Vaticano / “Altissime” pressioni per depotenziare il Responsum della Congregazione per la dottrina della fede sul divieto di benedizioni alle coppie gay
di DUC IN ALTUM (Aldo Maria Valli)
“Con riferimento al Responsum della Congregazione per la dottrina della fede (sull’illegittimità e impossibilità di benedire le coppie omosessuali, si veda qui) nostre fonti, in altissimo loco, confermano quanto già parzialmente riportato da altri organi di stampa (qui), e cioè che il procedimento di approvazione del documento è stato tutt’altro che facile”.
Scrive così il sito messainlatino.it a proposito di insistenti voci di una presa di distanze del papa dal documento.
“Fortissime pressioni, infatti, sono giunte affinché fosse firmato solamente dal cardinale prefetto e dall’arcivescovo segretario, ma senza l’approvazione nominatim del Santo Padre”.
Messainlatino.it scrive inoltre di “fortissime lamentele, post pubblicazione”, arrivate dal dicastero vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita (retto dal cardinale Kevin Farrell) “oltre che da numerosi, purtroppo, vescovi stranieri”.
Nei giorni scorsi una presa di distanze dal Responsum della Cdf era arrivata dal vescovo di Anversa, monsignor Johan Bonny. “Provo una vergogna indiretta per la mia Chiesa e provo soprattutto incomprensioni intellettuali e morali”, aveva detto il vescovo. “Vorrei chiedere scusa a tutti coloro per i quali questo Responsum è doloroso e incomprensibile: coppie gay fedeli e cattoliche impegnate, genitori e nonni di coppie gay e loro figli, operatori pastorali e consiglieri di coppie gay. Il loro dolore per la Chiesa oggi è il mio”.
Secondo alcune fonti, quando il papa ieri all’Angelus ha chiesto “vicinanza, compassione, tenerezza” e si è opposto alle “condanne teoriche” e alle “pretese di legalismi o moralismi clericali” le sue parole sarebbero state ispirate proprio dalla necessità di segnare un a distanza rispetto al documento della Congregazione per la dottrina della fede.
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