Avevano fondato un’associazione riprendendo il nome di una Onlus reale con l’obiettivo di beffare forze dell’ordine e donatori: succede a Monza, dove in seguito ad accertamenti della Guardia di Finanza 38 persone sono state denunciate a piede libero con le accuse di associazione a delinquere, truffa e sostituzione di persona. Due di loro, ritenuti dagli investigatori i capi del gruppo, sono invece finiti agli arresti domiciliari su ordine del Gip di Milano. Il blitz è scattato nella mattinata di martedì 22 gennaio, come riportato in un comunicato delle fiamme gialle.
L’associazione, con sede a Limbiate, era stata chiamata: “Un cuore per tutti contro l’emarginazione” e non ha nulla ha a che vedere con l’omonima associazione (reale) che ha sede a Venezia e che invece fa davvero beneficenza.
Finta onlus per intascarsi i soldi delle offerte
Le persone denunciate avrebbero raccolto oltre 110mila euro chiedendo un contributo davanti a ospedali, teatri, fiere, stazioni ferroviarie e centri commerciali di Milano e la Brianza. Soldi che avrebbero dovuto utilizzare per beneficenza e che invece – secondo gli investigatori – avrebbero trattenuto per fini personali o che, addirittura, sarebbero stati spesi nelle sale slot.
I finanzieri hanno perquisito la sede della finta Onlus e sequestrato diverso materiale tra cui presunti falsi tesserini di associazioni assistenziali, opuscoli informativi e blocchetti di ricevute per il denaro raccolto. Successivamente le fiamme gialle hanno ascoltato i responsabili di numerosi enti benefici – realmente operanti – che i in alcuni casi hanno riconosciuto tra gli indagati qualche loro ex volontario, che hanno denunciato per truffa per aver indebitamente raccolto somme di denaro senza autorizzazione.
“L’attività investigativa ha fatto emergere l’esistenza, da diversi anni, di un sistema criminale, organizzato e ben collaudato”, precisano le fiamme gialle.
Commenti recenti