L’accordo tra il governo e ArcelorMittal è ancora tutto da scrivere
di THE SUBMARINE (Redazione)
Allora, com’è andato l’incontro tra il premier Conte — affiancato dai ministri Gualtieri e Patuanelli — e la famiglia Mittal? Non è molto chiaro: parlando con la stampa al termine del vertice, in tarda serata, Conte ha detto che i Mittal si sono detti disponibili ad “avviare un’interlocuzione immediatamente, per definire un percorso condiviso” sul futuro dell’ex Ilva, con l’obiettivo di definire un “nuovo piano industriale avanzatissimo sul piano tecnologico.” In cambio, il governo chiederà “una breve dilazione dei termini processuali,” rinviando l’udienza prevista per il 27 novembre. (la Repubblica)
Insomma, l’accordo con l’azienda ancora non c’è, ma ci sarebbe la possibilità di arrivarci, se nel frattempo i Mittal garantiscono la piena continuità produttiva dello stabilimento. E per quanto riguarda lo scudo penale? Non se ne sarebbe discusso, e anzi, al termine della conferenza stampa Conte si è irritato quando i giornalisti gliel’hanno chiesto.
Per essere il frutto di una trattativa durata quattro ore, è un risultato abbastanza deludente. Il governo è riuscito a ottenere il minimo: i Mittal, almeno per il momento, non se ne vanno. Ma il prezzo da pagare per garantire la loro permanenza è ancora tutto da definire, a partire dagli esuberi e dall’entità dell’intervento pubblico promesso per rassicurare l’azienda. Per ora, scrive Giuseppe Colombo, c’è solo uno spiraglio. (HuffPost)
La “pausa giudiziaria” servirà anche ad arginare — in vista di un accordo vero — il vespaio che i pm milanesi stanno scoperchiando abbastanza in fretta: le testimonianze dei dirigenti sentiti nei giorni scorsi rivelano “il bluff” di ArcelorMittal, che ha preso a pretesto lo scudo penale per un disimpegno già deciso da tempo dai vertici aziendali. (la Repubblica Bari)
Per lo stato, la posta della partita è altissima: oltre al disastro occupazionale per Taranto e le aziende dell’indotto — non solo in Puglia: in Piemonte sarebbero a rischio circa 3 mila imprese — ci sono da valutare i costi di un ricorso così massiccio alla cassa integrazione. Se fosse estesa all’80% dei dipendenti dell’ex Ilva costerebbe 207 milioni in ammortizzatori sociali nel 2020, un quinto della spesa totale, compromettendo seriamente l’equilibrio finanziario del fondo destinato alla copertura dei beneficiari. (TGCOM 24 / il manifesto)
Fonte: https://thesubmarine.it/2019/11/23/accordo-governo-arcelormittal-da-scrivere/
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