Gazebo sovranista a Ravenna
Sabato 17 febbraio 2018 Alessandro Bucci e il sottoscritto hanno dato vita al secondo gazebo sovranista di questo nuovo anno, al mercato di Ravenna.
Siamo nel bel mezzo della campagna elettorale per le imminenti consultazioni politiche, ma, a differenza del mese di gennaio in cui i partiti erano impegnati nella raccolta delle firme per la presentazione delle liste, ora il numero delle richieste dei banchetti pervenute all’amministrazione comunale è inferiore e veniamo autorizzati nella classica posizione della piazza del mercato, lato via Berlinguer. Arrivo qualche minuto prima delle 8, ora di inizio del banchetto, e noto che già un esponente del m5s, che rimarrà solo per tutto il tempo, si è insediato con il suo tavolino, due sedie, una bandiera, qualche volantino e il palloncini con la m, il 5 e la s. Scarico il materiale e il gazebo, nel frattempo arriva Alessandro e in pochi minuti la nostra postazione è operativa con il gazebo, il tavolino, le bandiere e i volantini (manca il “rotolone” clamorosamente lasciato in garage). Rimarremo solo noi e l’attivista 5s per un po’. La giornata è fredda e umida. Alla spicciolata arrivano anche i militanti dei partiti che si contendono i voti in questa campagna elettorale. Alle nostre spalle si posizionano, con il loro gazebo, i militanti di PaP, mentre davanti a noi abbiamo i militanti del PD e del PMLI. Alla nostra destra, nella loro consueta posizione in cima al viale centrale della piazza, si posizionano, come fossero un unico partito, ed in effetti lo sono anche se simboli e bandiere richiamano a diversi partiti, ognuno con il proprio leader come candidato premier i militanti delle formazioni che danno vita alla coalizione di cdx. Questo modus operandi dello schieramento di cdx è quanto meno singolare. Non pervenuti in questo sabato mattina i militanti di LeU e Bonino. Comunque noi siamo molto sereni e fieri di ciò che facciamo, come lo facciamo e con chi lo facciamo, intendendo con quest’ultima i nostri compagni di ventura, i soci militanti del FSI. Il nostro gazebo e la nostra bandiera si stagliano nel bel mezzo di queste formazioni politiche, nessuno ci può più ignorare e nessuno ci ignorerà.
Procediamo con la consegna dei volantini alle persone che arrivano o escono dalla piazza del mercato. A differenza di quanto avvenuto nelle precedenti edizioni dei nostri gazebo, oggi ci troviamo a volantinare fianco a fianco con militanti e attivisti di M5S, PD, PaP, PMLI, Lega, FI, e altri di cdx. E’ stata un ottima occasione per scambiare battute e ascoltare opinioni con i militanti delle altre formazioni politiche. Abbiamo riscontrato sintonia con qualche simpatizzante (la famosa base) di PaP e M5S, e critiche alla sua stessa lista (definita in pratica come un insieme disomogeneo di tante realtà senza una linea né un programma comune) da parte di simpatizzanti di PaP. Trovandoceli proprio innanzi a noi non abbiamo potuto esimerci dallo scambiare qualche battuta con alcuni simpatizzanti e militanti del PD. Avendoli visti arrivare con due bandiere del PD e una dell’unione europea, e vedendone issata solo una del PD, non mi sono trattenuto dal chiedere dove fosse finita quella splendida bandiera blu con quelle meravigliose stelle messe in cerchio che ammiro ogni volta che esco di casa e mi reco al lavoro issata sui diversi edifici pubblici che incontro per la via e mi accompagna fin sulla soglia del mio luogo di lavoro. Ovviamente la mia era un’ironia molto spicciola: chi mi conosce anche molto superficialmente è edotto sulla mia totale avversione verso quel simbolo che per me significa dominazione straniera e che vorrei fosse vietata quanto prima la sua esposizione sugli edifici pubblici. Rotto il ghiaccio con questa simpatica messinscena, diamo vita ad un lungo e cortese scambio di battute con attivisti PD che snocciolano una lunga serie di luoghi comuni su ue, immigrazione, globalizzazione, lavoro, tutti smontabili in pochi secondi da chiunque abbia fatto un percorso simile al nostro. Torneremo sulla questione, ma vedere la debolezza dell’avversario ci rende più forti. Alcuni simpatizzanti PD hanno inoltre espresso critiche e alcuni finanche odio verso il loro attuale segretario Renzi. L’attivista e i simpatizzanti del M5S, pur con una storicità di banchetti e militanza, ammettono che il movimento, almeno a Ravenna è morto. Alessandro Bucci, avendo sondato la verve sovranista dei militanti e la comprensibile delusione sull’andamento a livello nazionale e soprattutto locale del movimento, ha invitato loro a non disperdere le proprie energie e ad unirsi a noi in un prossimo futuro. Personalmente ho avuto modo di dialogare a più riprese con il militante forlivese del PMLI che appena mi ha visto ha esordito che lui con i fascisti non ci parla. Al che mi sono mostrato molto offeso e sul ciglio di una querela, ma più per mettere i puntini sulle i che per altro e con molta educazione e rispetto gli ho fatto notare la sua ignoranza in materia mentre ho potuto snocciolare una loro conoscenza pressoché perfetta avendoli conosciuti oltre dieci anni fa dal loro sito web e avendoli seguiti online. Il militante con felpa e giubbotto rosso, paladino della rivoluzione, si scusa e viene al nostro gazebo, ascolta la presentazione del nostro partito e segue con il nostro volantino in mano le nostre proposte. Ovviamente la loro visione e la loro strategia è differente dalla nostra, ma il dialogo è stato sicuramente costruttivo, oltre che cordiale, poiché ora sanno anche loro chi siamo, non ci possono più apostrofare come fascisti, e magari possono in futuro sostenerci in alcune battaglie di interesse comune. Rimane il fatto che non accetto e non tollero da nessuno, tanto più da chi non sa nemmeno di cosa parla, etichette di qualunque genere. Se proprio mi si vuole offendere mi si può dare del SOVRANISTA che è già abbastanza sovversivo di questi tempi ed è molto più originale di tutti gli altri, oltre che essere l’aggettivo giusto per il soggetto. Da segnalare che anche dai banchetti del cdx si sono mossi, una signora in particolare, candidata per “noi con l’Italia” (ex udc), è venuta a conoscerci incuriosita. Il banchetto è stato oggetto della visita di alcuni amici e simpatizzanti, oltre che di tanti curiosi che si sono avvicinati spontaneamente per chiedere “chi eravamo” attirati dalle bandiere del FSI e dal tricolore e nonostante l’assenza del rollup. In particolare una signora, ex insegnante delusa dai partiti “storici” (ormai non si contano più), ma curiosa e volenterosa di qualcosa di serio in politica. Il tempo di riporre il tutto e torniamo di corsa ai nostri impellenti impegni familiari. Ecco proprio in chiusura: gli impegni familiari.
Qualche militante in mattinata ci ha chiesto: “ma chi ve lo fa fare di stare qui con il vostro banchetto, con il vostro gazebo, a volantinare, in una giornata fredda e umida, in un momento in cui voi non siete direttamente in pista con una vostra lista o comunque con un lista collegata a qualche altro partito che concorre alle elezioni?” Chi ce lo ha fatto fare? Ce lo ha fatto fare il nostro senso di appartenenza, il nostro sentirci parte di un progetto di lunga gittata, che non nasce all’alba e si estingue al tramonto, il nostro sentirci parte di un gruppo, quello romagnolo che sta crescendo in questi mesi e non solo numericamente, quello regionale in cui ci siamo formati e siamo cresciuti in questo anno abbondante di militanza, quello nazionale fatto di centinaia di soci militanti del FSI che come noi inseguono un sogno, che si adoperano per la realizzazione, costruendo giorno dopo giorno, con impegno e sacrificio, quel partito di cui tutti noi sentiamo l’esigenza e che vogliamo vedere quanto prima sulla scheda elettorale che ci consegneranno il giorno delle elezioni. Ecco perché lo abbiamo fatto. Ecco perché lo rifaremo. Sono proprio le giornate come queste che ci temprano, ci fanno crescere e ci danno morale perché è in giornate come queste che rafforzi la consapevolezza di essere sulla strada giusta mentre gli altri sono talmente fuori dalla realtà, appiattiti su posizioni insostenibili sotto ogni punto di vista e non avranno altra scelta se non quella di unirsi a noi.
Ci libereremo!
Matteo Rossini
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