Resoconto della delegazione RI partita per Trieste il 14/10/2021
“Partenza da Roma alle ore 22:00. La notte in macchina scorre leggera tra discorsi di politica e scherzi per rimanere svegli. Alle 3:30 facciamo una sosta nell’unico bar aperto che troviamo. Il barista, nonché proprietario, è solidale con la protesta dei portuali e sta combattendo una battaglia in solitaria nel suo paese. È convinto che sia necessario riconquistare la sovranità popolare e recedere dai trattati europei. È entusiasta di averci conosciuti e insiste per offrirci la colazione. Ci ringrazia per essere partiti da Roma a portare solidarietà ai portuali. All’alba arriviamo al Varco 4 del Porto di Trieste. Lavoratori di tutte le categorie sono già sul posto ed iniziano ad arrivare anche i primi cittadini solidali con la loro lotta. Verso le 9 il Varco 4 è ricolmo di cittadini di tutte le età, tranquilli e determinati. La giornata è scandita da applausi per l’arrivo di delegazioni da altre città: Pordenone, Vicenza, Padova, Treviso, Valpolicella, Tarvisio, Gorizia, Monfalcone.
All’arrivo di una delegazione di pompieri si leva il canto “il pompiere paura non ne ha”. Poi cori contro Draghi, contro Speranza… C’è chi porta da mangiare per tutti, chi porta coperte, chi da bere.
Questi uomini e queste donne che si concepiscono come parte di un tutto, che portano avanti una sacra lotta per il diritto di tutti i lavoratori d’Italia, evocano un profondo senso di rispetto. I portuali hanno dimostrato con l’azione che niente e nessuno può mai mettere fine alla storia dei popoli e che la storia del popolo italiano è nelle sue mani: la sovranità appartiene al popolo. I lavoratori che non hanno aderito alla protesta sono entrati indisturbati. Il CLPT ha voluto evitare ogni tensione e ha disciplinato la folla durante l’intera giornata, mantenendo l’ordine, senza venir meno all’obiettivo di fermare il traffico merci dentro il porto. Quando una delegazione di FN e CP, proveniente da Verona, ha provato ad entrare nella piazza con striscioni, a questa è stato serenamente impedito l’accesso da un cordone di portuali, senza che si producesse alcuna tensione.
I lavori di squadra come quello dei portuali insegnano l’organizzazione: il lavoro disciplinato e determinato di ciascuno è indispensabile per il funzionamento del tutto. Si agisce nel nome di un fine più alto, con la fiducia nelle capacità dei compagni di fare il proprio dovere, ma con la coscienza che il proprio lavoro acquisisce valore solo all’interno dell’organizzazione. Se il compagno in difficoltà non viene aiutato il lavoro non può proseguire. È anche per questo motivo che i Portuali di Trieste sono stati in grado di rinunciare a un previlegio che il governo voleva concedere, il tampone gratuito, nel nome della causa di tutti i lavoratori d’Italia. La piazza, solidale, ha imparato e ha deciso di non lasciarli soli.
Ce ne torniamo a Roma con impressi nella mente gli sguardi e i volti scavati dalle rughe di questi lavoratori valorosi, convinti ancora una volta di più che solo dal popolo potrà sorgere quel moto di liberazione nazionale di cui il nostro Paese ha bisogno.
Per la Costituzione, la democrazia, il lavoro. Per Riconquistare l’Italia.”
Monica Natali, Riconquistare l’Italia – Roma.
Ci libereremo! 🇮🇹
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