Ostia si inginocchia, ma per Simeone Nardacci
di La Croce quotidiano (Stefani di Tomassi)
Come ormai da più di dieci anni il 19 Luglio ricorderemo il piccolo Simeone Nardacci. Alle ore 20 saremo all’incrocio di viale dei promontori via capo delle colonne per recarci presso il memoriale ‘la vela’ nella zona denominata ‘sentieri di speranza’, in affidamento e alla cura della ciurma associazione, posto che fu il tragico scenario della scomparsa del piccolo ‘Figlio di Ostia’.
Ma dal lungo movimento socio culturale che ne è nato Simeone è diventato via via il simbolo dei tanti bambini vittime del nostro Territorio, Cosé Garamond, non per ultimi vogliamo annoverare i piccoli Daniel e David; bambini ‘crocifissi’, come li definì mons. Paolo Lojudice – giunto in visita al luogo stesso del terribile assassinio, interno alla Pineta Aldobrandini Procoio da Vescovo di Ostia e Roma sud e oggi Cardinale Arcivescovo di Siena – vittime della violenza dei loro adulti, capri espiatori dei nostri ‘peccati’ sociali.
Ostia è stata già teatro di terribili atti di ferocia; come non scordare l’orrendo e brutale omicidio Pasolini. Da quel giorno stesso però tutti si sono schierati a suo favore e in sua memoria sono nati, parchi, monumenti, memoriali, concorsi e un circuito nazionale e internazionale retto anche da importanti finanziamenti. Ma chi si è schierato mai accanto a Simeone? Cosa ne poteva nascere da un ‘piccolo pescatore’ non ultimo tra i figli di famiglie fragili, che vivono nei “non luoghi” delle case occupate, negli insuccessi didattici di istituzioni e scuole che non hanno i necessari mezzi per seguirli, nell’abominio di chiese chiuse per i casi difficili che scandalizzano le famigliole, nei cancelli chiusi per chi non può pagarsi la scuola calcio, nei fallimenti etc … Si, a onor del vero, per qualche anno alcune cooperative e associazioni hanno tenuto delle attività sul territorio grazie al finanziamento di una legge a tutela dei minori e adolescenti. Poi finita questa risorsa (come se la giustizia sociale dipenda da un budget economico, ndr) tutto nel dimenticatoio, anzi: Simeone andava in qualche modo cancellato, nuovamente metaforicamente messo sotto terra… Addirittura ‘non se ne deve parlare e ricordare più’ – furono le parole di un Assessore lidense di qualche amministrazione fa – “perché Ostia deve essere la spiaggia di Roma, il Waterfront miliardario, luogo di divertimento, sport internazionale e spensieratezza…” specchio delle brame (salvo poi finire agli arresti per corruzione qualche mese dopo, ndr). Ma non è possibile cancellare qualcuno quando è lo sguardo di Dio fisso su di lui; perché nel bosco lontano dalla società civile, nel buio della pineta, lontano da tutti e da tutto lo sguardo di Dio c’era. E ha visto. Per questo Simeone continuava, continua a guardarci e interrogarci con quegli occhi seri, inquisitori, lucidi: cosa avete fatto? Cosa farete adesso? Per questo chi va al memoriale La Vela sente che quel luogo è particolare, soffia sulla Vela un Vento speciale. Lo sguardo di Dio è ancora su quel posto.
Ostia non sarà una Bibbiano romana; Simeone, anzi, ci aiuterà a vaccinare la società civile dalle Bibbiano in ogni dove.
Dio Padre non ha permesso e non permette l’oblio su questi abomini e dalla croce suscita un disegno di resurrezione. Non permette al buio e alle tenebre di occultare l’orrore, ma lo scova con la sua Luce affinché dalla morte di un piccolo nasca la vita e in abbondanza. Questo Dio lo fa a Suo Tempo.
Mentre continua l’iter di intitolazione di un rondò in città (iter seguito in particolare dai consiglieri Presta e Bozzi) e che vedrà la presenza attiva della chiesa e di uno scultore di fama internazionale che si sono prestati a sostegno dell’iniziativa,
E’ notizia di queste ore un importante passaggio istituzionale necessario al rafforzamento della rete socio pedagogica sul Territorio del X Municipio. Il Consiglio Municipale del X Municipio di Roma ha dato parere favorevole al documento presentato dai consiglieri Di Giovanni ed Enrico Sarazzi per l’assunzione diretta di educatori sociali (Oepa, Aec) che si affiancheranno ai bambini e famiglie fragili nella scuola e potranno poi proseguire il lavoro anche nell’extrascuola nei servizi ‘domiciliari’. I consiglieri mettono il cappello a un percorso nato da almeno 10 anni e che in verità ha visto un contributo via via sempre più trasversale negli schieramenti politici senza distinzione di colore (come non ricordare i consiglieri Zannola, Mariacristina Masi, Paletta, l’Assessore Pace…) Si va finalmente verso il superamento di quella discontinuità pericolosissima tra appalti di questa o quella cooperativa. Si va verso il collegamento tra scuola ed extrascuola tramite figure professionali che possano fare da nodo fondamentale nella rete socio pedagogica sui territori in collaborazione in equipé con i compiti amministrativi degli assistenti sociali e medici degli psicologi e punto di contatto con la galassia del volontariato. La continuità istituzionale di queste figure garantirà ai bambini e ragazzi di poter contare più stabilmente sui propri educatori e le famiglie avranno un sostegno più stabile; questo è fondamentale in un periodo nel quale la famiglia e l’infanzia è davvero sotto attacco. Ed è un fatto istituzionalmente importante perché al crescere della sensibilità socio pedagogica (tecnica) decresce quell’arrogante e violenza invasione di un ‘ambito culturale e politico ideologico’ che butta tutto e tutti sotto i riflettori per fare confusione e consensi strumentalizzando e abusando di tutto e tutti specie dell’infanzia.
La nascita di un Ufficio Socio Pedagogico territoriale in X Municipio di Roma potrà fare scuola anche a Roma e in Italia, apre una breccia; vogliamo credere che ‘sia Simeone’ a uscire dal bosco e portarci questa novità proprio all’inizio del mese che ricorda la sua scomparsa nasce uno strumento importante e si apre una via.
NON CI RIMANE ALLORA CHE DARVI UN APPUNTAMENTO IL 19 LUGLIO P.V. ALLE ORE 20 A OSTIA, INCROCIO VIALE DEI PROMONTORI VIA CAPO DELLE COLONNE. NON MANCATE. CI INGINOCCHIEREMO INSIEME DI FRONTE AL PICCOLO SIMEONE.
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