Enti locali, autonomia differenziata e taglio dei servizi pubblici
di INDIPENDENZA (redazione)
Un pesantissimo buco nelle casse degli enti locali italiani: 22,8 miliardi. È questa la stima del Comitato delle Regioni UE su un’analisi dei conti del 2020 in cui, per la crisi, le entrate sono crollate e si è speso di più. Si tratta in termini assoluti della perdita più alta d’Europa dopo la Germania (qui un rosso, tra Laender e città, di quasi 112 miliardi). La prospettiva, rileva detto Comitato, è di un taglio dei servizi pubblici che dipendono da dette amministrazioni.
In questo scenario è ancora più grave che il governo Draghi stia marciando a tappe forzate, sulla spinta del PD, di Salvini e dei governatori del Nord, verso la realizzazione dell’autonomia differenziata i cui negativi effetti, resisi già manifesti in questi anni, si sono aggravati in questo periodo di ‘emergenza sanitaria’ e sono destinati ad accrescere le disuguaglianze oltre che trasformare l’Italia in tanti staterelli. Nella notte fra il 29 e il 30 settembre, nella Nota Aggiuntiva al Documento di Economia e Finanza 2021 (Nadef) approvata dal Governo il 29.09.2021, ha fatto poi seguito nella notte, per poi apparire sul sito ufficiale del Ministero di Economia e Finanza il 30 settembre, la comparsa –nell’elenco dei DDL Collegati alla prossima legge di bilancio– il DDL “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116, comma 3, Cost.”.
Si noti che questo risulta al primo posto fra i DDL collegati al Nadef.
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