“Lottare per l’ambiente significa lottare contro l’imperialismo occidentale e le aggressioni a nazioni sovrane come Siria e Venezuela”
di L’ANTIDIPLOMATICO (Pierluigi Colombini)
“Se l’ambiente fosse una banca, sarebbe già stato salvato”. Le parole di Hugo Chavez pronunciate al vertice per il clima di Copenhagen nel 2009 sintetizzano bene il comportamento di molti governi, i quali tendono a porre in secondo piano le problematiche legate al clima rispetto ai profitti, spesso speculativi, delle multinazionali finanziarie. Noi che siamo nati nel 2007 come Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente, aggiungendo le rivendicazioni ecologiche a quelle sindacali, lo sappiamo bene. Per queste ragioni abbiamo proclamato nella scuola per lavoratori e studenti l’intera giornata di sciopero per venerdì 15 marzo 2019, in concomitanza con la mobilitazione mondiale per il Global Climate Strike.
Lottare per l’ambiente tuttavia non significa solo contestare le emissioni nocive, ma anche rivendicare la gratuità dei trasporti pubblici, la lotta contro il saccheggio neo-coloniale della natura da parte delle multinazionali e agire per costruire rapporti internazionali fondati su un multipolarismo rispettoso di ogni nazione. Significa ridurre la produzione di emissioni inquinanti da parte delle imprese pubbliche e private per legge, ridurre l’impatto ambientale degli enti pubblici, attraverso una modernizzazione delle strutture e una minore produzione di rifiuti, così come trasferire il traffico merci su rotaia, in modo da diminuire il trasporto su gomma.
Sempre più spesso ci vediamo confrontati a forme di ambientalismo autoreferenziale che ripongono nell’agire responsabile dei singoli la chiave per una transizione ecologica della società. All’azione individuale, certo importante, da un costante impegno nella raccolta differenziata alla rinuncia dell’automobile come mezzo di trasporto, deve invece affiancarsi un agire sociale e collettivo, una presa di posizione politica che combatta affinché le abitudini e i consumi e soprattutto le logiche di produzione cambino in funzione delle necessità ambientali.
Un mondo eco-sostenibile è un mondo di pace, in cui finisce la depredazione delle materie prime energetiche e alimentari compiute dall’imperialismo occidentale e le contestuali aggressioni a nazioni sovrane, dalla Siria al Venezuela, a tutte quelle nazioni della terra che si vedono imporre dittatori che sfruttano i loro cittadini e la terra del loro paese per i meri profitti dell’Occidente.
Per questo il SISA lotta a fianco di Cina, Russia, Iran e Venzuela per un mondo multipolare e di pace, per questo per noi la giornata mondiale di lotta per il clima del 15 marzo 2019 è una tappa fondamentale per un mondo diverso, plurale, eco-sostenibile, di pace, capace di futuro.
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