Programma di Riconquistare l’Italia per la Regione Lazio: ambiente
[Dal programma della lista Riconquistare l’Italia per le elezioni regionali del 4 marzo 2018 – candidato Presidente Stefano Rosati]
La nostra visione della gestione di ambiente e territorio individua nella buona salute di questi sistemi la fonte del sostentamento e del benessere dell’essere umano. Riteniamo quindi necessario che la politica si faccia parte attiva nel conciliare le esigenze legate al soddisfacimento dei bisogni umani con quelle di tutela dell’ambiente, nella convinzione che già nel medio periodo si tratti di due istanze non contrapposte ma concorrenti ad assicurare il benessere e la prosperità del cittadino. Il principio ispiratore dell’azione politica deve essere quello dell’art.41 della Costituzione, per cui l’iniziativa economica privata è libera, ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale, in questo caso rappresentata dalla preservazione dell’equilibrio degli ecosistemi e del paesaggio.
Per quanto riguarda l’uso del suolo, siamo convinti che Il suolo fertile sia una risorsa non rinnovabile dalla quale discende la nostra stessa capacità di sostentamento. Questa risorsa va preservata, in particolare per quanto riguarda i suoli pianeggianti ad alta fertilità. Un approccio ragionevole al problema deve prevedere in primis l’articolazione del grado di tutela e di preservazione dalla cementificazione sulla base delle caratteristiche dei suoli, nonché tutte le misure possibili per incentivare il riutilizzo e la riqualificazione dell’edificato esistente, con l’obiettivo di contenere la polverizzazione dei centri urbani e di consentire un’organizzazione efficiente del trasporto pubblico. Analoga cura andrà posta nella tutela del paesaggio, come prescritto dall’art.9 della Costituzione, ricordando anche che esso è parte integrante della cultura e della storia del nostro popolo. La manutenzione del territorio dovrà essere costante e capillare, onde prevenire i rischi idrogeologici derivanti da eventi naturali intensi.
L’agricoltura deve tornare ad essere parte rilevante del sistema economico. A questo fine intendiamo operare per proteggere le produzioni locali dalla concorrenza dei prodotti esteri a basso costo, disinnescando la competizione al ribasso innescata dal principio di libera circolazione delle merci imposto dalla UE, e ponendo l’enfasi sulla vicinanza tra produzione e consumo come strumento per minimizzare l’impatto ambientale e per portare sulle tavole prodotti freschi e garantiti. Le specificità locali vanno tutelate e valorizzate, in quanto espressioni della nostra cultura millenaria, oltre che potenziale fonte di reddito, anche attraverso la creazione del marchio unico territoriale. L’utilizzo di tecniche agricole a basso impatto ambientale, anche attraverso la promozione di una forte sinergia tra mondo imprenditoriale e ricerca scientifica, è un altro obiettivo a cui puntare, con la coscienza che ecosistemi ben preservati sono nel lungo periodo di sostegno all’agricoltura stessa, intesa anche come eredità da preservare per le generazioni future. Va inoltre posta un’enfasi particolare nella prevenzione delle criticità legate ai periodi di siccità, i quali paiono destinati ad aumentare in frequenza ed intensità alla luce dei più recenti studi sugli effetti dei cambiamenti climatici.
Le criticità presenti nella qualità dell’aria, in particolare per ciò che concerne l’agglomerato di Roma (biossido di azoto e ozono) e la Valle del Sacco (polveri sottili e ozono), vanno affrontate con provvedimenti mirati, operando in stretta sinergia con le notevoli competenze esistenti nel mondo della ricerca pubblica per individuare le azioni migliori in termini di rapporto costi/benefici.
Il problema della qualità dell’acqua va affrontato vigorosamente in stretta sinergia con quello dei rifiuti, costituendo questi ultimi la più grave minaccia alle nostre falde. La qualità dell’acqua è componente essenziale del programma di valorizzazione dell’agricoltura. Il fondamentale principio che tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili deve essere pienamente attuato, con l’obiettivo di risolvere in maniera strutturale le criticità che sono all’origine delle emergenze idriche. Contro la martellante propaganda per il consumo di acqua in bottiglia, con conseguente produzione di rifiuti, va attivamente promosso l’utilizzo dell’acqua pubblica in ambito alimentare.
Per quanto riguarda l’ambiente marittimo e costiero, infine, si rileva che due terzi delle coste del Lazio sono ormai cementificate. Occorre arrestare questa tendenza, salvando ciò che la speculazione edilizia ancora non è riuscita a distruggere, nella consapevolezza che un turismo di qualità richiede un ambiente naturale preservato. Va posta inoltre particolare attenzione al problema dell’erosione delle coste. Le situazioni di inquinamento marino derivanti da scarichi non depurati devono essere definitivamente risolte.
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