Il debito pubblico del mondo è il credito degli extraterrestri?
di RETE MMT (Stefano Sanna)
Questa considerazione è rivolta ai lettori che hanno apprezzato il libro di Carlo Cottarelli “Il macigno”, dove il macigno è individuato nel debito pubblico che grava sull’economia dell’Italia, soffocandola nella morsa dell’austerità.
La ricetta che Cottarelli propone per risollevare le sorti della nostra economia è la riduzione del debito pubblico.
Proviamo a vedere il debito pubblico in una dimensione più ampia rispetto a quello nazionale, e domandiamoci in che situazione sono gli Stati del mondo rispetto al debito pubblico.
Tutti gli Stati del mondo hanno un debito pubblico, per cui se sommiamo tutti i debiti pubblici di tutti gli Stati ne deduciamo che il “settore pubblico del mondo” è indebitato con qualcuno. Ma con chi?
Una prima ipotesi è che il “settore pubblico del mondo” sia indebitato con gli abitanti di qualche altro pianeta. Gli extraterrestri potrebbero aver prestato i soldi agli umani per creare infrastrutture e civiltà, e per ripagare il debito dovremmo riempire un’astronave di soldi e mandarla in giro per lo spazio. Ma dalle ultime spedizioni spaziali non risulta che ci siano pianeti che abbiano reclamato quei soldi…
Infatti la partita si chiude all’interno del pianeta Terra. Il debito di uno Stato corrisponde al credito di qualche altro soggetto che sta sulla Terra: i cittadini o le imprese di quello Stato o di altri, oppure altri Stati. Il debito del “settore pubblico del mondo” corrisponde al credito in mano ai privati, ovvero al risparmio finanziario netto dei privati.
La ricetta cara a Cottarelli punta alla riduzione del debito pubblico, ma questo significa ridurre il corrispondente credito dei cittadini. Riducendo il debito pubblico si riducono i risparmi dei cittadini.
Mi auguro che i fedeli lettori di Cottarelli credano nell’esistenza degli extraterrestri perché, diversamente, avrebbero riposto fiducia in una ricetta che li ridurrà in miseria.
Fonte:http://www.retemmt.it/debito-pubblico-del-mondo-credito-degli-extraterrestri/
Talmente ovvio che non si capisce come ce lo si possa scordare: il vero problema sta nella distribuzione di questa risorsa (sì il debito pubblico è una risorsa). I soldi del debito di uno stato devono arrivare a più gente possibile, possibilmente con priorità a chi produce ricchezza attraverso servizi di pubblica utilità o prodotti di largo consumo che ci aiutano a vivere. Devono poi restare in circolo passando di mano più volte possibile all’interno di quello stesso stato che li ha generati. Infine devono tornare, concludendo il ciclo, attraverso un giusto sistema fiscale per essere nuovamente distribuiti.
Una cosa semplice, che farebbe tanto bene a tutti, ma che viene puntualmente disattesa.
Ci dicono che il meglio sono gli investimenti di aziende estere, che non essendo istituti caritatevoli si aspettano un giusto guadagno su ogni investimento, per cui per ogni euro investito più di un euro finirà all’estero sottratto al fisco e alla ricchezza del nostro paese.
Invece che lasciare che i soldi circolino facendo la loro funzione veniamo tassati con imposte ancor prima di riceverli, in busta paga o con anticipi sui versamenti.
Il fisco, invece che recuperare valore dai grandi capitali per ridistribuirlo in modo saggio a più persone possibili, ha ceduto ogni capacità di generare inflazione (strumento potentissimo contro l’accumulo di capitali) a chi non ha alcun interesse a favorire l’economia reale, anzi, fa del guadagno derivante dal prestito di capitali la sua fortuna, e di fatti siamo in deflazione o comunque ben lontani da un livello di inflazione utile e funzionale.
Si tagliano settori come la sanità o l’istruzione con un grande potere di redistribuzione per favorire grandi investimenti su grandi opere dove le mafie riescono sempre a portare a casa un po’ di bei soldini.
Come sempre tutto il contrario di quel che si dovrebbe fare.
esatto Bruno!