Il Triplo Gioco di Francia e Germania
di TELEBORSA (Guido Salerno Aletta)
Prima gli interessi nazionali, poi il condominio a nome della Ue, infine la Nato
Basta andare sul sito ufficiale dell’Eliseo e guardare nella sezione dedicata all’attività del Presidente Emmanuel Macron, per vedere le notizie del 5 luglio scorso.
Nell’ordine, si trovano:
- il Comunicato congiunto a seguito della visita di lavoro in Francia del Generale di Corpo d’Armata, M. Mahamat Idriss Déby, Presidente del Consiglio militare di Transizione (CmT) del Ciad;
- incontro in Videoconferenza con la Cancelliera della Repubblica federale tedesca, Sig.ra Angela Merkel, ed il Presidente della Repubblica popolare cinese, Sig. ATO;
- la dichiarazione congiunta del Presidente Emmanuel Macron e del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella.
Seguono le notizie relative ai giorni precedenti.
Le relazioni con il Ciad rappresentano per la Francia una priorità assoluta, ed il colloquio con il Generale Déby ha avuto il giusto risalto, nonostante sia stata solo una “visita di lavoro”: dietro c’è un processo politico estremamente complesso e sanguinoso, ed uno straordinario impegno politico e militare di Parigi in questa ex-colonia. Le relazioni della Francia in Africa sono oggetto di costante verifica: sono interessi nazionali all’estero che vengono gestiti direttamente e che non sono condivisibili con nessun altro Paese.
Le relazioni con il vertice politico della Cina sono intrattenute direttamente ed insieme alla Germania e non rispettano nessun protocollo europeo: non è stato coinvolto né il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che pure secondo il Trattato rappresenta l’Unione al massimo livello nelle relazioni internazionali, e tantomeno ha partecipato Josep Borrell che riveste il ruolo di Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza.
Le istituzioni bruxellesi si confermano per quello che sono nella realtà: uno scenario di cartapesta che fa da sfondo alle iniziative politiche di Francia e Germania, con le comparse che recitano un copione scritto da altri. Vengono certamente invitate ai Vertici internazionali, per farsi fotografare accanto a chi conta e che decide davvero.
Le relazioni dirette di Francia e Germania con la Cina prendono spunto dalla necessità di preparare gli incontri ufficiali, dal COP 15 che si terrà a Kunming, al G20 che si terrà a Roma: si parla un po’ di tutto, ad esempio delle questioni ambientali e del debito estero dei Paesi più poveri. Ma poi si arriva ai veri nodi, ad esempio l’accesso al mercato cinese da parte delle imprese europee a condizioni di reciprocità: questo è quello che sta a cuore alle aziende francesi e tedesche. Naturalmente, non sono mancati i richiami al rispetto in Cina dei Diritti dell’Uomo e della lotta al lavoro forzato: è il refrain che sta tanto a cuore all’America di Joe Biden.
Ma non c’è niente nel resoconto della videoconferenza tra Macron, Merkel e Xi Jinping che richiami le Dichiarazioni sottoscritte al termine del Summit NATO tenutosi a Bruxelles lo scorso 14 giugno. I 30 Alleati avevano infatti sottolineato che:
“Noi fronteggiamo svariate minacce, la competizione sistemica proveniente da poteri assertivi ed autoritari, così come le sfide crescenti che vengono portate da ogni direzione strategica alla sicurezza dei nostri Paesi e dei nostri cittadini.
Le azioni aggressive della Russia costituiscono una minaccia per la sicurezza Euro-Atlantica; il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni rimane una minaccia persistente per tutti noi.
Stati ed attori non-statali sfidano l’ordine internazionale basato sulle regole e cercano di minare la democrazia in giro per il globo. L’instabilità al di là dei nostri confini sta contribuendo al traffico di persone ed alla migrazione irregolare.
La crescente influenza della Cina e le sue politiche internazionali possono presentare sfide che noi dobbiamo affrontare insieme come una Alleanza. Noi ingaggeremo la Cina in vista della difesa degli interessi di sicurezza della Alleanza”.
D’altra parte, il 2 luglio, Macron aveva avuto una conversazione telefonica con il Presidente russo Vladimir Putin, nel corso della quale “avevano evocato la necessità di prolungare il nostro dialogo strutturato sulla stabilità strategica del continente europeo”. Macron “aveva ricordato la volontà della Francia che possa instaurarsi una relazione di maggior fiducia tra l’Unione europea e la Russia”.
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