Volantinaggio FSI davanti a PIIGS a Pisa
Io e Alberto Serra ci siamo recati a vedere il film PIIGS a Pisa al CineClub Arsenale martedì sera (13 giugno, ndr) alle ore 21. La difficoltà (classica) nel trovare un parcheggio nella zona centrale della città, non ci ha permesso di volantinare per più di 10 minuti, consegnando qualche volantino ai pochi che siamo riusciti a intercettare prima di entrare in sala. Un gruppo di questi con il quale abbiamo scambiato anche qualche parola ci ha confuso inizialmente per quelli di “Articolo 1”, poi hanno collegato il termine sovranista a Trump (del quale si dimostravano chiaramente tifosi) probabilmente perché ormai il termine viene usato ovunque dai telegiornali ai programmi di “dibattito” politico senza assegnargli il reale significato. Due di loro si sono dichiarati nazionalisti, ma per la libera circolazione del capitale, la signora mi è sembrata leggermente più moderata sulle poche riflessioni che ci siamo scambiati, cercando di rimarcare la differenza tra nazionalisti e sovranisti. Entriamo in sala e ad occhio sono presenti dai 20 ai 30 spettatori, dei quali diversi giovani. Viene fatta una introduzione dall’On. Paolo Fontanelli (ex sindaco, ora alla Camera dei Deputati, ex PD ora uno dei creatori del movimento “Articolo Uno”), che introduce il film mettendo in evidenza lo stile liberista dei trattati, però proponendo la classica soluzione, cioè quella di ridiscutere i trattati, in maniera da portarli ad una svolta socialista. Prima dell’inizio del film uno dei presenti pone la domanda all’Onorevole del perché ora parla così, quando fu uno dei firmatari del Fiscal Compact, e l’Onorevole dice di aver capito di aver fatto un errore e non si sarebbe aspettato questa mancanza di rispetto dei vincoli da parte di molti altri Stati. Il film è abbastanza piacevole, scorre velocemente e racconta in maniera semplice le varie dinamiche che hanno portato alla crisi economica grazie anche agli interventi dei protagonisti del documentario che delineano in maniera abbastanza chiara le dinamiche che ci hanno portati a questa crisi. PIIGS penso e spero possa essere stato illuminante per alcuni, per altri l’inizio della comprensione della dinamica che ci ha portato a questo baratro. Purtroppo non è stato fatto un dibattito alla fine del documentario ma comunque all’uscita del cinema abbiamo avuto modo di lasciare qualche volantino e dialogare in particolare con un ragazzo con il quale ci siamo scambiati i contatti, anche se non siamo riusciti ad avere uno scambio di opinioni di tipo politico.
Maurizio Deidda
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