USA: il calo della spesa delle famiglie fa intravvedere la prossima crisi
di SCENARIECONOMICI (Guido da Landriano)
Gli USA hanno recentemente presentato dei dati positivi, soprattutto per quanto riguarda la disoccupazione, con un calo nel numero di persone che chiedono i sussidi di disoccupazione e di coloro che li stanno chiedendo in modo continuativo, soprattutto per gli stati che hanno iniziato a tagliare i sussidi stessi: l’economi un po’ si è ripresa e, con il taglio dei sussidi, più lavoratori devono tornare in attività
Il calo nei sussidi è più forte negli stati repubblicani che hanno tagliato gli stessi senza aspettare, come quelli democratici, il termine di fine settembre previsto dal governo Biden.
Quindi gli stati stanno muovendosi, repubblicani in testa, verso una normalizzazione del mercato del lavoro. Tuttavia, la transizione verso un mercato del lavoro normale sarà dolorosa e in cui il salto dalla piena disponibilità alla piena occupazione sarà accompagnato da un forte calo della spesa e che potrebbe innescare la prossima recessione (2 mesi).
Il che ci porta alla cattiva notizia. La spesa totale delle carte di credito basata sui dati aggregati delle carte di credito e di debito al consumo mostra che, come ci si aspetterebbe, gli stati in cui sono finite le generose dispense del governo stanno vedendo un forte calo della spesa, specialmente tra i disoccupati.
Come osserva Bank of America, negli stati in cui i benefici sono stati tagliati, la spesa è stata più debole per chi riceve i sussidi di disoccupazione:
Negli stati in cui ancora non c’è stata la riduzione dei sussidi il calo dei consumi e dell’utilizzo delle carte di credito invece non si è ancora realizzato, come si può vedere da questo grafico
Se ancora l’impatto a livello macro di questi tagli non si è visto è perchè a metà luglio è stato pagato il sussidio del Child Tax Credit e questo ha avuto un effetto positivo sulla spesa. Questo è il motivo per cui la spesa, a livello aggregato, non è stato ancora sentito: lo Stato federale ha fornito un po’ di fondi in più. Inoltre vi è stata un’accelerazione della spesa dei 2500 miliardi di dollari avanzati dai programmi precedenti non completamente implementati.
In ogni caso, una cosa è chiara: una volta che i milioni di famiglie democratiche statunitensi che stanno ancora riscuotendo la disoccupazione prolungata ed incrementata vedranno terminare i loro sussidi di disoccupazione di emergenza tra sei settimane il 4 settembre, aspettatevi un forte crollo della spesa complessiva. Questo potrebbe spingere l’attuale picco reflazionistico verso la stagflazione totale, perché con i prezzi delle materie prime sono ancora alti, a causa dei problemi logistici. I salari sono destinati a precipitare poiché milioni di lavoratori disoccupati – che non vivono più con il sussidio statale – tornano alla forza lavoro e cambiano istantaneamente l’equilibrio fra domanda e offerta di lavoro. Avremo una contrazione delle paghe a fronte di un aumento dei costi delle materie prime, con la caduta quindi della capacità di acquisto e una situazione molto simile a quella del 1929.
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