2 giugno
di LORENZO D’ONOFRIO (RI Pescara)
Ricordo ai miei connazionali piddini (soprattutto a quelli ex comunisti), a quelli “senza confini”, a quelli padani e a quelli che “quando c’era LVI”, che oggi festeggiamo la Nazione nata dalla Resistenza, quella INDIPENDENTE e SOVRANA, quella che ripudia la guerra (anche economica) e che si autolimita solo per assicurare “la pace e la giustizia fra le NAZIONI”.
Ricordo che oggi celebriamo la Patria, cui abbiamo dato come obiettivo supremo quello di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Ricordo, soprattutto, che è “SACRO DOVERE” di tutti noi difenderla, rispettarla e adempiere ai “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Ricordo, infine, che nonostante le sciocchezze europeiste/globaliste, secessioniste o nostalgiche che ci propinano quotidianamente, noi siamo Italiani, esiste e sempre esisterà la NAZIONE ITALIANA!
A chi si scandalizzasse per le “strane” parole che ho utilizzato, consiglio di rileggere questa.
N.B. Questa che troverete nel link è la versione originale, quella scritta dai Padri Costituenti, SENZA le controriforme (=porcate) liberiste e federaliste (nel senso del federalismo razzista e non-solidale della Lega) del TITOLO V riformato (2001), e dell’art. 81 (2012). Se avete voglia, andatevi a leggere gli artt. di cui parlo qui e confrontateli con quelli degli anni Duemila. Buona festa della (ex) Repubblica.
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