Ultimi, sempre più ultimi
di STEFANO D’ANDREA (Presidente del FSI-Riconquistare l’Italia)
Siamo primi per mortalità ossia per numero di morti sulla popolazione. Quindi ultimi per capacità di evitarli. Siamo primi per pazienti che prendono il covid in ospedale. Quindi ultimi nella graduatoria degli Stati capaci di proteggere il personale sanitario e i luoghi di cura dalla presenza del covid.
Siamo i primi per numero durata e intensità di limitazioni. Dunque ultimi nella graduatoria degli Stati intelligenti, che prendono soltanto misure necessarie o utili. Unici nel generalizzato uso di mascherine all’aperto, tutte le volte che non si sta isolati, insomma teoricamente ogni volta che si incontra un passante che percorre il marciapiede in senso inverso. Un provvedimento ridicolo, che fa di noi italiani giustamente lo zimbello del mondo.
Ora siamo ultimi anche nella organizzazione della campagna vaccinale.
Per quanto riguarda il crollo del PIL, l’aumento degli inoccupati e le imprese chiuse conviene attendere i dati ufficiali. Ma non è escluso che saremo i primi anche in queste graduatorie.
E non si dia responsabilità al Governo. La responsabilità è di tutte le TV nazionali, di tutta la stampa, dell’Accademia, di tutta la classe politica, compresa la minoranza al livello nazionale, che governa regioni e possiede televisioni e giornali.
In Italia esiste un problema gigantesco di classe dirigente e di efficienza ed efficacia dei processi decisionali. Trenta anni di antipolitica e di neoliberalismo, con connessa scarsità della moneta, hanno prodotto una classe dirigente men che mediocre a tutti i livelli e un apparato pubblico inetto: la peggiore tra le peggiori classi dirigenti in occidente.
Tuttavia, l’aver accettato regole stupide, inutili, prive di ratio, anzi l’averle in grande maggioranza sostenute, e l’aver tollerato mesi e mesi di informazione terroristica, soprattutto l’aver accettato un inutile sacrificio dei bambini e dei ragazzi, che non avrebbero dovuto essere sacrificati nemmeno se il sacrificio fosse stato utile ad altri fini, dimostra, purtroppo, che anche il popolo italiano non se la passa tanto bene.
Ci vorranno decenni per dimostrare al mondo che non saremo più ciò che abbiamo dimostrato di essere durante questa pandemia.
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