Coronavirus, così calano i contagi: ora la frenata è evidente
di TODAY (Antonio Piccirilli)
Il numero dei morti resta alto: 722. Scende il rapporto positivi/tamponi (all’11,2%), giù anche il numero dei ricoverati con sintomi (ma non le terapie intensive)
40mila casi lo scorso 13 novembre, anche un numero oggetivamente elevato come quello registrato nel bollettino di oggi può assumere un’altra valenza. Se confrontiamo il dato odierno con quello di mercoledì scorso scopriamo che ci sono quasi 8.500 casi in meno a fronte di una lieve diminuzione del numero di tamponi (234.834 contro 230.007). La tendenza è evidente anche analizzando un arco temporale più ampio, nella fattispecie i casi registrati tra lunedi e mercoledì.
Questa settimana: 72.015
Una settimana fa: 93.827
Due settimane fa: 93.330
Tre settimane fa: 81.047
Quattro settimane fa: 63.997
Come segnala Lorenzo Ruffino su Twitter, la variazione rispetto alla media delle ultime quattro settimane è stata del -13%.
Che l’epidemia stia rallentando è evidente, anche se il calo per ora è molto graduale. Dal bollettino di oggi emergono altri due dati positivi. Il primo è rappresentato dal rapporto positivi/tamponi sceso all’11,2%. Si tratta di un dato utile a capire quanti contagiati non vengono registrati dal sistema di sorveglianza e dunque “sfuggono” al controllo. Solo qualche giorno fa la percentuale si attestava intorno al 15%: è scesa di 4 punti.
25 novembre 11,2%
24 novembre 12,3%
23 novembre 15,3%
22 novembre 15%
21 novembre 14,6%
20 novembre 15.6%
19 novembre 14.4%
18 novembre 14,8%
17 novembre 15.4%
16 novembre 17,9%
15 novembre 17.4%
14 novembre 16.3%
13 novembre 16%
12 novembre 16.2 %
11 novembre 14.6%
10 novembre 16.1%
9 novembre 17.1%
Altro elemento molto positivo è il calo degli attualmente positivi (791.697, quasi 8mila in meno di ieri), una tendenza iniziata ieri che a quanto pare si sta consolidanso segno che l’epidemia ha effettivamente invertito la rotta.
Scendono i ricoverati con sintomi (ma non le terapie intensive)
E poi c’è dato dei ricoverati con sintomi, anche oggi scesi di 232 unità dopo il calo di ieri (-120). Insomma, è un primo segnale che la pressione sugli ospedali sta iniziando ad allentarsi, perlomento nei reparti di area medica.
Per quanto riguarda le terapie intensive il picco non è stato ancora raggiunto: il dato di oggi (+32) è anzi più alto che nei due giorni precedenti. Come ripetiamo spesso, si tratta di un numero che non si riferisce agli ingressi nei reparti di terapia intensiva, ma al saldo tra entrate e uscite (decessi e guarigioni).
C’è poi il dato delle vittime che anche oggi, questo sì, è spaventoso: 722 morti che si aggiungono agli 853 di ieri e che portano il totale a 52.028 vittime. Un numero che dovrebbe far riflettere (e forse arrossire) chi diceva che la seconda ondata non sarebbe stata come la prima.
Miozzo (Cts): “La terza ondata sarebbe devastante”
Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo, intervenuto al Forum Ansa, invita a mantenere alta l’attenzione, soprattutto in vista delle feste di Natale. “Il movimento della popolazione è un fattore di grave rischio” ha detto il membro del Cts. Se l’estate “è stata la grande ‘diffusora’ della seconda ondata” per evitare una recrudescenza dell’epidemia nelle prossime festività bisognerà “mantenere rigorosamente le misure”. A Rainews Miozzo ha aggiunto che “la terza ondata è epidemiologicamente una realtà, non è una suggestione giornalistica. È legata alla ciclicita’ della pandemia. Per noi sarebbe devastante economicamente e socialmente. Non dobbiamo solo evitarla, ma impedirla con i nostri comportamenti”.
Fonte: https://www.today.it/attualita/coronavirus-contagi-ultime-notizie-oggi-25-novembre-2020.html
Commenti recenti