Brexit, nuovo schiaffo dei Comuni a Boris Johnson
di GLI OCCHI DELLA GUERRA (Andrea Walton)
La Camera dei Comuni regala un nuovo colpo di scena sul tema Brexit e scombussola i piani del primo ministro Boris Johnson. I deputati hanno infatti approvato, con 322 voti a favore e 306 contrari, l’emendamento Letwin, che mira a rinviare il voto finale sull’accordo concluso tra Londra e Bruxelles. La votazione potrà aver luogo solamente dopo che tutti i provvedimenti legislativi necessari ad implementare l’uscita del Regno Unito dall’Unione siano stati votati dal Parlamento. L’emendamento, presentato dall’ex deputato conservatore moderato Oliver Letwin, in realtà, non entra nel merito dei termini dell’intesa ed è, piuttosto, un tentativo di evitare una hard Brexit. Entra ora in gioco, infatti, il Benn Act che obbliga il Primo Ministro a chiedere a Bruxelles, non essendo stato votato l’accordo entro il 19 ottobre, un rinvio di tre mesi dell’uscita del Regno Unito dall’Unione. A votare a favore dell’emendamento sono stati il Partito Liberaldemocratico, la quasi totalità dei Laburisti, i nazionalisti gallesi e scozzesi, i Verdi e svariati deputati indipendenti.
Gli ultimi sviluppi
Boris Johnson, però, non molla ed ha già affermato che non chiederà ulteriori rinvii e che il Benn Act non lo obbliga a farlo. Di parere contrario sono le opposizioni e c’è il rischio che si possa andare incontro ad una vera e propria crisi costituzionale e persino alla possibilità che il premier possa essere arrestato qualora non rispetti la legge.
L’esecutivo ha anche reso noto che intende sottoporre l’accordo di uscita al voto della Camera dei Comuni già nella giornata di martedì. In questa occasione i deputati potrebbero approvare l’intesa o respingerla ed entrambe le eventualità presentano delle insidie. In caso di voto a favore, infatti, le opposizioni proveranno ad introdurre emendamenti all’accordo: tra questi anche l’organizzazione di un secondo referendum popolare per sentire il parere della popolazione sull’accordo. Nel caso la Camera dei Comuni respinga l’intesa, invece, l’intero processo della Brexit è destinato a piombare nuovamente nel caos.
Le prospettive
La politica britannica continua ad essere percorsa da forti tensioni e non è chiaro quando e se la situazione tornerà a normalizzarsi. Proprio quando i Conservatori si erano ricompattati, con alcuni degli Hard Brexiteers disposti a votare l’accordo pur di uscire una volta per tutte dall’Unione, ecco la presenza di nuovi ostacoli. Gli unionisti nordirlandesi del Dup, ad esempio, avevano già reso noto che non avrebbero votato a favore dell’intesa siglata da Boris Johnson. Nigel Dodds, vicepresidente del movimento, aveva affermato che i termini del patto metterebbero a rischio l’integrità costituzionale ed economica del Regno Unito. I Conservatori, per far approvare il loro piano, avranno così bisogno del supporto di quei Tories recentemente espulsi dal partito per aver supportato il Benn Act e di alcuni ribelli laburisti favorevoli ad un’uscita ordinata del Regno Unito.
La credibilità dell’intera classe politica inglese è sempre più minata dai continui colpi di scena su un tema così delicato e vitale per il futuro del Paese. L’impossibilità di giungere ad una mediazione efficace tra governo ed opposizioni rende ancor più difficile trovare una soluzione efficace a questo tema controverso. I Liberal Democratici sono ormai fermamente contrari alla Brexit ed i Laburisti,invece, hanno ormai aperto alla possibilità di organizzare un secondo referendum sulla questione. Il rischio che il Paese possa disintegrarsi e che possa subentrare una crisi costituzionale appare sempre più concreto.
FONTE: https://it.insideover.com/politica/brexit-nuovo-schiaffo-dei-comuni-a-boris-johnson.html
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