9 giovani su 10 in Italia hanno un contratto a termine
di THE VISION
9 giovani su 10 in Italia hanno un contratto a termine. Quando non ci si può neanche permettere di lasciare la casa dei genitori, la politica diventa un ostacolo o un mezzo per realizzare i propri sogni?
Il video fa venire in mente un ottimo lavoro di Luciano Gallino intitolato “Il lavoro non è una merce”. Il libro nella sua introduzione spiega quello che viene sostenuto anche da questi giovani. Ovvero, che il lavoro precario, oltre a creare povertà, impedisce di realizzare progetti a lungo termine e quindi fa venire meno qualsiasi idea di mettere su famiglia, accendere un mutuo, andare a vivere da soli per diventare finalmente adulti e indipendenti.
Inoltre, produce una disperazione esistenziale tale da imprimere sensi di colpa e frustrazioni oltre al danno materiale. La classe dirigente, d’altronde, definisce l’indigente un parassita (cit. Saccomanni e Parisi), e il giovane precario, perenne studente, in cerca di stabilità lavorativa, viene giudicato negativamente quale un choosy (cit. Fornero) in quanto, nell’ottica del carnefice, non è in grado di abbassare le proprie pretese di retribuzione al punto di raccogliere ad esempio i pomodori a 2 euro l’ora sotto un severo caporalato. Il giovane avrebbe anche l’assurda pretesa di trovare un’occupazione in base al proprio percorso di studio per il quale la sua famiglia ha investito soldi fino a quasi trent’anni.
Ma falsa è la voce per cui i laureati italiani sarebbero troppi, visto che i dati ISTAT dimostrano chiaramente come siano al di sotto la media UE, e vengono convinti che sarebbe responsabilità loro quella di doversi aggiornare ulteriormente per ottenere un posto. Il punto è che non serve a nulla aggiornarsi se al settore pubblico viene impedito dai Trattati UE di spendere a deficit per assorbire nuovo personale, e aumentare il livello e la quantità dei servizi, che difatti tende a diminuire in ogni suo comparto. Allo stesso modo l’eccessivo aumento della domanda di lavoro sull’offerta impedisce uno smaltimento adeguato della manodopera anche nel tessuto produttivo privato.
La politica, nella percezione dei giovani, diventa perciò inutile oltre che dannosa e verrà sentita in questo modo fino a quando non tornerà ad occuparsi di loro.
guarda il video QUI: http:/
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