Scotland Yard nella bufera: 600 agenti denunciati per reati sessuali
di ITALIASTAR MAGAZINE (redazione)
La leggendaria polizia inglese è finita al centro di un’inchiesta – ormai prossima a trasformarsi in scandalo – che ha scoperto l’esistenza di oltre 600 denunce presentate nei confronti di agenti in servizio, accusati di stupro e violenze sessuali di ogni tipo. I casi, concentrati in appena sei anni, fra il 2021 ed il 2018, raccontano vicende aberranti finora tenute nascoste all’opinione pubblica e diffuse grazie alla legge sulla libertà d’informazione. In uno, una giovane vittima di stupro ha accusato l’ufficiale investigativo di aver “approfittato della sua vulnerabilità pretendendo di fare sesso con lei in due occasioni”. In un altro un ufficiale della Met è stato licenziato perché accusato di avere “una relazione sessuale con una residente di una struttura in difesa delle donne”, un centro dove le vittime di violenza domestica cercano rifugio. Altri casi ancora includono agenti che avrebbero stuprato donne nel corso di perquisizioni e numerose aggressioni di vittime di violenza domestica.
I singoli casi non sono datati, ma registrati come riassunti delle accuse in cui è anche indicata la sanzione disciplinare: dei 119 casi accolti, 63 hanno portato a licenziamenti, pensionamenti o dimissioni volontarie. Ciò che non emerge, tuttavia, è quanti casi non sono entrati nel sistema di giustizia penale. “Quanti sono stati accusati di cattiva condotta? È necessaria una spiegazione adeguata, perché i provvedimenti disciplinari non possono sostituire i procedimenti giudiziari”.
Una serie di rivelazioni destinate ad aumentare la pressione sulla Metropolitan Police dopo l’inspiegabile e violentissima carica ai danni di un corteo pacifico che voleva ricordare Sarah Everard, la giovane ritrovata fatta a pezzi dopo alcuni giorni dalla scomparsa per cui è stato accusato Wayne Couzens, un agente di polizia in forza al comando di protezione parlamentare. Gli organizzatori della veglia di Clapham Common hanno accusato la polizia di “misoginia istituzionale”, mentre nel Paese si scatenavano le proteste. Secondo gli attivisti, le ultime rivelazioni aumentano la preoccupazione tra le donne sull’inaffidabilità della polizia. “Ci aspettiamo uno standard più alto da chi dovrebbe proteggerci”, ha tuonato Nazir Afzal, un ex procuratore capo della corona.
La settimana scorsa Downing Street ha illustrato un progetto per la protezione delle donne piazzando agenti in borghese nei locali notturni, piano che ha portato le associazioni in difesa delle donne a ironizzare, chiedendo chi a quel punto le avrebbe protette dalla polizia.
Un buon numero di casi documentano abuso domestico, con un ufficiale licenziato dopo essere stato arrestato “per stupro, minacce di morte e aggressione” contro la sua partner. Un altro, un agente speciale, “ha violentato sua moglie numerose volte durante otto anni di matrimonio” ed è stato licenziato. Altre accuse coinvolgono bambini, con un numero significativo di casi di palpeggiamenti e commenti osceni.
Venerdì, in un tribunale delle West Midlands, un poliziotto fuori servizio è stato condannato per aggressione con percosse, dopo essersi dichiarato colpevole di aver aggredito una donna che stava tornando a casa.
Altri dati confermano che la cattiva condotta tra gli agenti è un problema continuo: le cifre di ufficiali licenziati mostrano che quasi un quinto dei reati includono l’abuso di potere per scopi sessuali, violenza domestica o molestie contro il pubblico e i colleghi.
Dei 555 ufficiali banditi da quando la lista è stata introdotta, nel dicembre 2017, sono elencati più di 1.100 motivi di licenziamento, di cui più di 200 riguardano reati sessuali, molestie o abusi domestici. In una nota diffusa nei giorni scorsi, Scotland Yard ha assicurato di voler fare chiarezza: “Le accuse coinvolgono una piccola percentuale di personale, ma riconosciamo l’impatto che qualsiasi reato avrà su coloro che sono coinvolti, e continueremo a trattare tutte le accuse in modo estremamente serio. Questo genere di condotta non ha posto all’interno del corpo di polizia: siamo pronti a intraprendere azioni appropriate per garantire le singole responsabilità. Chi ha sbagliato ne risponderà di fronte alla legge”.
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