Rivolta nei Paesi Bassi: contadini contro il “Fascismo verde”
di SCENARI ECONOMICI (Giuseppina Perlasca)
Il primo ottobre è stato un giorno da incubo per i Paesi Bassi, perché sono scesi in piazza, o meglio in strada, decine di migliaia di agricoltori con i propri trattori, causando una serie di ingorghi folli nel già complesso traffico del paese. Questo grafico vi dà un’idea dei blocchi stradali attorno alle principali città olandesi:
Questo però non rende l’idea del livello delle proteste raggiunto, del numero di mezzi e di agricoltori scesi in piazza ed anche dell’appoggio popolare che hanno raggiunto.
Questo video vi permette di toccare la protesta con mano diretta:
Ecco alcune foto :
Perché queste proteste? Perché il responsabile dell’agricoltura del partito di Governo D66 ha affermato che “Bisogna dimezzare il numero di capi allevati per far calare le emissioni di CO2″ e “È tempo di assumersi le responsabilità. Non c’è futuro per la bioindustria.” Naturalmente gli agricoltori, che vivono di allevamento, non hanno preso molto bene questa affermazione ed hanno organizzato questa protesta.
Il governo, per lo meno sinora, non ha voluto ascoltare gli agricoltori e le loro richieste che sono, tutto sommato, piuttosto ragionevoli . Ad organizzare la manifestazione sono state due associazioni auto-organizzate. La prima Agriactie, richiede:
- Nessuna ulteriore riduzione del bestiame
- Misurazioni indipendenti di CO2 e prodotti azotati nei terreni
- Una politica scientificamente sostenuta per i prodotti fitosanitari
- Revisione delle regole “Impossibili da applicare”
- Più chiarezza nelle politiche di lungo termine.
La seconda associazione, Farmers Defence Force, è nata da una pagina facebook, che improvvisamente si è trovata con 21 mila iscritti. Le sue richieste sono le seguenti:
- Consultazione con tutti i rappresentanti del settore per le politiche agricole
- Nessuna eliminazione di bovini
- Nessun modello di calcolo per le indagini sulle emissioni di CO2 e azoto
- Politica di ammissione basata sulla ricerca scientifica
- Prezzi convenienti
- Sistema di indennizzo per gli allevatori di animali da pelliccia che devono cessare la propria attività
- La politica europea deve essere all’avanguardia
- Nessun accordo commerciale non tollerabile per l’agricoltura (Mercosur)
- Difesa contro le “Richieste irragionevoli ed extra-legali dei clienti”
Gli agricoltori si sono ribellati ad una politica basata sulla demagogia e decisa senza tener conto, in nessun modo, nè dei veri parametri scientifici, nè delle questioni economiche degli imprenditori agricoli. Il risultato è stato quello che avete visto: una rivolto verso quello che viene avvertito come un fascismo verde. Vedrete cosa succederà in Italia quando taglieranno gli aiuti al gasolio agricolo…
P.S. di questo non sentirete una parola sui nostri media mainstream…
Fonte: https://scenarieconomici.it/rivolta-nei-paesi-bassi-contadini-contro-il-fascismo-verde/
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