“Sovranisti organici”: limite al sovranismo costituzionale
di ALBERTO SERRA (FSI Pisa)
Esistono i “sovranisti” organici (ovvero funzionali al sistema liberale).
Sono coloro che discutono di temi sociali animati da vero e proprio odio sociale.
Sono coloro che non senti mai parlare di condizioni di lavoro universali, all’ interno della iper-concorrenza promossa dal libero mercato.
Sono coloro che non citano mai il controllo di capitali.
Sono coloro che portano le tematiche sovraniste su terreni nazionalistici, invece che su posizioni patriottiche e costituzionali.
Sono coloro che spesso hanno visioni esasperate e apocalittiche da far invidia a Stephen King.
Sono coloro che trasformano la critica al fenomeno migratorio nemmeno in scontro, ma in vera e propria guerra al ribasso fra poveri.
Sono coloro che confondono il giusto “amor di Patria” come fobia per lo straniero (a meno che non si tratti di stranieri con yacht e conto in Svizzera).
Sono coloro che allontanano molti cittadini “moderati” (o semplicemente più equilibrati) dai temi fondamentali sovranisti.
Sono coloro che quando scrivono da un punto di vista storico e generale non analizzano mai il contesto e le cause, essendo capaci di vedere solo la responsabilità individuale e perdendo spesso di vista il collettivo.
Sono coloro che non hanno per fine il confronto e la riflessione, ma solamente lo sfogatoio e l’ autocelebrazione fini a sè stessi.
Sono coloro che invece di portare il sovranismo costituzionale alle masse, lo ghettizzano riducendolo ad una determinata corrente politica, quando ce ne sarebbe bisogno come dell’ ossigeno per tutto il popolo italiano.
Sono coloro che per il “Mainstream” sono assolutamente funzionali a rappresentare il sovranismo come sinonimo di nazionalismo, e sono dunque utilizzati per tenere in pugno tutto un elettorato (che spesso ideologicamente proviene “da sinistra”), “utili idioti”, buoni per impedire l’affermazione del sovranismo in Italia come senso comune.
Controproducenti alla causa e nemici della stessa tanto quanto un globalista che ripete ossessivamente il mantra dell’austerity.
L’augurio è di liberarci presto anche di loro.
Alberto Rosa dice cose condivisibili ma bisogna anche dire che molte delle sue critiche si possono tranquillamente rivolgere ad anni di pubblicazioni di questa stessa pagina web , perché è proprio il discorso sovranista in sé che ha prodotto tutto questo . A monte c’è il revival patriottardo . E’ vero che ci sono soggetti che, all’interno di questa corrente, propugnano una variante sciovinista e aggressiva di nazionalismo (ammesso che ne esita una non sciovinista ) e ce ne sono altri che (credo) in buona fede si accostano a concetti come Patria o Nazione ambendo non a rinverdire la tradizione storica cui quei termini alludono, bensì ad attuare un’idea (vaga) di autogoverno dei cittadini e dei lavoratori sui processi economici che attraversano la società. Ma certamente queste persone faranno sempre fatica ad uscire dall’ambiguità e a dissociarsi dai primi , perché è il discorso sovranista e patriottardo in sé che ha come premessa la chiusura delle frontiere e l’esclusione : una frontiera si riesce a legittimare e a difendere dall’interno solo se si incoraggiano , e si inscrivono nel funzionamento delle istituzioni , sentimenti identitari nazionalistici ( come attestato da tantissime pubblicazioni di questo stesso sito ) ; il che apre inevitabilmente la strada al neorazzismo culturalista ( che ha preso il posto del vecchio razzismo biologista , squalificato dalla scienza ) e sciovinista . E questo sciovinismo identitario , oltre ad essere notoriamente il cuore delle ideologie di estrema destra ( il cui antiliberismo si coniuga in chiave neorazzista e reazionaria ) , va chiaramente contro gli interessi dei lavoratori ( che non hanno patria ) e la democrazia moderna .
Ho scritto Alberto Rosa , mi scuso . Ovviamente è un errore , volevo scrivere Alberto Serra .
Il sovranismo in Italia è la premessa di ogni posizione politica sensata. L’Unione Europea è una organizzazione unica nella storia del mondo, perché ha tolto agli Stati il potere di fare politiche fiscali, monetarie, industriali, commerciali, che non siano compatibili con i trattati europei e il diritto derivato e ha imposto la costruzione del mercato globale (non solo europeo). Non ha senso essere sovranisti negli USA o in Russia o in Australia o in Canada o in Corea del sud o in Cina o in Algeria o on Turchia, perché questi sono Stati sovrani e non pseudostati, in realtà regioni di un mercato amministrato da una organizzazione liberale. E per recuperare la sovranità e attuare la Costituzione nata dalla Resistenza è necessario il sentimento patriottico, perché la Patria è il desiderio della Patria. Chi identifica patriottismo e nazionalismo o è un falsario o è un ignorante. Ci siamo liberati fin da principio di queste due categorie di persone, che per fortuna non hanno alcun seguito. Non sono nemmeno avversari, tanto sono insignificanti. Altro discorso sono i liberali del PD e di FI. Essi difendono le assurde scelte fatte in questi 25 anni. Lo fanno per non dire che sono responsabili del disastro. Si possono capire, anche se non giustificare. Essi mentono e ingannano gli elettori. E sono perciò avversari.