Resoconto dell’attività del 13/03/2021
Alle 14:30 di sabato 13 marzo 2021, i soci G. Antonelli, L. Campagna, F. Fracassi, F. Musso, F. Passarella, R. Benisio e il sottoscritto si sono incontrati all’incrocio tra via Tuscolana e via Marco Fulvio Nobiliore, Municipio VII di Roma.
Abbiamo montato un banchetto con bandiere RI, distribuito volantini ai passanti e raccolto firme per l’interrogazione popolare elaborata da F. Musso come parte della presentazione di RI alla città in vista alle elezioni comunali. I passanti si sono dimostrati più refrattari del solito a interagire con noi militanti, forse a causa della recente notizia dell’imminente passaggio del Lazio in “zona rossa”. Abbiamo però ottenuto dei successi:
1) Un numero di firme sufficiente a considerare l’azione un successo. Fatta la conta, abbiamo constatato di aver superato di un centinaio il minimo di firme necessario per presentare l’interrogazione.
2) L’incontro con un simpatizzante, che si è dimostrato interessato al nostro partito.
3) Qualche incontro casuale molto amichevole e favorevole alla recessione dai trattati europei.
L’azione svolta ci ha permesso di toccare con mano lo stato di incertezza e paura in cui versava la popolazione romana prima del Lockdown da zona rossa. Una paura che è rivolta non solo al rischio di contrarre il virus e sviluppare sintomi ma che è estesa anche al rapporto sociale. Tuttavia, in alcuni casi siamo riusciti ad abbattere questa barriera psicologica con un po’ di simpatia.
Questo dimostra che una tale paura non è altro che un’ illusione di cui chi si spaventa cade vittima. Che cioè, come abbiamo sempre sostenuto, non si tratta di stupidità ma di instupidimento, non di vigliaccheria ma di invigliacchimento, non di paranoia ma di “imparanoiamento”.
Oggi più che mai è importante ricordare che il tempo esiste, che non ci si deve far scoraggiare da situazioni congiunturali che paiono sfavorevoli perché la politica è umana e nulla in essa è determinato per sempre, che non poter ottenere qualcosa oggi non significa non poterlo ottenere domani, che ciò di cui l’Italia ha bisogno non è un palliativo ma una classe dirigente che sia in grado di invertire la rotta morale della nostra nazione e che scolpire e forgiare i nostri caratteri e i nostri intelletti nel partito è il nostro dovere di militanti per diventare degni di svolgere questo ruolo.
“Lungo fu il nostro primo Risorgimento e lunga sarà anche questa nostra marcia di liberazione, ma ci libereremo”.
M. Di Croce, FSI-Roma
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