro con gli Stati Uniti proprio sul tema dell’ambiente, e questo per tre motivi: uno noto a tutti, uno quasi a nessuno, e il terzo senz’altro ai miei lettori (quelli che il blog lo leggono, ricordando che se leggere e guardare sono due verbi diversi, un motivo c’è, e che se un bel volto – o magari un bel sedere – si può anche leggere, un blog sarebbe meglio non limitarsi a guardarlo).
Il motivo noto a tutti è che gli Stati Uniti, come ha molto opportunamente fatto notare Patrizia Grilli su Twitter, dell’ambiente se ne sono sempre battuti. Che il cubista del complesso militare industriale, il simpatico zio Tom, avrebbe impresso una svolta, potevano crederlo solo i gonzi, quelli che si sono rallegrati per il suo premio Nobel, così come poi hanno giubilato ostentatamente per la ratifica degli accordi di Parigi (il cui contenuto confesso di non aver capito, forse perché… non c’è!). D’altra parte, vedere questi quattro servi cretini reagire così, con una spontaneità degna del miglior Minculpop:
fu all’epoca per me la più eloquente indicazione del fatto che si poteva tranquillamente passare oltre. Quattro sciacquette per le quali l’anidride carbonica è tutt’al più un ingrediente della Coca Cola che simulano un entusiasmo posticcio da sit-com per una delle tante cose delle quali non hanno capito una fava… Perché proprio per quella? Eh, non è che ci volesse molto a capirlo…
Il motivo noto a pochi è che Germagna anche in questo campo fa rima con magagna. So che per voi il principio generale non è una sorpresa. Ma spero di farvi cosa gradita segnalandovi due post di un socio di a/simmetrie familiar with the matter e che quindi per questa ragione souhaite garder l’anonimat: la Durezza del vivere al quale si è intitolato diventerebbe per lui un’aspra realtà se l’istituzione cui appartiene sapesse che un suo funzionario ha la pessima abitudine di dire la verità, ad esempio spiegandoci qual è il mix di fonti di energia adottato dai novelli paladini dell’ambiente cheinvestonotantoinenergierinnovabiliperchésonocivili, mix dal quale dal quale consegue quella che lui eloquentemente chiama la fiatella tedesca. Non vi anticipo il contenuto, ma vi esorto a consultarlo: piacevole ed efficace.
Da qui si arriva naturaliter al motivo noto ai lettori del mio blog (e dei miei libri), un motivo messo brillantemente in evidenza da Piergiorgio Gawronski sul Fatto Quotidiano del primo giugno scorso, e che i lettori del Tramonto dell’euro si ricorderanno di aver incontrato a p. 373:
Pagine che con la mia connaturata mancanza di falsa modestia definirei profetiche (da qui il settantacinquesimo QED), se non fosse che sono la quintessenza dell’ovvio, e anche che a forza di profetizzare sventure mi farei una pessima fama! Preferisco quindi insistere sulla loro ovvietà: nessuno penserebbe di dar del profeta di sventura a chi ammonisse che gettandosi dal quinto piano c’è il rischio di farsi male. Tutt’al più invocherebbero la nostra nume tutelare! Ecco: così io non credo di poter essere tecnicamente considerato uno iettatore quando dico che allearsi con la Germania nella lotta contro gli Stati Uniti non è un’ottima idea.
Per tutto il resto, come sapete, ci sono il Corriere e i suoi brillanti editorialisti a cottimo.
Come l’amico Durezza del vivere ci certifica, l’argomento ecologico è del tutto pretestuoso. Una conferma che avvalora l’analisi di Piergiorgio (e mia) secondo cui il problema è altrove: nella congenita insofferenza di un popolo che non sa e non vuole stare al suo posto verso l’ordine mondiale che altri hanno imposto e che ci ha nel bene e nel male assicurato (lo dico in modo sordidamente egoistico) un minimo di stabilità politica e di prosperità. Ripeto: queste mie parole sono egoistiche: so e ricordo di che lagrime grondi e di che sangue il nostro benessere. Posso fare di meglio, e l’ho fatto altrove, ma oggi mi preme sottolineare, perché non smarriate la bussola, quanto ipocrite siano le parole dei media (cioè dei loro padroni). L’ambiente, con quanto sta succedendo, non c’entra nulla, come non c’entrano nulla, quando si questiona su di loro, le donne, o i bambini, o la minoranza etnica x del paese y. Delle donne, dei bambini, dell’ambiente, dei deboli, al capitale e ai suoi editorialisti fottesega (per usare un termine della patria alla quale forse fui troppo molesto – ma posso far di peggio)! Quello che vuole, il capitale, è il profitto, e tenerselo in saccoccia. Peccato per la Germagna, che, a quanto ho potuto constatare di persona questa mattina (uno di voi era lì e condivideva il mio sconforto, per quella storia dei sei gradi di separazione), le casse da morto nun hanno saccocce…
Poveri, tragici, patetici Gollum tedeschi, che nel lungo periodo dovranno lasciare il loro tesssssoro… a chi? Ma, visto che di figli non ne fanno tanti… temo, necessariamente, ai figli degli altri…
Una prece (e occhio al portafogli).
(…in effetti, la connaturata incapacità di riconoscere i propri limiti e starsene buonini al proprio posto, apprezzando ciò che si ha, senza prevaricare gli altri, cioè se stessi, non contraddistingue solo la Germagna, ma anche i suoi aedi, e da qui ne son passati tanti…)
fonte: http://goofynomics.blogspot.it/2017/06/qed-75-la-germania-lava-piu-bianco.html
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