Gazebo del Fronte Sovranista Italiano a Ravenna
Sabato 24 novembre, sulle 14.30 mi sono recato, insieme al socio Massimiliano Capriuoli, in centro a Ravenna, dove abbiamo allestito il tradizionale gazebo informativo del FSI. Ci posizioniamo su via Cavour, all’angolo con via Barbiani, il luogo perfetto per questo tipo di azioni visto che siamo affacciati sulla passeggiata principale del centro storico di Ravenna. Non fa molto freddo oggi, ma il cielo è particolarmente scuro e le previsioni indicano pioggia lieve durante il pomeriggio. Non ci facciamo certo intimidire da nessuna delle due cose e montiamo, in brevissimo tempo, il nostro gazebo. Posizioniamo le bandiere sul tavolo (FSI e Riconquistare l’Italia) e ai quattro lati del gazebo (Riconquistare l’Italia) e in bella mostra sulla passeggiata, ad un angolo del gazebo, il nostro immancabile roll up con i punti cardine del nostro progetto politico che catturano, nel bene e nel male, l’attenzione di molti passanti. La nostra dimestichezza e abilità nell’allestire il gazebo fa si che quando puntualmente inizia a piovere con una certa intensità siamo al riparo, insieme al nostro materiale, sotto l’ampio telo. Abbiamo già avuto modo di distribuire un po’ di volantini ai passanti, spesso incuriositi da ciò che sta scritto nel nostro roll up. La pioggia è scesa per un brevissimo periodo e con il cessare di essa sono giunti alcuni militanti della Lega Nord che devono allestire un banchetto nel nostro stesso luogo (di solito l’amministrazione comunale concede la disponibilità contemporanea a più richiedenti in questo sito, anche diverse forze politiche). Non siamo affatto impreparati, avendo già avuto occasione nella scorsa primavera, in occasione della campagna elettorale per le politiche, di approntare il nostro gazebo in contemporanea, sullo stesso sito, gomito a gomito, con diverse forze politiche di opposta posizione. I militanti leghisti, montano un piccolo tavolo componibile in materiale plastico con un portabandiere da terra su cui isseranno due bandiere: una della Lega e una di “noi con Salvini”. Uno di loro, estraendo una bandiera, che poi metterà davanti al tavolo, dice che quella è la bandiera che lui ama, quella della fantomatica “Padania”. Non ci stupiamo neanche di questo ma ci facciamo delle sane risate. I militanti leghisti ci vengono a chiedere informazioni sul chi siamo dal momento che non ci conoscono e quando diciamo loro che siamo del Fronte Sovranista Italiano, siamo quindi sovranisti, ci dicono: “beh allora siete come noi”. Obiettiamo subito che noi siamo sovranisti per l’applicazione della costituzione del 1948, siamo socialisti e democratici. La semplificazione che tali militanti danno del termine sovranista fa capire benissimo i grandi meriti di un partito come la Lega Nord e del suo leader Matteo Salvini: sanno intercettare e cavalcare alla perfezione i desideri e le aspirazioni delle masse in un particolare momento, senza pur tuttavia dimenticare, anzi evidenziandolo in ogni dove, il loro primo obiettivo scritto all’art. 1 dello statuto di quel partito: l’indipendenza della padania. Non ci curiamo troppo di loro, che sono li per raccogliere le firme per la riqualificazione di un importante piazza del centro storico di Ravenna, peraltro già riqualificata, con risultati che lasciano tutti un po’ perplessi, dall’amministrazione comunale piddina, pochi anni fa, e continuiamo la nostra opera di volantinaggio e divulgazione. Non sono mancati anche episodi degni di nota come una coppia bolognese che abbiamo lasciato commentare i punti scritti sul roll up per poi avvicinarci e chiedere loro di far conoscere anche a noi le loro impressioni e le loro riflessioni su ciò che avevano appena letto: la coppia era in piena sintonia con il nostro progetto politico e ha accettato di buon grado il nostro volantino per approfondire la nostra conoscenza. Al termine della chiacchierata allontanandosi, sono passati davanti al banchetto leghista e ai militanti che porgevano loro il volantino hanno risposto esibendo il NOSTRO rispondendo loro “noi siamo sovranisti”. Anche un altro ragazzo ci ha dato simili soddisfazioni ed è francamente bello constatare che sempre più frequentemente incontriamo persone che hanno preso coscienza della situazione e starebbero benissimo accanto a noi al banchetto per ciò che sono in grado di dire e per come lo dicono. La speranza ovviamente è di averli insieme a noi nel FSI per portare avanti insieme un progetto politico che condividiamo e che siamo consapevoli essere l’unica via per la nostra liberazione. A metà pomeriggio ci raggiunge anche Alessandro Bucci, precedentemente assente per impegni familiari. Si soffermano un mio collega con la compagna con i quali affrontiamo i temi a noi cari. Alessandro Bucci ha la brillante idea di condire con del buon pane ferrarese la nostra militanza politica di questo sabato pomeriggio e si reca nel forno a noi dirimpettaio per l’acquisto. Nel tardo pomeriggio, dividiamo il pane con un militante leghista rimasto insieme a noi mentre i suoi compagni, smontato il tavolo, se ne sono andati. Ho modo di parlare a lungo con lui, è un ex dipendente dell’Enel, al di là della sua attuale militanza nella lega nord sembra avere le idee molto chiare sulla situazione in cui ci troviamo, è onesto perfino quando parla di Salvini, che non osanna, e delle azioni del suo partito in generale: mi chiedo cosa ci stia a fare nella lega un siffatto signore. Ma tant’è. Come nell’esperienza primaverile la “vicinanza” con persone di altri partiti non può che farci crescere e, perché no, essere un fatto positivo anche per persone come tale signore che fino ad oggi non ci conoscevano. Magari non si iscriverà mai al FSI e non militerà mai con noi ma questo solo la storia ce lo dirà con certezza. Manca un quarto d’ora alle 19, ora di chiusura della nostra autorizzazione all’occupazione dell’area, e salutando il militante leghista scorgo Alessandro e Massimiliano che scambiano delle opinioni con un distinto ragazzo che sembra essere molto ferrato, almeno sull’argomento economico. L’ho sentito dire cose che non mi sono affatto piaciute e gliele faccio presente: l’auto-razzismo anti-italiano è una cosa che non riesco proprio a tollerare e glielo faccio presente educatamente ricordandogli che l’Italia ha dato i natali a illustri uomini che hanno fatto la storia nel loro campo: dall’arte alla letteratura, dalla scienza alla tecnica, dallo sport alla musica, non tralasciando nemmeno l’economia di cui lui tanto si riempie la bocca, anzi aggiungo che sotto questo profilo non abbiamo proprio niente da imparare da nessuno avendo applicato alla lettera tutto ciò che prevedono i trattati europei e, nonostante ciò, siamo in avanzo primario da oltre un quarto di secolo e abbiamo ancora un cospicua ricchezza privata fatta sia di beni mobili che di depositi bancari. Mi accingo a smontare ciò che abbiamo allestito nel primo pomeriggio mentre lui continua la conversazione con Alessandro e Massimiliano. Scoprirò poi dai miei compagni che il ragazzo è appartiene alla formazione politica della Bonino, “+ europa”. Ora tutto è chiaro. La ciliegina sulla torta che non poteva mancare in un altro splendido pomeriggio di militanza attiva in piazza.
Ci libereremo! 🇮🇹
Matteo Rossi
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