Mattarella custode del sacro tempio dell’oligarchia finanziaria internazionale
di MEDITERRANEO (Luigi Savoca)
Mattarella si mostra custode del sacro tempio dell’oligarchia finanziaria internazionale ricordando che occorre mantenere la barra dritta e non cedere alle seducenti lusinghe del sovranismo. L’Italia deve restare saldamente ancorata all’interno dei confini dell’UE e del patto atlantico, il resto sono chiacchiere da bar.
Mentre giornali e Tv si interrogano convulsamente sul totoministri e sui titoli dei punti cardine del “contratto di governo”, il Presidente della Repubblica richiama tutti al “realismo” ricordando che occorre mantenere la barra dritta e non cedere alle seducenti lusinghe del sovranismo. L’Italia deve restare saldamente ancorata all’interno dei confini dell’UE e del patto atlantico, il resto sono chiacchiere da bar sport.
A sostegno delle dichiarazioni di Mattarella una larga schiera di editorialisti e costituzionalisti ci ricorda che in base all’art. 92 della Costituzione è il Presidente della Repubblica a nominare i ministri, che l’art. 81 ha attribuito il rango di norma costituzionale al principio del pareggio di bilancio, che è obbligo dell’Italia rispettare i trattati internazionali, obbligo da cui ovviamente sono esonerati solo gli USA e Israele…
Niente scherzi, dunque, tutto si può cambiare a condizione che non cambi nulla, come avrebbe detto il saggio Tomasi di Lampedusa.
Siamo giunti, dunque, al momento decisivo, quando si dovrebbe passare dalle parole ai fatti.
Non c’è dubbio che i programmi di Lega e M5S, pur con le contraddizioni che attanagliano queste forze, come il legame mortifero di Salvini con Berlusconi o la svolta neoatlantica e doppiopettista di Di Maio, riflettono comunque con maggiore coerenza le attese e le aspirazioni di larga parte della popolazione italica messa in ginocchio dalla globalizzazione finanzcapitalista.
La spinta di queste attese, la necessità di dare risposte positive e reali per non andare incontro alla delusione e alla perdita di ogni appeal verso l’elettorato, pone le forze del futuro governo dinanzi ad un bivio, il percorso di un sentiero difficile e tortuoso che tuttavia non è possibile bypassare.
Posto che è inimmaginabile, e qua economisti e commentatori vari hanno effettivamente ragione, realizzare provvedimenti come il reddito di cittadinanza, la riforma delle pensioni ed il rilancio degli investimenti per un piano dell’occupazione, a cui occorrerebbe aggiungere anche la flat tax assicurando comunque istruzione e sanità pubbliche e decenti, cercando ipotetiche “coperture” nei meandri del bilancio, si pone oggettivamente una ineludibile questione di “sistema”.
Questo Mattarella, e chi conosce le cose del mondo, lo ha compreso benissimo e non è quindi un caso che si sia affrettato a definire con estrema precisione e nettezza i confini al cui interno deve svolgersi l’azione di governo, pena la fine del mondo.
Sono i confini del sistema neoliberista e finanziario dell’Occidente condensati nei trattati UE e nel rapporto di subordinazione politica tra Europa ed asse USA-Israele.
Questi confini potrebbero essere messi, almeno parzialmente, in discussione da un governo che sul piano internazionale osteggi apertamente la politica aggressiva antirussa operata dalla Nato e sul piano economico contesti i trattati istitutivi dell’euro, che come ormai è evidente a tutti, penalizzano il nostro paese in favore delle economie del Nord-Europa.
Nell’immediato l’istituzione di una moneta complementare nazionale, così come proposto da molti economisti antiestablishment, potrebbe essere uno strumento efficace per finanziare occupazione, riforme sociali, rinazionalizzazione delle imprese strategiche e ad alta redditività scelleratamente privatizzate dai passati governi, restando al momento formalmente nell’ambito del sistema finanziario dell’Occidente.
Ovviamente si tratterebbe di una rivoluzione che i padroni dell’Occidente non possono consentire, eppure proprio in questo momento la falla apertasi tra Europa e USA sul tema strategico dell’accordo nucleare iraniano potrebbe prefigurare l’inizio di un affrancamento del vecchio continente dalla macabra logica guerrafondaia dettata dalla leadership sionista.
Come si vede andiamo incontro a tempi segnati da enormi turbolenze: citando Mao, c’è una grande confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente?
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