Limiti e criterî di discernimento dell’“aggiornamento”
di La Croce quotidiano (don Giampaolo Centofanti)
Il limite cartina di tornasole di certe proposte di rinnovamento
Certe proposte, anche laiche, di rinnovamento mostrano in maniera drammatica il proprio punto debole: un gruppetto che insegna agli altri come si vive. Ossia l’aver magari imparato qualcosa e non ascoltare gli altri e voler indottrinare gli altri. Insomma alcune proposte mostrano un certo superamento del mero tecnicismo a tutto campo ma sono comunque intrise di razionalismo ossia di chiusura nei propri ragionamenti. Paradossalmente si conferma il sistema attuale persino pensando di contrastarlo e spesso alla fine si viene a far parte dello stesso baraccone come vediamo delle ex opposizioni parlamentari. La via liberatoria è permettere a ciascuno di venire formato alla luce della identità in cui crede e nello scambio con gli altri. Ossia ridare all’unico legittimo detentore, il popolo, ogni specifica persona, il potere di scegliere la propria formazione e dunque di vivere anche un autentico scambio con gli altri. Vissuta ricerca personale e incontro orientano ad uscire dalla cultura della ragione a tavolino verso il perseguimento di un integrale benessere umano. Dunque la via è porre le autentiche, adeguate, condizioni di una vera maturazione comune e non voler indottrinare gli altri su quelle cose parziali che un piccolo gruppetto ritiene maturazione. Persino la Chiesa, istituzione per noi credenti di origine divina, sta imparando il limite strutturale al discernimento che deriva da una carente sinodalità e anche dalla deficitaria democrazia di cui sopra. Dunque nella Chiesa vi sono alcune verità essenziali, il Signore invia pastori, ma pure essi crescono insieme agli altri. I pastori guidano l’evangelizzazione ma se non ascoltano e non stimolano la partecipazione, nella fede, ciò di per sé costituisce un limite, da superare con i tempi di Dio, alla crescita di ciascuno e anche la propria. Infatti Dio conduce la storia della salvezza e questa è la nostra fiducia profonda.
La drammatica necessita’ di una vera sinodalità
La Chiesa vive anch’essa in questa difficilissima società teleguidata dalla finanza e dalle big tech. Una società svuotata e spogliata di tutto fin dalla scuola, dove le vive e libere ricerche umane e il solo allora autentico scambio cedono il passo ad una cultura della ragione astratta, col suo corollario politically correct di una solidarietà omologante, un falso bene che spegne gli slanci dei giovani. La fede è stata rasa al suolo da questa cultura.
Dove la crescita libera e profonda è tarpata finiscono per dominare pochi ricchi manipolando le persone con la cultura e l’informazione a senso unico. Si va verso una drammatica privazione di ogni cosa. Ogni potere è in mano a poche persone che troveranno sempre il modo per restarvi, aggirando e raggirando la democrazia. Di questo passo se la civiltà non crollerà, in un modo o nell’altro, prima l’unico conflitto potrà avvenire in una lotta tra questi potenti.
Vanno comprese le difficoltà della Chiesa, anch’essa proveniente da spiritualità-culture astratte, da un’informazione totalmente gestita dall’alto. Certi passaggi non sono per nulla facili. I poteri esterni incombono onnipervasivamente, i pericoli, la scarsa preparazione, possono sviluppare conseguenze complicatissime.
Ma va detto che appare estremamente decisivo aprirsi nella comunità cristiana ad un dialogo, anche sui media, davvero partecipato, plurale, cercando la verità sostanziale e non dando parola formalisticamente a ruoli, competenze, cooptazioni, che lasciano prevalere le logiche di apparato e spengono una ricerca a tutto campo che può contribuire a rinnovare anche la società. Mentre il non farlo di fatto rafforza il pensiero unico.
D’altro canto solo la libera formazione, l’autentico scambio e la viva partecipazione aiutano l’uscita dalle astrazioni a tavolino stimolando la ricerca di una crescita sempre più umana di ognuno sulla propria personalissima via. Quando si elide ciò la spiritualità si fa disincarnato spiritualismo, senza vivezza di slanci che orientino all’incontro dal vivo, al rinnovamento a tutto campo, attento ad ogni bisogno dell’uomo. I codici degli apparati spengono una sempre più profonda vicinanza, comprensione, un accompagnamento graduale, a misura, attento a ogni bisogno.
Nell’epoca della onnipervasiva formazione e informazione a senso unico, nel crescente isolamento sociale di una società dove tutto è mera falsamente oggettiva tecnica, può rivelarsi davvero una pia intenzione sviluppare una sinodalità privata di questa partecipazione.
Esseni, sadducei, farisei, di oggi
Nella Chiesa vi sono orientamenti spiritualisti: tutto preghiera, sagrestia, poca attenzione all’umanità di ciascuno, al suo cammino specifico, ai suoi specifici bisogni. Si punta su una Chiesa di duri e puri, con poca attenzione agli altri. Vi sono orientamenti razionalisti progressisti: ciò che conta è rispecchiare la politica progressista del tempo. Un mero fare. Oggi drammaticamente questo ideologismo mostra le sue conseguenze prevedibili e previste da vari filosofi e scrittori: la gente spogliata di tutto, manipolata da pochi potenti della finanza e di internet con un falsamente oggettivo tecnicismo a tutto campo. Vi sono orientamenti razionalisti conservatori: una dottrina astratta e immutabile in tutto, senza comprensione per l’autentica crescita delle persone. Si vorrebbe una società tutta cristiana, un imporsi su tutti con il potere politico.
Queste distorsioni comportano una tragica eterogenesi dei fini: lo spiritualismo e il razionalismo conservatore diventano codici del potere dell’ancien regime; il pragmatismo come accennato diventa codice di un falso progressismo che in nome di una omologante solidarietà spoglia la gente della propria libera ricerca identitaria, di un solo allora autentico scambio, spegnendo dunque la sua partecipazione, spogliando tutti di tutto.
Interessante osservare che queste tendenze esistevano pure al tempo di Gesù: gli esseni (spiritualismo), i sadducei (pragmatismo), i farisei (dottrinarismo). Come allora per esempio i sadducei si chiedevano se Gesù fosse un fariseo o un esseno. Non è anche tragicamente e attualissimamente comico? Un passaggio drammaticamente decisivo fu per i vari notabili chiarirsi che questo maestro era fuori dei loro schieramenti. E poi vi era la gente, le persone semplici, che gioivano della venuta di Gesù, del suo amore capace di comprendere il loro graduale cammino, i loro bisogni, accompagnandoli in una personalissima crescita verso la pienezza della vita, verso il compiersi in loro della Parola. Anche oggi la gente nella sua umanità tendenzialmente prende il buono dei vari orientamenti, una spiritualità (dallo spiritualismo), in cammino graduale, personalissimo (dal pragmatismo), grazie e verso i riferimenti autentici e imperituri della fede (dal dottrinarismo). Dunque la gente prende il buono e si lascia portare oltre da Gesù che con amore viene a sciogliere i nodi della sua vita e ad aprire strade a misura, di crescita serena, autentica, di vicinanza a tutta la loro umanità, ai suoi bisogni. Una strada di maturazione reale che rinnova e vivifica anche la società.
Certe oscillazioni, certe unilaterali estremizzazioni, vi sono sempre state. È lo Spirito autentico, è Gesù Dio e uomo, che orienta i semplici di cuore verso una spiritualità incarnata. L’uomo che si vuole salvare da solo si viviseziona in sé stesso, si ideologizza, finisce per privilegiare uno schema unilaterale invece di cercare ciò che aiuta davvero. È, come dicevo, una storia vecchia, conosciuta fin dagli esordi nella storia biblica. Si veda la Torre di Babele.
La Fiat, la Superlega ed altri passaggi
La Fiat, la Superlega, cosa succede? Vi è un accentramento dei poteri mondiali ad opera della finanza, delle big tech. Non solo le piccole e medie imprese, aziende, le libere professioni, la gente, sono spogliati di tutto ma anche i potentati specie di alcune nazioni vengono ridimensionati e inglobati per esempio in Europa da Germania e Francia.
È un caso che per strada non si vedono quasi più macchine italiane? È un caso che di queste cose i media quasi non parlano? Importante anche capire come leggere la vicenda Superlega. È un tentativo di questi potentati minori di smarcarsi o si tratta di un cavallo di Troia per un ulteriore accentramento? Come mai non vi aderiscono proprio le squadre tedesche e francesi? Contrasti per il potere o specchietti per le allodole? Significativo anche vedere le interpretazioni del vario establishment. Quante volte in nome della vicinanza al povero si spogliano di ogni cosa tutti, poveri compresi?
Se nella Chiesa non ci si apre ad una sostanziale e non formalistica, istituzionale, per mere competenze, ricerca del vero si rischia di finire per collaborare con i dominatori del mondo. Tra l’altro può accadere che qualcuno qua e là prenda germinale consapevolezza della urgenza di un passaggio epocale antropologico. Ma se nella Chiesa non si dà spazio a tutti e a chiunque abbia spunti interessanti da comunicare può accadere che di questi spunti innovativi si impossessino facendoli passare per propri singole persone che in vario modo restano nella mentalità elitaria e non in quella di una crescita comune. Davvero solo Dio sa come condurre la storia in mezzo a tante debolezze e magagne.
Fonte: https://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2021/04/22/chiesa/limiti-e-criteri-di-discernimento-dellaggiornamento
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