Ecco i settori che non chiuderanno. Il testo integrale del decreto “Chiudere (quasi) tutto”
di STARTMAG (Redazione)
Le novità contenute nel decreto firmato dal premier Conte con gli 80 settori economici che non chiuderanno. Ecco il testo integrale
E’ di 80 voci l’elenco delle attività che continueranno a rimanere aperte dopo la nuova stretta per contenere l’epidemia del Coronavirus.
L’allegato al Dpcm precisa che continueranno a essere consentita anche attività legate alle famiglie, dalle colf e badanti conviventi ai portieri nei condomini.
Resteranno in funzione l’intera filiera alimentare per bevande e cibo, quella dei dispositivi medico-sanitari e della farmaceutica e, tra i servizi, quelli dei call center.
La lista potrà essere aggiornata con decreto del Mise sentito il Mef.
La novità rispetto alla bozza? Tre giorni in più alle imprese per prepararsi e smaltire le merci già in consegna.
ECCO LA LISTA COMPLETA DELLE ATTIVITA’ CHE NON CHIUDERANNO
La stretta fino al 3 aprile varrà da lunedì 23 marzo, ma fino a mercoledì 25 sono stati concessi alle imprese due giorni in più per spedire la merce in giacenza.
Il testo bollinato e pronto per la Gazzetta ufficiale consente infatti le attività a ciclo continuo, previa comunicazione al prefetto che potrà però tornare sui suoi passi.
Aperti anche gli impianti della difesa e dell’aerospazio.
E sono sempre consentite la produzione, il trasporto e la vendita di farmaci, alimentari, prodotti agricoli, nonché i lavori di pubblica utilità e le edicole con tutti i mezzi di informazione. Per tutte le attività commerciali e industriali sospese vale comunque la possibilità di proseguire da remoto con il telelavoro.
Stop ai cantieri edili, restano aperti solo quelli legati alle opere pubbliche di manutenzione ferroviaria e stradale e ad altre opere particolari, legate al comparto infrastrutture. Il Dpcm decreta, quindi, la sospensione dei cantieri legati alla costruzione o alla ristrutturazione delle abitazioni. A non essere sospesi sono tutti cantieri connessi al codice Ateco “ingegneria civile”, incluso nella lista delle attività che resteranno garantite.
Nonostante l’annuncio notturno del premier, Giuseppe Conte, il braccio di ferro sulle attività da includere e da escludere dalla lista è andato avanti a lungo, con le imprese in pressing per tenere aperto il più possibile, evitando dimenticanze vitali per le filiere ‘strategiche’, e i sindacati in allarme per il rischio che alla fine troppe attività restassero aperte vanificando gli intenti di preservare la salute dei lavoratori.
La tensione sale quando circola un elenco che include anche i codici 24 e 25, cioè “metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo” che di fatto avrebbe significato lasciare aperto “il 70% delle imprese metalmeccaniche”.
Goccia che fa traboccare il vaso per i sindacati che, nonostante le due voci spariscano dall’elenco definitivo, mandano un messaggio a Conte: se si dovessero allargare troppo le maglie i sindacati sono pronti anche allo sciopero generale.
La lista in effetti, il compromesso finale, potrà essere aggiornata in un secondo momento con decreto del ministero dello Sviluppo economico (sentito il Mef) e anche i prefetti avranno potere di bloccare eventuali aperture ‘fuori schema’.
ECCO LA LISTA COMPLETA DELLE ATTIVITA’ CHE NON CHIUDERANNO
Gli studi dei professionisti, dopo i vari allarmi lanciati dalle categorie, resteranno aperti (commercialisti, avvocati, ma anche ingegneri e architetti) – ma non in Lombardia -, così come l’intera filiera della stampa, dalla carta al commercio all’ingrosso di libri, riviste e giornali fino ai servizi di informazione e comunicazione.
Oltre alle edicole, comunque, continueranno a operare anche i tabaccai, nonostante lo stop a Lotto e scommesse.
Le famiglie potranno continuare ad avere colf e badanti conviventi e pure a servirsi del portiere in condominio.
Scorrendo la lista compare una serie di servizi, a partire dai call center, che potranno continueranno ad operare rispettando ovviamente le regole sulle distanze e i protocolli siglati la scorsa settimana sull’uso di guanti e mascherine per ridurre il più possibile il rischio contagio (regola che vale per tutte le attività aperte).
Nell’ambito delle aziende restano attive tutte le filiere ritenute essenziali, e quindi legate al settore alimentare, a quello farmaceutico e biomedicale, compresa la fabbricazione forniture mediche e dentistiche. Inclusa anche la filiera del legno e, la fabbricazione delle bare.
ECCO LA LISTA COMPLETA DELLE ATTIVITA’ CHE NON CHIUDERANNO
Netta, invece, la riduzione delle attività della Pubblica amministrazione: restano di fatto aperte gli esercizi legati a sanità, difesa e istruzione, rigorosamente a distanza.
Non chiudono anche i servizi dell’Inps, e l’assistenza sociale residenziale e non residenziale.
Sul fronte agroalimentare restano attive l’industria delle bevande, le industrie del cibo, la zootecnia.
Anche l’industria tessile potrà continuare a operare escluso, però, l’abbigliamento.
Le produzioni gomma, materie plastiche e prodotti chimici non saranno interrotte, così come le raffinerie petrolifere non saranno fermate. ”
Salve” anche le attività legate all’idraulica, all’installazione di impianti elettrici, di riscaldamento o di condizionatori, oltre alle diverse forniture, dall’energia elettrica all’acqua al gas.
Previste anche la manutenzione sia di pc e telefoni sia di elettrodomestici e, come attività legate ai servizi essenziali, restano attive anche le riparazioni della strumentistica utilizzata nella filiera alimentare, farmaceutica o dei trasporti (comprese le riparazioni di auto e moto).
Questi ultimi, infatti, saranno assicurati anche da lunedì.
Il Dpcm lascia libero il trasporto terrestre, marittimo e aereo, oltre al trasporto merci. Attive anche la gestione fognaria e quella della raccolta dei rifiuti, oltre alle attività bancarie, postali, assicurative e finanziarie. Non sono intaccati nemmeno i servizi di vigilanza privata oltre alle attività di pulizia e disinfezione.
Come annunciato ieri sera, a partire da domani resterà chiusa sull’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria e indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali. Qui il decreto che ho appena firmato ⤵️ https://t.co/dMK2BuXkLa
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) March 22, 2020
http://www.governo.it/it/articolo/coronavirus-firmato-il-dpcm-22-marzo-2020/14363
Fonte: https://www.startmag.it/economia/ecco-settori-che-non-chiuderanno-il-decreto-firmato-da-conte/
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