Rinnegate i padri che portano la guerra.
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
“Uomo del mio tempo”, Salvatore Quasimodo, 1935
Determinare le cause di uno stato d’animo così attuale, rintracciare le ragioni psicologiche quanto intime di un atteggiamento politico ed umano è obiettivo complesso.
Facile sarebbe scegliere la diserzione. Facile, come allora, sarebbe trarsi in disparte nel momento in cui si tratterebbe di agire. Ma chi può coscientemente rimanere immobile di fronte ad un tale livello di civiltà umana? Chi può ancora accettare che la propria casa venga distrutta nell’eco di voci che spingono ad attender il salvatore straniero?
Il pensiero neoliberista – bestiale e razionale allo stesso tempo – è un’illusione collettiva: spinge le masse a pensare ad un sé che non esiste se non nella becera propaganda, ci ha resi individui eliminando ogni tipo di connessione umana profonda. Hanno creato un esemplare d’uomo privo di umana solidarietà, che ha perso ogni considerazione dei fratelli.
Di fronte alla menzogna e all’inganno, i figli farebbero bene a rinnegare i padri che hanno portato a questa guerra chiamata europeismo.
grazie. un bellissimo regalo di compleanno da una che.potrebbe essere mia figlia…