BCE: il debito pubblico non è un problema
di BCE (Marek Jarociński & Bartosz Maćkowiak)
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Come è stato osservato recentemente da vari economisti, tra i quali Daniele Della Bona e Giacomo Bracci di FEF Academy, e la nota esponente della corrente post-keynesiana MMT, Stephany Kelton (1), è uscito da pochi giorni un documento ufficiale della BCE (Banca Centrale Europea) il quale afferma esplicitamente quello che conoscevamo già da molti decenni attraverso la testimonianza di Federico Caffè e Augusto Graziani.
Ovvero, la Banca Centrale di qualsiasi paese che mantiene una sua ‘dipendenza’ con il rispettivo Ministero del Tesoro, è in grado di emettere una moneta con la quale coprire scoperti di bilancio pubblici entro limiti che non devono rendere conto alla ragioneria di Stato.
Sostiene infatti Graziani nel suo “Teoria macroeconomia – Macroeconomia“, che ‘tecnicamente’ non esistono limiti all’emissione monetaria (2). I limiti, continua Graziani, esistono ma servono a disciplinare il debito pubblico per uno spettro di ragioni che hanno a che fare piuttosto con l’aspetto politico economico.
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Ecco qui l’estratto conclusivo del documento della BCE Monetary-fiscal interactions and the euro area’s vulnerability, tradotto in italiano:
“OSSERVAZIONE FINALE.
In un’economia con propria moneta FIAT (3), l’autorità monetaria e quella fiscale (4) sono in grado di garantire che il debito pubblico denominato nella propria valuta nazionale non è oggetto a rischio di fallimento, nella misura in cui i bonds emessi dal governo sono sempre monetabilizzabili in modo equivalente.
Mettendo in vigore questa disposizione, la politica fiscale (di uno Stato – aggiunta mia) può concentrarsi sulla stabilizzazione del ciclo economico nel momento in cui la politica monetaria intraprende un ciclo recessivo.
Tuttavia, le autorità fiscali dei paesi dell’euro zona hanno rinunciato alla propria facoltà di emettere debiti estinguibili. Di conseguenza, finora è stato difficile ottenere una stabilizzazione macroeconomica che fosse efficace.
Coordinando la politica di bilancio dei singoli paesi attorno all’area comune dell’euro, lo strumento del debito migliorerebbe i risultati del ciclo economico. Corsetti et al. (2016) descrive maggiormente questa proposta e discute sulle possibili sfide, compreso il rischio di una ristrutturazione del debito pubblico nazionale”.
Note
1. Stephany A. Kelton ha ricoperto il ruolo di economista capo per i Democratici alla Commissione Bilancio del Senato USA nel 2015, e nel 2016 quello di consigliere economico senior per la campagna presidenziale di Bernie Sanders.
2. “b) il principio del pareggio bilancio può subire un’eccezione a favore del bilancio dello Stato. E’ infatti stato ammesso per lungo tempo che il Tesoro dello Stato possa trovarsi perpetuamente indebitato nei confronti della Banca centrale. Ammettere la presenza di un debito stabile, significa ammettere che lo Stato possa effettuare spese per un ammontare superiore alle imposte prelevate e alla liquidità presa a prestito da risparmiatori privati attraverso l’emissione di titoli del debito pubblico.
(…) L’ammontare di moneta legale, che la Banca centrale può creare, non trova limiti precisi. La carta moneta creata dalla banca centrale, pur avendo potere liberatorio, ed essendo quindi il mezzo di pagamento per eccellenza, non è soggetta ad alcun obbligo di conversione, per cui la Banca centrale può emetterne ammontare illimitati senza incontrare alcun vincolo tecnico. Possono naturalmente sussistere vincoli di natura economica: se, ad esempio, la Banca centrale si pone come obiettivo quello della stabilità monetaria, essa può decidere di ridurre la creazione di moneta legale per non finanziare ulteriormente un processo di inflazione. Ma si tratta di limiti che la Banca impone a se stessa, non di vincoli tecnici“, cit. pg. 273 e 279, in Augusto Graziani, Teoria economica – Macroeconomia, Edizioni scientifiche italiane, Napoli, 2001.
3. Per moneta legale (o moneta a corso legale o, ancora, moneta fiat) si intende uno strumento di pagamento non coperto da riserve di altri materiali (ad esempio: riserve auree), e quindi privo di valore intrinseco (anche indiretto). La moneta legale (tipicamente sotto forma di banconote, ma anche sotto forma di monete in metallo non prezioso) ha un valore grazie al fatto che esiste un’autorità (lo stato) che agisce come se avesse questo valore. Se un’organizzazione abbastanza grande (ovvero una collettività) emette, usa e accetta qualcosa come pagamento, automaticamente quel qualcosa acquisisce valore, dato che è riconosciuto come mezzo di scambio.https://it.wikipedia.org/wiki/Moneta_legale
4. Si intendono qui la Banca Centrale (nel caso italiano lo era la BDI – Banca d’Italia) e il Ministero del Tesoro.
Fonte:https://www.ecb.europa.eu/pub/economic-research/resbull/2017/html/ecb.rb170629.en.html
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