FSI partecipa all’assemblea del Coordinamento romano per il ritiro di qualunque autonomia
Martedì 3 dicembre ho partecipato all’assemblea del Coordinamento romano per il ritiro di qualunque autonomia differenziata (facente parte dell’Associazione “Rete dei numeri pari”), tenutosi presso la sede romana di Rifondazione Comunista in Via Flaminia 53 alla presenza di circa 20-25 persone.
Il tema dell’incontro era l’organizzazione delle azioni da compiere su Roma nell’ambito della staffetta di mobilitazione nazionale indetta dal Coordinamento stesso per la settimana che va dal 9 al 14 dicembre.
Dopo breve introduzione in cui Marina Boscaino ha dato conto di alcune recenti diatribe interne al Coordinamento che hanno portato all’uscita dell’ANPI (oggetto del contendere era la richiesta da parte dell’ANPI di una posizione meno dura nei confronti del modello di autonomia differenziata dell’Emilia Romagna: richiesta declinata dal Coordinamento che ha evidenziato come anche tale modello sia ugualmente dannoso), è seguita discussione fiume sull’opportunità di partecipare, su proposta di alcuni membri del Coordinamento presenti all’assemblea, alla manifestazione delle sardine a Roma sabato 14 dicembre, con l’obiettivo di sensibilizzare i presenti a quella manifestazione in materia di autonomia differenziata. Pare peraltro che, come da copione, anche le sardine non accettino simboli che non siano “ittici”, quindi i membri del coordinamento proponevano di creare delle illustrazioni raffiguranti sardine tricolore tagliate a metà con delle forbici e di portare i volantini da consegnare alle eventuali sardine interessate. Nonostante la contrarietà di alcuni presenti all’assemblea, alla fine è stata concessa la facoltà ai proponenti di partecipare a manifestazione sardine con volantini del Coordinamento.
Archiviato il dibattito sulle sardine, il Coordinamento ha fissato la data dell’azione principale che verrà fatta su Roma nel corso della settimana 9-14: giovedì 12 dicembre alle ore 15:30 ci sarà un presidio davanti al Senato con striscione che probabilmente (il testo era ancora oggetto di discussione fra i presenti) reciterà “No alla secessione dei ricchi”. E’ stata decisa la stampa di 10.000 volantini (che allego sotto), una parte dei quali verrà distribuiti dai partecipanti giovedì 12 mentre i restanti verranno destinati a volantinaggi locali organizzati in varie zone di Roma. La presenza al presidio di giovedì 12 in Senato è aperta a tutti, compresi partiti con simboli, come mi hanno confermato sia Franco Russo del Coordinamento Nazionale per la Democrazia Costituzionale che Francesco Cartolini di Indipendenza, entrambi presenti all’assemblea.
Al termine dell’assemblea, c’è stato un interessante seminario di Andrea Del Monaco, esperto di fondi europei che collabora con Huffington Post e Gazzetta del Mezzogiorno, il quale ha affrontato il tema delle autonomie differenziate nel dettaglio, fornendo riscontri di tipo contabile che vanno a completare i concetti e le argomentazioni bene espresse nel volantino divulgativo del Coordinamento. Il punto saliente dell’intervento è stata l’evidenziazione della ipocrisia della narrazione secondo cui la spesa per regione al netto di interessi sia maggiore al sud che al nord. I dati aggiustati tenendo conto del settore pubblico allargato (comprendente, oltre alle amministrazioni centrali, anche altri enti come regioni, province, comuni, comunità montane, società a controllo pubblico, ecc.) infatti dimostrano come le regioni con il più alto livello di spesa pro capite siano proprio quelle del nord, mentre a livello aggregato il Mezzogiorno ha una popolazione pari al 35% del totale nazionale e riceve il 28% della spesa pubblica allargata e il Centro-Nord ha una popolazione pari al 65% e incassa per un importo pari al 72% del totale della spesa.
Infine sono stati esposti anche i dati relativi al devastante “ammanco fiscale” che proposte come quelle di Zaia (per il trattenimento in Veneto del 90% del gettito delle imposte erariali riscosso sul proprio territorio) genererebbero: si parla di stime che oscillano fra i 190 e i 120 miliardi annui, a seconda della percentuale di trattenimento applicata (la Lombardia e l’Emilia Romagna hanno avanzato proposte per il trattenimento rispettivamente del 75% e del 60%).
Guido Carlomagno
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