Yemen, allarme colera: oltre alla guerra, la peggiore epidemia di sempre
di LOOKOUT NEWS (Claudio Stellari)
Una guerra tra poveri, che nessuna delle parti in campo riesce a vincere e in mezzo alla quale oggi si muore anche per il vibrione del colera
«È la peggiore epidemia di colera nel mondo» quella in corso nello Yemen, regione del Golfo Persico colpita da una serie di calamità che non conoscono fine. Lo Yemen, infatti, oggi è uno stato fallito all’interno del quale nel marzo del 2015 è esplosa una violenta guerra civile che ha visto scontrarsi violentemente i ribelli sciiti Houthi, armati e supportati dall’Iran, contro il governo sunnita sostenuto dall’Arabia Saudita, costretto a lasciare in fretta e furia i palazzi del potere di Sanaa per rifugiarsi ad Aden e da lì dare battaglia. Nel mezzo, ci si sono messe anche le milizie di AQAP, Al Qaeda nella Penisola Araba, che attualmente controlla non poche porzioni di territorio nella parte meridionale del paese, dove da tempo prova a inflitrarsi anche lo Stato Islamico.
Questa è da due anni la realtà di una guerra tra poveri, che nessuna delle parti in campo riesce a vincere e in mezzo alla quale oggi si muore anche per il vibrione del colera: l’epidemia ha già mietuto oltre 1.300 vittime accertate, che si vanno ad aggiungere agli oltre 10mila morti a causa del conflitto armato e agli oltre due milioni di sfollati tra la popolazione civile.
Sinora, il colera ha contagiato 200mila persone nello Yemen, ma altre 500mila sarebbero esposte al rischio, e i casi sospetti aumentano a una media di quasi 5mila al giorno. Il vibrione si diffonde per via oro-fecale, con 7 milioni di cittadini sui 25 totali che già soffrono la fame quotidianamente nel paese più povero della regione nota al mondo per le ricchezze dovute agli idrocarburi.
In queste condizioni disperate, si può ben comprendere come le scarse misure igieniche, dovute a smaltimenti dei liquami e dei rifiuti umani quasi inesistenti (le fognature finiscono nei fiumi o nei mari senza alcun filtro), possano facilmente contaminare le acque e, di conseguenza, penetrare i terreni concimati appestando frutta e verdura. Così come non è mai stato così pericoloso ingerire il pescato, specie se poco cotto.
(Ecco come si presenta oggi Sanaa, ex capitale dello Yemen unito)
Il collasso del sistema idrico nazionale dopo lo scoppio della guerra civile ha fatto il resto, togliendo a oltre 12 milioni di persone la possibilità di avere accesso regolare all’acqua potabile. E incidendo pesantemente sul già alto tasso di malnutrizione, che giorno dopo giorno colpisce soprattutto i bambini e li rende più vulnerabili al colera.
I lavoratori comunali di Sanaa non vengono pagati in mesi e così non c’è più una fornitura di elettricità, la spazzatura si accumula nelle strade e, mentre il sistema idrico è saltato, quello fognario ha smesso definitivamente di lavorare lo scorso 17 aprile. Dieci giorni dopo, il colera ha colpito la città e si è diffuso in maniera virulenta, ha confermato Johannes Bruwer, che è parte del comitato internazionale della Croce Rossa ICRC).
Alla popolazione locale servono antibiotici, medici, condizioni igieniche migliori. E la fine immediata del conflitto. Ma tutto ciò non sembra che possa accadere a breve. Lavarsi le mani e cuocere a dovere il cibo è l’unico metodo per scampare al contagio, considerato che si può morire velocemente per disidratazione, a seconda dell’età e della costituzione del soggetto. Ma a lavarsi le mani oggi sono soprattutto Arabia Saudita e Iran, colpevolmente ostinati a voler avere la meglio l’uno sull’altro in questa guerra per procura che non dà scampo né speranze per il futuro prossimo al popolo yemenita.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un appello per porre fine a questa epidemia mortale. «Lavoriamo 24 ore su 24 per localizzare e monitorare la diffusione della malattia – si legge in una dichiarazione congiunta del Direttore generale dell’OMS, Margaret Chan con il Direttore generale dell’UNICEF, Anthony Lake, anch’esso in primo piano nel combattere il fenomeno – con squadre d’intervento rapido stanno andando di casa in casa per raggiungere le famiglie e fornire loro informazioni corrette su come proteggersi».
Johannes Bruwer, in una lettera aperta alla BBC, ha stigmatizzato la situazione come segue: «Lo Yemen ora soffre di una triplice tragedia: una popolazione sotto assedio, che patisce la violenza della guerra ed è impossibilitato a lavorare o ad accedere al cibo come all’assistenza sanitaria; un collasso economico che ha portato ad un aumento della criminalità; e ora una crisi di salute devastante. Tutto questo potrebbe portare alla più grande epidemia di colera che abbiamo mai visto nella nostra vita».
Fonte: http://www.lookoutnews.it/yemen-allarme-colera-oltre-alll-guerra-la-peggiore-epidemia-di-sempre/
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