Fondo USA imploso in 2 giorni (-80%): migliaia di risparmiatori sul lastrico
di IL SOLE 24 ORE
Si chiama tuttora “Preservation and Growth”, “Preservazione (del capitale) e Crescita”, e fino a poco più di un mese fa negli Stati Uniti era uno dei fondi mutualistici con la reputazione più solida.
Il prospetto informativo lo descrive come una specie di pietra angolare della prudenza, poiché ha l’obiettivo di cercare di “preservare e far crescere il capitale grazie a una bassa correlazione con le Borse statunitensi”.
In che modo?
“Facendo della volatilità il tuo asset”, spiegava ancora con malcelato ottimismo il prospetto: “gli investitori di solito vedono la volatilità come un fattore di instabilità e incertezza, ma la volatilità si può imbrigliare per ottenere ritorni economici stabili e slegati dall’andamento di azioni e obbligazioni”, ammiccava ai risparmiatori la brochure online. Peccato che nel mondo reale la volatilità non si possa imbrigliare: quando esplode diventa una bestia impazzita e distrugge tutto quello che incontra sulla sua strada. Compresi i fondi mutualistici […].
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COMMENTO
Per chi volesse approfondire come il capitalism manager, impostosi dagli anni ’80 in poi, abbia contribuito a distruggere fette importanti di PIL dei paesi industrialmente avanzati, e permesso ad un capitale parassitario di crescere sconsideratamente a danno del lavoro, considerato in tutte le sue forme, consiglio di approfondire l’argomento attraverso la lettura di Finanzcapitalismo di Luciano Gallino.
1. Negli USA la previdenza sociale è in mano a compagnie assicurative che possono decidere di concedere i risparmi dei lavoratori americani in mano a dei grandi investitori, detti Fondi Pensione.
2. Il Fondo Pensione deve massimizzare il profitto dei propri investitori spostandolo dove rende di più.
3. Perciò, grazie alla libera circolazione dei capitali, il Fondo Pensione usa il risparmio degli ex lavoratori in 2 modi: a) compie investimenti speculativi di mercato, come è successo a Preservation & Growth; b) oppure trasferisce il capitale in aree geografiche diverse da quelle di partenza presso attività imprenditoriali straniere che permettono di ottenere renumerazioni maggiori sul breve periodo (es: in zone dell’Est Europa oppure in paesi asiatici dove la forza lavoro costa di meno e i profitti sono maggiori).
4. Nel primo caso il fondo speculativo si comporta come una banca commerciale che rischia di perdere il suo investimento qualora si riveli sbagliato. Ma sia nel primo che nel secondo caso il risparmio dei lavoratori è stato impiegato per ottenere un profitto, piuttosto che per essere reinvestito sul territorio dove vivono gli ex lavoratori.
5. Quest’ultimo passaggio è importante perché, anche nel caso in cui il fondo speculativo non fallisce, si è trattato comunque di una delocalizzazione degli investimenti. In altre parole, la ricchezza accumulata dai lavoratori che hanno svolto la loro attività per una vita intera all’interno di un’impresa è stata sottratta allo stesso luogo in cui si era creato il lavoro, lasciando queste aree spoglie della loro ricchezza.
6. Nel caso di un fallimento si realizza ovviamente una perdita ancora più ingente. Nella stessa maniera in cui le banche commerciali bruciano i risparmi di una vita dei loro clienti (es: vedi Banca Etruria), così può capitare per quanto riguarda le operazioni finanziarie dei fondi speculativi.
In conclusione, la privatizzazione della previdenza sociale ha permesso di fare introiti, prima di tutto, in modo parassitario, ovvero sulle spalle dei lavoratori che hanno accumulato la loro pensione per mezzo di ordinarie trattenute realizzate con attività quotidiane durate per alcuni decenni. Fino agli anni ’80 il risparmio tuttavia veniva in buona misura reinvestito in attività reali che producevano sviluppo insieme ad un profitto realizzato tuttavia solo sul lungo periodo.
Viceversa, una volta abolito il controllo sulla circolazione dei capitali, le assicurazioni hanno iniziato a spostare i risparmi spogliando persone e territorio di tale ricchezza con il fine di ottenere il massimo introito nel minor tempo possibile. Interi settori produttivi sani, che realizzavano profitti di pochi punti inferiori alle aspettative degli azionisti, sono stati smantellati per essere trasferiti altrove distruggendo lavoro e industria.
Inoltre, come è successo oggi, a causa di operazioni di mercato molto rischiose, e proprio per questo motivo molto più remunerative, spesso i manager sono riusciti a bruciare in pochi giorni i risparmi di una vita.
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