Presentazione a Ferrara del libro “Il socialismo è morto, viva il socialismo“ di Carlo Formenti
Il 15 ottobre scorso il FSI, con la cortese collaborazione del giornalista ferrarese Riccardo Forni, ha organizzato un evento per la presentazione del libro del Prof. Formenti presso la Libreria IBS di Ferrara.
Discreta presenza di pubblico per una interessante analisi dell’involuzione del Socialismo nel mondo che, in particolar modo in Italia, ha risentito della forte influenza politica del Regno Unito e degli USA. Dopo un’accurata introduzione al tema del libro da parte di Riccardo Forni in veste di moderatore, ha iniziato il dibattito Carmine Morciano portando all’attenzione l’alterazione dei termini Sovranismo/Populismo/Patria che secondo il pensiero unico diffuso dai massmedia sono stati trasformati in termini sovversivi e pericolosi quando, al contrario, esprimono sentimenti legittimi per chi ha a cuore le sorti del proprio Paese. Ha proseguito poi con una precisazione, dovuta a chi definisce il Fronte Sovranista Italiano come un partito settario, per chiarire come, a differenza di altri gruppi sovranisti, nel FSI non si segua una figura predominante di un leader protagonista, ma un progetto comune che ha bisogno di “militanti intellettuali” e non di “intellettuali militanti”. Carmine ha quindi concluso il primo intervento invitando i presenti a recarsi a sottoscrivere il modulo raccolta firme per la candidatura di Riconquistare l’Italia alle prossime elezioni regionali. Il Prof. Formenti ha iniziato ponendo la domanda “Che senso ha porsi il tema del Socialismo dopo 30 anni dalla caduta del muro di Berlino?”. Domanda alla quale risponde proprio il titolo del suo libro, nel quale la “morte” del Socialismo (proprio come quella del Re, della celebre frase) riflette in realtà una continuità dell’ideale. Ha proseguito illustrando come,da metà degli anni 70, una serie di situazioni (riproduzione infinita di capitali, aumento del bisogno di materie prime e quindi dei loro costi, il welfare visto come beneficio alle sole classi subalterne) abbiano permesso al capitalismo di avere una reazione per la sua “sopravvivenza”. Sopravvivenza che ha trovato valido appoggio nello sviluppo della tecnologia industriale, della digitalizzazione e della finanziarizzazione che permettono di spostare la produzione dove c’è un basso costo di mano d’opera, di distruggere le forze politiche a favore di quelle finanziarie, grazie anche alla idiozia, alla incapacità di analisi e all’opportunismo di molti personaggi politici. Il paradosso a cui stiamo assistendo è l’avvenuta inversione di voto che vede le classi più deboli votare per chi in realtà è a fianco del capitalismo. Classi cosiddette subalterne che non possono fare altro che trovare sfogo nel populismo, che altro non è che la rabbia di una classe che non ha più rappresentanza politica e paga sulla propria pelle tutto gli effetti negativi della globalizzazione. È seguita un’analisi del socialismo sovietico, cinese e cubano dalla quale è emerso che le lotte di classe sono sempre nate dalla popolazione contadina e che, per quanto riguarda i tempi attuali nel nostro Paese, in cui un 30-40% dei cittadini appartengono, per ora, ancora ad un ceto borghese, il blocco sociale che potrebbe innescare un conflitto di classe non si è ancora verificato. In chiusura il moderatore Forni ha evidenziato una parte del libro dedicata al femminismo. Femminismo che, afferma il Prof. Formenti, da movimento nato per la rivendicazione di diritti si è trasformato in un’emancipazione individualista fine a se stessa. Come peraltro ha confermato una signora presente tra il pubblico che, dopo un’esperienza con un gruppo femminista di recente formazione, ha deciso di dissociarsi proprio per la deriva autoreferenziale che lo connotava. Alla domanda di un signore che dal pubblico chiedeva quale fosse la posizione del FSI nei confronti del movimento che ha organizzato la manifestazione a Roma il 12 ottobre scorso, Carmine ha ribadito l’apertura del partito a qualsiasi gruppo che dimostri di voler perseguire il nostro obiettivo di recesso dai trattati. Evento, come tutte le presentazioni di libri, interessante e gradito dal pubblico, che ha contribuito a far conoscere il FSI (qualcuno si è detto disponibile per andare a firmare per Riconquistare l’Italia) e che grazie agli autori permette di ampliare il bagaglio culturale di ognuno di noi.
Fiorella Fogli – FSI Ferrara
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