Borse, chi sale e chi scende con il vaccino in arrivo. Volano petrolio e turismo, crollano Netflix e Zoom
di Redazione Economia – 09 nov 2020
Borse di corsa con l’annuncio di un vaccino anti-Covid in arrivo. Ma c’è chi scende e chi sale, anche in una giornata con forti rialzi in Borsa, con i mercati che rivedono i massimi toccati a marzo, nei giorni che precedevano il primo lockdown. Parlando di titoli, volano, per esempio, le societa farmaceutiche protagoniste del tanto atteso annuncio: l’americana Pfizer guadagna il 6% a Wall Street, mentre la tedesca BioNTech, sede in Germania ma quotazione sul Nasdaq, ha aperto in rialzo addirittura del 16%.
Al contrario, molte società che hanno sfruttato il volano dei lockdown per guadagnare molto – in termini tanto di fatturato quanto di capitalizzazione di Borsa – stanno ora facendo i conti con una realtà molto differente. Andiamo a vedere le azioni sulle montagne russe in queste concitate giornate finanziarie.
Chi sfrutta in Borsa la (potenziale) fine dei lockdown
Il vaccino contro il Covid sviluppato dalle sue società ha dimostrato un’efficacia del 90% nel prevenire il contagio tra i volontari ammessi alla fase 3 dei test, al di sopra delle aspettative (erano del 60-75%). Pfizer e BioNTech prevedono di poter consegnare 50 milioni di dosi nel mondo entro quest’anno e 1,3 miliardi nel 2021. Se il vaccino si rivelasse davvero efficace e universalmente utilizzabile, l’economia mondiale tornerebbe a crescere dopo quasi un anno di grande sofferenza. Il vaccino richiede la somministrazione di due dosi per persona. Sia Pfizer che BioNTech avevano siglato a luglio un accordo con il governo Usa, del valore di quasi 2 miliardi di dollari, per la fornitura di 100 milioni di dosi. E il neo presidente Biden ha annunciato che la distribuzione del vaccino sarà gratuita. L’Europa aveva già chiuso un accordo per 300 milioni di dosi.
Il rally del petrolio
Il Dow Jones è balzato di 1.563 punti nei primi minuti della giornata di contrattazioni, +5,5%, volando al record assoluto; record anche per lo S&P 500, che balza del 3,7%, mentre il Nasdaq Composite guadagna l’1,3%. L’indice delle small cap Russell 2000 mette a segno un rally del 4,6%. «Oggi è un grande giorno per la scienza e l’umanità», ha commentato Albert Bourla, presidente e amministratore delegato della Pfizer nella nota in cui il colosso farmaceutico ha fatto il grande annuncio. «Possiamo vedere la luce in fondo al tunnel – ha dichiarato alla Cnbc il ceo Bourla – Credo che, probabilmente, questo sia il progresso in campo medico più grande compiuto negli ultimi 100 anni, se si considera l’impatto che questo vaccino) avrà sulla salute pubblica e sull’economia».
Il primo beneficiario di un mondo che si riapre ai commerci e ai traffici di merci e soprattutto persone sarebbe il vecchio petrolio. E infatti l’oro nero è stato subito protagonista di un rally sui mercati delle materie prime. Il greggio Wti, di riferimento per il mercato americano, ha fatto segnare il rialzo giornaliero record per gli ultimi sei mesi: +10% a 41 dollari al barile. Le azioni delle compagnie petrolifere brindano al «ritorno al passato»: l’Euro Stoxx oil & gas, l’indice delle principali compagnie petrolifere, guadagna più del 10%, mentre a Milano si registrano balzi attorno al 10% balzo per Eni, Saipem e Tenaris (tubi per gasdotti e oleodotti).
Compagnie aeree e turismo sugli scudi
A Wall Street sono improvvisamente tornate di moda le azioni dei settori che, più di tutti, hanno pagato fino a oggi gli effetti della pandemia, a partire dalle compagnie aeree e dai titoli delle società attive nel turismo. A metà giornata, le quotazioni di American Airlines sono volate di oltre +25% (ora avanzano di oltre +16%), Delta Airlines avanza del 14% e United Airlines sale di oltre +17%. Boom anche per i titoli delle società che gestiscono viaggi in crociera, come Carnival (+30)%.
Sale anche Walt Disney Company (+12%), con gli investitori che scommettono sulla fine delle restrizioni imposte sui parchi tematici per evitare il diffondersi del virus.
Chi paga la fine (potenziale) dei lockdown
La fine dei lockdown che si sono moltiplicati nelle ultime settimane in tutto il mondo è solo potenziale, ma la Borsa è sovrana nell’anticipare le tendenze (e le speranze). La buona notizia affossa perciò i titoli che hanno invece beneficiato maggiormente delle misure di contenimento e delle quarantene che hanno costretto milioni di persone a rimanere a casa: le quotazioni di Zoom Video crollano di oltre il 16%; vendite anche su altri titoli «stay-at-home», come ormai vengono chiamati, a partire dal dominatore incontrastato dell’e-commerce, Amazon (-4%), e Netflix (-9%).
Da segnalare che Wall Street ha concluso la scorsa settimana con la migliore settimana da aprile nonostante l’incertezza sull’esito finale delle elezioni presidenziali Usa dello scorso martedì 3 novembre, che è diventato chiaro nel fine settimana con la vittoria del candidato democratico Joe Biden. Lo S&P e il Nasdad sono saliti rispettivamente del 7,3% e del 9%, mentre il Dow Jones è avanzato del 6,9%.
Piazza Affari, bene le banche e i petroliferi
A Milano Piazza Affari ha chiuso in rialzo del 5,4% ed è stata trascinata dai titoli finanziari e bancari: sono andati bene i titoli del comparto petrolifero (Eni +12,78%, Saipem +12,31% e Tenaris +9,54%), così come le banche (Intesa Sanpaolo +9,22%, Banco Bpm +7,22%, Mediobanca +7,57%), ma le migliori sono state Pirelli (+14,22%), Bper (+14,17%), Unicredit (+13,72%) e Leonardo (+16,27%). Si è distinta in positivo StMicroelectronics (+5,1%), che ha chiuso sopra quota 30 euro e ai massimi dal 2002, dopo i conti della concorrente tedesca Infineon (+3,3% a Francoforte), che hanno superato le attese. Fuori dal listino principale balza la Roma (+49,8%) sulle scommesse degli operatori di un rilancio dopo il fallimento dell’Opa di Friedkin (con il delisting fallito).
Il crollo di Diasorin
Mentre Piazza Affari è euforica sull’onda dell’annuncio di Pfizer sul vaccino anti Covid-19, Diasorin affonda e arriva a perdere oltre il 16%. Dal 9 marzo alla chiusura di venerdì il titolo era praticamente raddoppiato nel valore (+ 99%, da 101 a 201,2 euro), grazie al fatto che la società si è imposta sul fronte dei test veloci per la diagnosi del Covid-19. Se si trovasse a breve un vaccino efficace, come sembrerebbe essere quello di Pfizer, il ruolo dei test anti-Covid potrebbe però diventare meno rilevante.
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