Ricerca scientifica: come dare impulso alla mobilità e all’attrazione dei cervelli?

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Una risposta

  1. Giovanni ha detto:

    “Condizioni come finanziamenti per le attrezzature, per istituire posizioni di collaboratori”

    I collaboratori così reclutati sono di fatto i precari reclutati dall’esercito industriale di riserva.

    Una maniera di reclutare che lede il diritto alla sicurezza sociale del reclutato subordinandolo a fondi e progetti (i grant, nell’anglicismo che usa l’articolo). Ma soprattutto subordinandolo all’arbitrio del titolare dei fondi perché, avendo avuto i finanziamenti dal finanziatore, “lui è lui ed il collaboratore non è un …” (giusto per ispirarmi ad un famoso film).

    Se si affronta la questione solo dal punto di vista dei finanziamenti siamo da capo a dodici perché non si esce dalla logica del liberismo.

    Una cosa è se questa tecnica di selezione viene usata per enti ed istituzioni speciali, che selezionano da un base già garantita di liberi ricercatori nella quale il reclutamento non sia soggetto all’arbitrarietà di un titolare dei fondi, un altra cosa è invece se selezionano direttamente dallo stato di disoccupazione collaboratori che poi sono soggetti al “diritto divino” del titolare dei fondi e costretti alla continua competizione per compiacerlo pur di sopravvivere.

    Del resto anche il richiamo alla limitata capacità contrattuale proviene dall’idea del titolare dei fondi insofferente a lacci a lacciuoli, un piagnisteo liberista che sentiamo da fin troppo tempo.

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