“Se noi stiamo alla nostra Costituzione l’unica BCE buona è quella morta”
di LORENZO D’ONOFRIO (FSI Pescara)
Il fatto è che quelli che ancora oggi blaterano di “solidarietà europea” non conoscono i Trattati: avete mail letto gli articoli 123 e 125 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea? Ecco, ve li faccio spiegare da Giuliano Amato: qui.
Grave è che i primi a ignorarli siano gli esponenti della nostra classe dirigente, quasi tutti, ad eccezione di quelli che ci hanno infilato in questo manicomio consapevolmente, con lo scopo dichiarato di germanizzarci e riportarci a “contatto diretto con la durezza del vivere” (non invento nulla ho tutte le fonti, alcune sono qui, ma l’archivio è vasto.
L’altro giorno il presidente del Bundestag tedesco Wolfgang Schaeuble ricordava che la Germania non può accettare nulla che non sia compatibile con la propria Costituzione.
BENE! Dovremmo ricordarcelo anche noi, ad esempio dovremmo ricordarci che secondo l’art. 47 della nostra Costituzione la Repubblica disciplina coordina e controlla l’esercizio del credito, per cui “Se noi stiamo alla nostra Costituzione l’unica BCE buona è quella morta”.
Dovremmo ricordarci (leggete la data dell’articolo) che la nostra Costituzione è assolutamente incompatibile con i Trattati Europei.
In proposito di questo art. 123 che al comma 1 vieta la concessione di scoperti o di qualunque forma di facilitazione a istituzioni pubbliche dei paesi membri, al comma 2 specifica che tale divieto non si applica agli enti creditizi di proprietà pubblica. Come mai noi non ricorriamo alla Cassa Depositi e Prestiti per aggirare questo divieto? Mi pare che la Germania abbia attinto da una banca equivalente alla nostra CDP per finanziare un programma di oltre 500 mld di euro.