Deficit, l’Europa attacca l’Italia ma è la Francia che sfora da anni
di GLI OCCHI DELLA GUERRA ( Lorenzo Vita)
La Commissione europea è andata giù dura con l’Italia. La lettera inviata da Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici non lascia dubbi. Per l’Ue, la manovra italiana è una “violazione grave e manifesta delle raccomandazioni adottate dal Consiglio ai sensi del Patto di stabilità e crescita, il che rappresenta motivo di una seria preoccupazione”. Secondo quanto dichiarato da Dombrovskis e Moscovici, il problema principale riguarda ovviamente il deficit. Una manovra che per la Commissione europea indica una deviazione dai parametri imposti da Bruxelles che non ha “precedenti nella storia del Patto di stabilità e crescita“.
Una deviazione senza precedenti, dicono i commissari europei. Ma è davvero così rivoluzionario il gesto messo in atto dal governo Conte rispetto alla storia del Patto di stabilità? Siamo davvero gli unici a essere passibili di condanna da parte dell’Unione europea e degli Stati membri pronti a bacchettare Roma come un qualsiasi alunno indisciplinato?
La questione è apparsa poco chiara sin da subito. Il Patto di Stabilità, nato nel 1997 per armonizzare i bilanci europei cercando di evitare gravi squilibri nel debito dei diversi Stati membri, ha sempre posto due parametri: deficit sotto il livello del 3% sul Pil e debito pubblico entro il 60%. La Verità ha scoperto che, considerando l’Ue a 28 Stati, dal 2008 al 2017 lo sforamento del deficit si è verificato ben 126 volte.
E sbaglia chi considera questi sforamenti come merito dei Paesi più indisciplinati o quelli meno avvezzi alla rigida austerità dei conti promossa da Bruxelles. Perché quello che ne esce fuori è che i precedenti coinvolgono tutti, in particolare Germania e Francia. La prima, che nel 2009 è arrivata al 3,2% e la seconda che invece, sempre nel 2009, inviava una lettera alla Commissione dicendo che per quell’anno il deficit rispetto al Pil sarebbe stato del 4,4%, mentre nel 2010 del 3,1%.
Come riporta sempre La Verità, in quell’occasione la Commissione europea aveva già manifestato il proprio disappunto, e che vi fu “uno scostamento, già in fase preventiva, dell’1,9% sul Pil rispetto a quanto calcolato da Parigi, dunque una cifra superiore all’1,5% che oggi ci contestano Dombrovskis e Moscovici”. Dulcis in fundo, la Francia, come riporta Eurostat chiuse il 2009 con un deficit del 7,2%, quindi più di quanto si aspettassero sia il governo che la Commissione. E nel 2010 si registro il 6,9%.
Qual è la differenza nostra rispetto ai francesi o ai tedeschi? Sono due le differenze: economiche e politiche. Dal punto di vista economico, preoccupa il fatto che il governo italiano non abbia dato garanzie sulla crescita. Quindi oltre al deficit c’è un problema strutturale di incertezze legate allo sviluppo economico.
Ma il problema è chiaramente anche politico. Perché la Francia è la Francia, come detto da alcuni esponenti europei. Mentre il governo Lega-Movimento Cinque Stelle è di fatto una spina nel fianco dell’Unione europea. Il guaio per l’Italia non è solo quello di aver introdotto misure diverse rispetto a quanto auspicato da Bruxelles, ma è quello di essersi fatta carico di istanze contrarie ai parametri europei. E lo facciamo senza avere particolari alleanze all’interno dell’Europa.
Anzi, paradossalmente, mentre i cosiddetti sovranisti ci hanno voltato le spalle, la sponda pare stia arrivando proprio da chi mento te lo aspetti: Emmanuel Macron. L’Eliseo non ha voluto entrare nel merito della manovra italiana, dicendo che “su questo argomento la Francia non dà lezioni dopo 10 anni passati in procedura per deficit eccessivo. Spetta alla Commissione Ue valutare e con questa ci deve essere un dialogo costruttivo”.
Parole interessanti se si rilegge bene l’autore, proprio quel presidente francese che con l’attuale governo italiano sembra avere un conto in sospeso da tempo. Ma sul fronte dei conti pubblici, l’interesse nazionale prevale. E Macron sa di non poter dare lezioni a nessuno. A dimostrazione di quanto detto, la Francia quest’anno avrà anche il lusso di un deficit più alto del nostro grazie a una politica fiscale che, secondo il governo avrà buone ripercussioni sull’economia nazionale. E proprio per questo, la Commissione Ue ha già detto a Parigi di volere dei chiarimenti sulla manovra decisa dall’esecutivo.
Fonte: http://www.occhidellaguerra.it/deficit-italia-francia/
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