La discussione dei Costituenti circa il numero dei parlamentari: un confronto con la proposta di riforma di oggi
di SALVATORE SCRASCIA (FSI Lecce)
Oggi la Costituzione prevede un numero fisso di parlamentari a seguito della riforma degli anni ’60. Fino a quel momento era variabile secondo un criterio di proporzionalità tra parlamentari e numero di abitanti. C’è da dire che la riforma degli anni ’60 non ha sostanzialmente alterato il rapporto fissato dai costituenti. Il 18 settembre del 1946, la II sottocommissione discusse la questione del numero dei deputati. Riassumendo:
1) Si doveva stabilire se inserire un numero fisso oppure un numero variabile in base alla popolazione; prevalse la proposta del numero variabile.
2) Si doveva proporre di stabilire il numero di abitanti per ogni deputato:
– la proposta del relatore CONTI era di 1 deputato ogni 150.000 abitanti (successivamente poi ridotta dallo stesso a 125.000);
– le varie proposte oscillavano dal massimo di 150.000 ad un minimo di 80.000;
– i deputati all’epoca erano circa 560 e la popolazione circa 45 milioni di abitanti, quindi la proposta di 150.000 era di riduzione dei deputati, quella di 80.000 di aumento.
ARGOMENTI PRO-RIDUZIONE DELL’EPOCA
a) ruolo delle regioni; quanto più potere avrebbero avuto le Regioni, tanto più auspicabile sarebbe stata una riduzione o una conferma del numero dei parlamentari
b) Più numerosi sono i parlamentari e più farraginoso è il lavoro del parlamento;
c) questioni attinenti ai costi;
Delle tre questioni, quella più meritevole di attenzione era considerata la a) ma in quel momento non si sapeva ancora come sarebbe stato strutturato il regionalismo. La c) invece è stata dai più ritenuta questione di poco conto; persino dal Liberale EINAUDI che evidenziò come fosse irrisoria la spesa rispetto al bilancio dello Stato.
Emblematica la dichiarazione del presidente della Commissione per la Costituzione in Adunanza Plenaria, TERRACINI:
– “Le argomentazioni contrarie esposte dall’onorevole CONTI in realtà sembra che riflettano certi sentimenti di ostilità, NON PRECONCETTA MA ABILMENTE SUSCITATA fra le masse popolari contro gli organi rappresentativi nel corso delle esperienze che NON RISALGONO SOLTANTO AL FASCISMO, ma assai prima, quando LO SCOPO FONDAMENTALE delle forze antiprogressive ERA LA ESAUTORAZIONE DEGLI ORGANI RAPPRESENTATIVI.
Quanto alle spese, ancora oggi NON V’È GIORNALE CONSERVATORE O REAZIONARIO che non tratti questo ARGOMENTO COSI’ DEBOLE E FACILONE. Anche se i rappresentanti eletti nelle varie camere dovessero costare qualche centinaio di milioni in più, si tenga conto che di fronte ad un bilancio statale che è di centinaia di miliardi, l’inconveniente non sarebbe tale da rinunziare ai vantaggi della rappresentanza. L’argomento della troppa numerosa schiera… gli sembra poco solido. In fondo le elezioni RAPPRESENTANO SOLTANTO UN PRIMO MOMENTO, QUELLO DELLA SCELTA DEI RESPONSABILI DELLA VITA POLITICA DEL PAESE; ma è noto che all’interno delle assemblee elette AVVIENE UNA SECONDA SCELTA , naturalmente causata dalle particolari attitudini dei componenti, via via che esse hanno occasione di mettersi in rilievo.”
ARGOMENTI PRO-AUMENTO ALL’EPOCA
a) Questioni di rappresentatività popolare;
b) Questioni di prestigio nazionale ed importanza dell’organo sovrano del Parlamento;
Nel 46-48 si discuteva quindi se, rispetto ai deputati dell’epoca, che erano circa 560, si doveva incrementarne il numero o diminuirlo.
Se confrontiamo la proposta di riforma attuale con il dibattito di allora, visto che oggi gli abitanti sono 60.000.000, sarebbe come se all’epoca fosse passata la tesi minoritaria, di un deputato ogni 150.000 abitanti, quindi 400. Sarebbe quindi una svolta storica.
L’argomentazione sui costi della politica, oggi preponderante, fu già liquidata all’epoca come pretestuosa, nonostante si fosse nel dopoguerra.
Nelle foto si vede:
1) la proposta di oggi rapportata alle proposte dei costituenti, poi bocciata con notevole scarto per le motivazioni che potete approfondire nei link e che vi ho riassunto; quanti sarebbero dovuti essere i deputati oggi secondo i costituenti in base alla popolazione;
2) un grafico da cui si evince che l’Italia non ha alcuna anomalia. Più è basso il rettangolo e più il parlamento è rappresentativo.
Di seguito trovate i link alle discussioni più importanti dei costituenti.
II SOTTOCOMMISSIONE 18.09.1946
https://drive.google.com/open…
COMMISSIONE PER LA COSTITUZIONE ADUNANZA PLENARIA 27.01.1947
https://drive.google.com/open…
ASSEMBLEA COSTITUENTE 23.09.1947
https://drive.google.com/open…
Naturalmente l’unico confronto che non vi posso fare è quello tra i politici dell’epoca e quelli di oggi.
[post del 9.2.2019]
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