La fabbricazione di Greta Thunberg ai fini del consenso. Atto III – La verità più scomoda: il capitalismo rischia di cadere a pezzi
di VOCI DALL’ESTERO (Carmenthesister)
Nel terzo atto dell’indagine investigativa di Cory Morningstar sulla creazione mediatica del personaggio di Greta Thunberg, viene mostrato come Al Gore e i capitalisti più potenti del pianeta siano dietro la costruzione di questi movimenti giovanili artificiosi che vediamo oggi. Viene quindi evidenziato il reale scopo che li anima e lo stretto collegamento del complesso non profit col mondo della grande finanza.
Ne abbiamo estrapolato i passaggi chiave.
di Cory Morningstar, 28 gennaio 2019
Sintesi e traduzione a cura di Gabriele Bellerino
“La cosa che più fa infuriare di questo complesso industriale Non profit è che sfrutta la buona volontà delle persone, specialmente dei giovani, che non hanno la capacità e le competenze per pensare veramente con la propria testa. Il capitalismo opera sistematicamente e strutturalmente come una gabbia per allevare animali domestici. Quelle organizzazioni che operano sotto falsi slogan di umanità al fine di sostenere la gerarchia del denaro e della violenza stanno rapidamente diventando gli elementi cruciali a sostegno di questa gabbia invisibile.”
“Il capitalismo rischia di cadere a pezzi”
L’ articolo dell’8 settembre 2015,”David Blood e Al Gore vogliono raggiungere le prossime generazioni”, pubblicato da Institutional Investor, ha rivelato che il “California State Teachers ‘Retirement System” (NdT: Sistema Pensionistico per gli Insegnanti dello Stato della California), il secondo fondo pensione pubblico per dimensioni negli Stati Uniti, con 191 miliardi di dollari di asset, è stato il primo investitore istituzionale americano a investire in “Generation Investment”. Questo è stato parte integrante della campagna di disinvestimento condotta dal partner di “Ceres”, “350.org”, per conto di Wall Street e del mondo della finanza. Jack Ehnes, amministratore delegato di CalSTRS, fa anche parte del consiglio di amministrazione di “Ceres”.
Lo stesso articolo mette in luce la forza trainante delle ONG ambientali, che comprendono il complesso industriale senza scopo di lucro, e gli stretti legami che lo collegano al mondo della grande finanza:
“Consiglio vivamente alle persone che cercano di disinvestire dal carbone, di dare un’occhiata a Generation Investment“, dice Larry Schweiger, un conservatore di lunga data e membro del consiglio di “Climate Reality Project”, un’organizzazione no-profit fondata da Al Gore per promuovere informazione e iniziative sul cambiamento climatico. Schweiger è stato presidente e amministratore delegato della National Wildlife Federation (NWF) dal 2004 al 2014; sotto la sua amministrazione NWF è diventata un investitore di Generation Investment. “È stato uno degli investimenti più performanti del nostro portfolio”, ha affermato. (“David Blood e Al Gore vogliono raggiungere le prossime generazioni“ – Institutional Investor)
Andando oltre, al 29 aprile 2018, l’articolo “Al Gore: la sostenibilità è la più grande opportunità di investimento della storia”, pubblicato dal Financial Times, rivela che il cosiddetto “climate wealth” (l’a ricchezza che può derivare da questa nuova economia del clima, ndt) non è per molti, ma per pochi:
“Generation Investment comprende tra i suoi clienti grandi investitori del settore pubblico, come Calstrs, il fondo pensionistico degli insegnanti californiani, il fondo pensionistico dello Stato di New York da 192 miliardi di dollari e il fondo pensionistico dell’Agenzia per l’ambiente del Regno Unito. Gestisce anche il denaro di pochi clienti facoltosi, ma non è entrato per ora nel mercato dei piccoli investitori. Quasi tutte le sue attività sono gestite tramite mandati equities, e 1 miliardo di dollari è investito in private equity.” [Fonte]
“Ho chiamato Generation Income e ho scoperto che le loro opportunità di investimento sono limitate. Hanno due fondi di investimento: Global Equity ed Asia Equity. Il fondo Global Equity è attualmente chiuso: esiste una lista d’attesa pluriennale che è attualmente chiusa. L’investimento minimo è di 1 milione di dollari e devi essere super-accreditato. Il fondo sembra essere rivolto agli investitori istituzionali, non ai privati. Il fondo Asia Equity è aperto, ma si applicano gli stessi requisiti minimi (minimo di 1 milione di dollari).” [Fonte: AIO Financial ]
I membri del consiglio d’amministrazione di Generation Investment includono eco-luminari come Mary Robinson, ex presidente dell’Irlanda e fondatrice dell’organizzazione no-profit Mary Robinson Foundation. La Robinson è presidente del Team B di Richard Branson, gestito da Purpose, la componente di pubbliche relazioni di Avaaz (NdT: per approfondimenti sul Team B e Avaaz si veda l’Atto II di questa ricerca investigativa).
…
In questo frangente, visto che siamo portati a credere che “gli investimenti sostenibili” siano la via per risolvere la nostra crisi planetaria, potrebbe essere saggio chiedersi in quali corporations sostenibili stia investendo “Generation Investment”. Generation Investment ha creato una lista di interesse di circa 125 società in tutto il mondo, nelle quali investe non in base a quanto sia sostenibile il business, ma piuttosto “sulla qualità del loro business e management.” [Fonte]
Il portafoglio e gli investimenti di Generation Investment includono società multinazionali con record terribili di malaffare, come Amazon, Nike, Colgate, MasterCard e Chipotle, una catena di ristoranti con forti investimenti in sanità e tecnologia. E dal momento che tutte queste società sono pesantemente investite e/o dipendenti dai combustibili fossili, la domanda di tutti è come Generation Investment possa giustificare l’investimento in queste società.
…
Un caso di studio scomodo: M-Kopa Solar, Africa
Fonte: sito Web di M-Kopa
Gore, con un patrimonio netto di circa 350 milioni di dollari, a parole fa molto per le disuguaglianze, la disparità di ricchezze e la povertà. Tuttavia, è utile dare un’occhiata alla tanto pubblicizzata rivoluzione energetica verde quando messa in atto nella vita reale, e più esattamente a chi è d’aiuto la cosiddetta “rivoluzione verde”.
M-Kopa Solar – “Power for Everyone” è un fornitore di energia solare a consumo (sotto forma di kit solari), creato per i paesi africani impoveriti dai ricchi capitalisti occidentali. I paesi su cui si è puntato finora includono il Kenya rurale, la Tanzania e l’Uganda.
M-Kopa è il frutto dell’ingegno di Jesse Moore (amministratore delegato di M-Kopa), Chad Larson e Nick Hughes – il quale ha contribuito a sviluppare M-Pesa, che ha più di 19 milioni di utenti in Kenya. [1]
Fin dalla sua istituzione, la società di Al Gore è stata un investitore azionario principale di M-Kopa. Creata da Signal Point Partners nel 2011, M-Kopa Solar ha raccolto denaro tra gli investitori, tra cui Richard Branson e “Generation Investment Management”. Lanciato alla fine del 2012, l’obiettivo iniziale della società di riuscire a vendere 1.000 pacchetti solari alla settimana, da raggiungere in tre anni, è stato raggiunto in 12 mesi. Il 2 dicembre 2015, M-Kopa, divenuta il principale fornitore di energia “pay-as-you-go” al mondo, ha annunciato la chiusura di un giro di finanziamenti da 19 milioni di dollari, guidato da “Generation Investment Management LLP”. [Fonte]
All’interno del consiglio di amministrazione di M-Kopa c’è Colin Le Duc, socio fondatore di Generation Investment Management e co-amministratore del Fondo di Soluzioni per il Clima di Generation Investment.
Altri investitori/finanziatori/partner sono la Fondazione Shell e la Fondazione “Bill e Melinda Gates”.
A questo punto, prima di continuare, è fondamentale notare che, nel 2015, M-Kopa aveva stimato che l’ottanta percento dei suoi clienti viveva con meno di 2 dollari al giorno.
Al 2015, M-Kopa aveva raggiunto entrate per oltre 40 milioni di dollari.
L’ articolo di Bloomberg del 2 dicembre 2015 “L’azienda solare che fa profitto sui poveri africani – M-Kopa è un’azienda da 1 miliardo di dollari che vende pannelli solari ai residenti rurali, procurando loro il credito” svela la realtà dello sciacallaggio aziendale, nascosto sotto il velo dell‘ambientalismo d’accatto. In seguito al “successo” dei contatori dell’acqua prepagata per molti paesi africani, M-Kopa addebita alti tassi di interesse ai poveri, con rendimenti astronomicamente elevati che ritornano indietro ai ricchi:
“L’interesse che M-Kopa richiede è elevato, se confrontato con gli standard statunitensi o europei. Il prezzo in contanti di uno dei suoi prodotti è inferiore di circa il 20 percento rispetto al prezzo dell’acquisto a rate. Ma nei mercati in cui opera la società – finora, Kenya, Tanzania e Uganda – i tassi sono competitivi. Le società di microfinanza tradizionali in genere applicano il 20% circa di interessi sui loro prestiti, e in ottobre il governo del Kenya ha emesso buoni del tesoro che hanno offerto agli investitori un rendimento annuo del 23% “.
A prima vista, una persona penserebbe che questa attività riguardi la vendita di energia solare. Ebbene, questa supposizione sarebbe un errore. Il prodotto è la finanza: “Circa un quarto di coloro che estinguono il pagamento del loro primo acquisto si spostano verso altri prodotti, dice l’azienda.” Questa è colonizzazione in una nuova forma, la forma del ventunesimo secolo. La colonizzazione tramite debito, resa possibile dalla vendita di prodotti occidentali.
Altri avvoltoi che sfruttano coloro che sono poveri e vulnerabili, sotto le spoglie dell’energia “pulita e verde per tutti“, includono le organizzazioni di sostenitori, come la Fondazione Gates e Mastercard.
E questa rivoluzione energetica verde, interamente basata sull’ulteriore saccheggio della Terra, cosa porta in realtà in Africa, dove oltre 600 milioni di persone non hanno accesso all’elettricità e oltre 300 milioni non hanno servizi igienici puliti? Un forno solare? Un bagno? Filtraggio dell’acqua? Impianti idraulici? Scuole? Ambulatori? Ospedali? La risposta è: la televisione.
E anche se il business è in realtà la finanza, piuttosto che fornire prodotti ad energia solare [2], ciò non significa che non ci siano ulteriori ampie opportunità di derubare le ignare popolazioni africane.
Il prezzo del kit solare televisivo di base da 24 pollici [2-1] [2-2] al momento del finanziamento è oltraggioso: 644.88 dollari. Il prezzo per il pagamento in contanti è comunque ancora l’esagerata somma di 546.61 dollari, una somma esorbitante per persone che vivono a 2 dollari al giorno. Ovviamente, questo prezzo rimane tale solo se i pagamenti quotidiani vengono effettuati ogni giorno, assicurando così che nessun interesse aggiuntivo o penalità si accumulino, in aggiunta all’importo del prestito originale.
Il gigantesco sfruttamento qui è inaccettabile. Si consideri che un pacchetto solare da 30 W, paragonabile al pacchetto M-Kopa di cui sopra, può essere acquistato al dettaglio per 157.99 dollari su Amazon. Allo stesso modo, il prezzo di base di un televisore a LED da 24 pollici è spesso pubblicizzato negli Stati Uniti e in Canada per meno di 100 dollari. Molti degli articoli venduti nei pacchetti [2-3], possono essere trovati nei negozi occidentali a 1 dollaro l’uno.
Ci si potrebbe chiedere cosa succede quando i prestiti sopravvivono ai prodotti, coperti da garanzie di breve durata: una garanzia di due anni sul televisore da 24 pollici e una garanzia di un anno sugli accessori.
In uno degli intervalli tra le campagne di bombardamento sui paesi africani, l’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha trovato il tempo per visitare la società solare M-Kopa. “Il presidente americano Barack Obama parla con June Muli, responsabile dell’assistenza clienti di M-Kopa, durante il Global Entrepreneurship Summit (Summit dell’Imprenditoria Globale) a Nairobi nel luglio 2015. Foto: M-Kopa.” [Fonte: Forbes]
Nel mese di febbraio 2015, M-Kopa ha annunciato un piano per cui i clienti inadempienti sui loro prestiti verranno inclusi nella lista nera degli uffici di credito:
“Il commerciante di energia solare collegato a M-Pesa, M-Kopa, da aprile inizierà a condividere informazioni sugli inadempienti con gli uffici di credito di riferimento, per arrestare il crescente numero di non paganti. L’azienda ha emesso un comunicato, in cui afferma di voler condividere le informazioni sui pagamenti dei clienti per i loro kit solari M-Kopa, una mossa che vedrà gli inadempienti nella lista nera degli istituti di credito. M-Kopa si unisce così ad altri fornitori di servizi pubblici, come Kenya Power e gli uffici di servizio idrico, i quali anche hanno disposto che gli uffici di credito di riferimento elenchino coloro che sono inadempienti nel pagare le loro bollette.” [Fonte]
…
Per essere chiari, non sono le “economie sostenibili” che i nostri signori delle corporations perseguono. Un capitalismo in difficoltà, per salvare se stesso, deve cercare nuovi mercati:
“Il team della Gates Foundation ha visto in M-KOPA un’opportunità, per dimostrare che i servizi finanziari mobili potrebbero aiutare le aziende a portare più prodotti di valore in mano ad un nuovo mercato di desiderosi consumatori: la gente povera.” [Fonte]
“La chiave è stata aiutare M-KOPA a trasformare i conti dei suoi clienti in collaterali per finanziamenti bancari. Altri investitori stavano acquisendo pacchetti azionari nella startup. La Gates Foundation ha invece fatto un prestito di 5 milioni di dollari, a fianco della Commercial Bank of Africa. La tesi: se M-KOPA potesse ripagare con successo il prestito, le banche commerciali locali vedrebbero i pagamenti da schemi di finanziamento pay-as-you-go come un flusso di entrate affidabile. Ciò creerebbe una nuova classe di attività di prestito.”
Banking on the Poor, estate 2016, Stanford Social Innovation Review
Nell’ articolo “L’azienda M-Kopa licenzia 450 dipendenti per tagliare i costi”, pubblicato da Business Daily Africa il 19 marzo 2018, il motivo di questi licenziamenti viene divulgato senza mezzi termini:
“Il rivenditore kenyano del kit solare basato sui telefoni cellulari M-Kopa Solar ha licenziato 450 dipendenti nelle sue filiali di quattro paesi, allo scoipo di diminuire i costi operativi e aumentare la redditività.”
Il co-fondatore e amministratore delegato di M-Kopa, Jesse Moore, ha dichiarato che l’azienda così si sarebbe trovata in una posizione migliore per raggiungere gli obiettivi prefissati ed espandersi, vendendo dispositivi solari al prossimo milione di clienti in Kenya, Uganda e Tanzania.
“Ciò è stato fatto per ridurre i costi fissi e mantenerci sulla strada della redditività, che si traduce in riduzioni di posti di lavoro in tutti gli uffici in Kenya, Uganda, Tanzania e Regno Unito, diminuendo il nostro personale globale del 18%“, ha affermato.
Un articolo pubblicato da Quartz Africa quattro giorni prima, il 15 marzo 2018, era ancora più esplicito:
“M-Kopa, il fornitore di energia solare keniano a pagamento, sta riducendo il personale per migliorare la propria competitività, garantire la sostenibilità a lungo termine e aumentare il rendimento per gli investitori“.
Vale la pena enfatizzare. Per essere chiari, qui si parla di un aumento di beneficio per degli investitori con un patrimonio netto di milioni di dollari, realizzato a spese di lavoratori licenziati i quali portano a casa in media circa 2 dollari al giorno.
Qui dobbiamo guardare alla realtà che si cela dietro i “posti di lavoro verdi” – creati da M-Kopa – una caratteristica fondamentale della cosiddetta “economia verde”, del New Green Deal, dello sviluppo sostenibile, degli obiettivi globali e di una miriade di altre costruzioni retoriche foneticamente olistiche, che mascherano la realtà.
Quel che raramente, se non mai, viene menzionato, è il fatto che i pannelli solari, i televisori, e così via, di M-Kopa, non sono prodotti localmente, ma sono “provenienti dai mercati esteri” (Cina). Sebbene l’azienda abbia proposto che i pannelli solari siano prodotti in loco nei prossimi anni (probabilmente a causa della crescente ostilità dei kenioti), le seguenti informazioni dimostrano come questo sarà il caso, solo se i keniani potranno essere sfruttati più dei cinesi.
Subito dopo il licenziamento dei dipendenti africani della M-Kopa – insieme all’outsourcing – “Generation Investment” ha stanziato più fondi. Il 21 marzo 2018, l’articolo “M-Kopa Solar riceve un investimento di 10 milioni di dollari dopo il licenziamento di 150 dipendenti“, pubblicato dal Kenyan Wall Street, ha rivelato quanto segue:
“L’investimento arriva dopo che la società ha completato un’operazione di ristrutturazione, che ha visto ridurre il personale del 18%, da 1000 a 850, in tutta l’Africa orientale. Come da noi riportato la scorsa settimana, sono stati licenziati circa 78 sviluppatori, e il loro lavoro è stato esternalizzato a una società straniera chiamata Applicita, di proprietà del nuovo CTO (Chief Technology Officer, direttore tecnico) dell’azienda.
Secondo l’amministratore delegato Jesse Moore, il processo di ristrutturazione è stato guidato dalla necessità di aumentare la propria competitività, migliorare la sostenibilità a lungo termine e aumentare i rendimenti degli investitori.
… il Kenyan Wall Street ha osservato:
“… la società continua a suscitare dubbi riguardo il suo status di startup keniana, dato che la sua gestione senior è composta principalmente da stranieri. Inoltre, la questione del licenziamento dei dipendenti locali, per esternalizzare le proprie attività a una società straniera, non sarà dimenticata.”
…
Note finali
[1] M-Pesa è un servizio di trasferimento di denaro, finanziamento e microfinanziamento, basato su telefonia cellulare. È stato lanciato nel 2007 da Vodafone, per Safaricom e Vodacom (i maggiori operatori di reti mobili in Kenya e Tanzania). Si è diffuso in Afghanistan, Sud Africa, India, Romania e Albania. In Kenya, la M-Pesa viene utilizzata per imporre un’ideologia di familiarità con il debito, che riflette l’ideologia del debito occidentale.
[2] La società M-KOPA offre i seguenti tre pacchetti di prodotti:
[2-1] Il sistema solare M-KOPA 5 può essere acquistato con un deposito di 2999 Ksh. (29.75 dollari), più 420 pagamenti giornalieri di 50 Ksh (0.50 dollari). Questo pagamento è in totale, incluso il deposito, di 23999 Ksh. (238.03 dollari). Il prezzo di acquisto in contanti senza finanziamento è di 18999 Ksh. (188.44 dollari). [Stato al 27 gennaio 2019]
Il “M-KOPA 5 Solar Home System” comprende un pannello solare da 8W, una radio ricaricabile, un’unità di controllo M-KOPA 5 con una batteria al litio, quattro lampadine a LED da 1.2 W, un cavo di ricarica per telefono 5-in-1, un cavo di ricarica personalizzato e una torcia a LED ricaricabile.
[3-2] L’M-KOPA 600 richiede un deposito di 5999 UGX (scellini ugandesi, equivalenti a 59.50 dollari), più 590 pagamenti giornalieri di 100 Ksh (0.99 dollari). Il pagamento totale, incluso il deposito, è di 64999 Ksh. (644.68 dollari). Il prezzo di acquisto in contanti senza finanziamento è di 1999000 Ksh. ($ 546.61 dollari).” [Stato al 27 gennaio 2019]
Il pacchetto “M-KOPA 600 (TV da 24 pollici)” include un’unità di controllo M-KOPA 600, una TV digitale a schermo piatto da 24 pollici, un pannello solare da 30 W, un telecomando per la TV, un’antenna TV, due luci solari, una torcia solare ricaricabile a LED, una radio solare ricaricabile e due cavi di ricarica del telefono. “Satellite Dish & CAM Card forniti separatamente.”
[3-3] M-KOPA 600 w/ Zuku CAM richiede un deposito di 6999 UGX. (69.42 dollari), più 590 pagamenti giornalieri di 135 Ksh (1.34 dollari). Il pagamento totale, incluso il deposito, è di 86649 Ksh. (859.42 dollari). Il prezzo di acquisto in contanti senza finanziamento è di 69999 Ksh. (694.27 dollari).” [Stato al 27 gennaio 2019]
A differenza della finanza occidentale, dove i prestiti vengono solitamente pagati in rate mensili, agli africani non viene data la stessa misura di fiducia. Piuttosto, devono pagare il loro nuovo prestito su base giornaliera. Forse possiamo mettere questo in archivio come “il razzismo dell’energia verde”. Coloro che non effettuano i pagamenti, saranno puniti di conseguenza: “La carta SIM nel dispositivo può spegnerlo da remoto“, dice Chad Larson, direttore finanziario di M-Kopa e suo terzo co-fondatore. “Sappiamo che è importante per loro tenere la luce accesa di notte, quindi possiamo contare sul fatto che continueranno a pagare.” [Fonte] [“La funzionalità pay-as-you-go è abilitata dalla tecnologia integrata machine-to-machine, che consente a M-KOPA di ricevere pagamenti tramite la piattaforma M-Pesa. M-KOPA può spegnere il dispositivo da remoto se il cliente rimanesse indietro sui pagamenti. I rimborsi creano una cronologia del credito per i consumatori poveri, che può dare loro accesso ad altri servizi finanziari.”] [Fonte]
“Le lampade solari sono programmate in modo tale che si spengano automaticamente ogni volta che i clienti non effettuino i pagamenti giornalieri. La start-up fornisce un sistema di energia solare composto da un pannello, tre lampade, un kit di ricarica per la radio e il cellulare. Il rivenditore solare M-Pesa istituisce una lista nera degli inadempienti con gli uffici di credito.” 18 febbraio 2015
I pagamenti giornalieri per M-Kopa vengono completati tramite il servizio di M-Pesa, in base al quale Safaricom, la più grande società di telecomunicazioni del Kenya (e la società più redditizia nella regione dell’Africa centrale e orientale) guadagna una commissione, imprecisata, per ogni transazione. M-Kopa e Kenya Power sono i principali clienti di Safricom per la fatturazione a pagamento (nel 2015, l’amministratore delegato di Safaricom in Kenya, Bob Collymore, è stato il quarto africano ad aderire al B-Team di Richard Branson – Ventures Africa).
“Non investiamo affatto in energia solare”, afferma David Rossow, che aiuta a gestire il portafoglio di 1,5 miliardi dollari di investimenti in programmi (PRI) della Fondazione Gates. La fondazione non ha nemmeno un programma di energia pulita. Ma ha un programma chiamato Servizi Finanziari per i Poveri (Financial Services for the Poor). “Ci occupiamo di prestiti garantiti da asset per il cosiddetto ultimo miglio.” [Fonte]
Un ulteriore valore per i nostri imprenditori-salvatori occidentali sono i preziosi metadata: “L’attuale contratto con il cliente di M-Kopa stabilisce che i dati che l’azienda accumula possono essere utilizzati solo per migliorare l’esperienza del cliente, ma la società ha in programma di raccogliere i dati di ascolto dalle radio e televisioni. ‘Ci sono dati che possiamo raccogliere, che praticamente nessun altro può’, dice [Chad] Larson.”
Commenti recenti